Abolizione province: la Serracchiani chiede approvazione senza modifiche

serracchiani– L’approvazione senza modifiche da parte della Camera dei Deputati della proposta di legge costituzionale d’iniziativa del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia che sopprime le Province è stata chiesta oggi dalla presidente della Regione Debora Serracchiani in un’audizione in sede di Commissione Affari costituzionali della Camera.

Dopo che la legge è stata approvata in prima lettura dal Senato, Serracchiani ha invitato i deputati della Commissione a recepire il testo così come uscito dalla prima lettura a Palazzo Madama per poter procedere più speditamente possibile alla Riforma. Il Friuli Venezia Giulia punta, infatti, a essere la prima Regione d’Italia ad abolire le Province e Serracchiani si è augurata che “con l’aiuto del Parlamento questo possa avvenire presto”.

In Commissione Affari istituzionali la presidente del Friuli Venezia Giulia ha ripercorso la genesi e gli scopi della legge regionale di rango costituzionale, che ha un aspetto chiave nella soppressione del termine Province dal testo dello Statuto speciale.

La presidente ha evidenziato davanti ai deputati come la legge costituzionale, la prima approvata dall’Assemblea regionale, sia stata accompagnata dal varo di una legge ordinaria in tema di Enti locali (la legge regionale 26/2014) che ha previsto il superamento delle Province e la riassegnazione delle relative competenze tra Regione e Comuni, con l’associazione di questi ultimi nelle Unioni Territoriali Intercomunali.

Serracchiani ha precisato anche che l’emendamento al testo già approvato al Senato in cui è contemplata l’istituzione facoltativa della città metropolitana in Friuli Venezia Giulia “non cambia di una virgola la materia, in quanto la stessa legge regionale 26/2014 non ha abrogato la parte della legge regionale precedente che prevedeva già in via facoltativa l’istituzione della città metropolitana”.

Dalla presidente del Friuli Venezia Giulia è giunto infine l’auspicio di “tempi ragionevolmente brevi” per l’iter della legge di modifica dello Statuto, che richiederà, dopo l’approvazione da parte della Camera, un’ulteriore lettura in entrambi i rami del Parlamento.