Ad Aquileia brillano Magnifici ritorni. La mostra fino al 20 ottobre 2019

Lo splendido rilievo in marmo che raffigura il dio Mitra nell’atto di uccidere il toro; la statua di aquila a tutto tondo, rappresentata a grandezza naturale e con le ali aperte, risalente al II secolo d.C.; l’eccezionale patera d’argento con allegoria della fertilità, databile tra la fine del I secolo a.C. e l’età claudia; e ancora, la magnifica statua di Venere in marmo, che rappresenta la dea nuda, con il solo mantello all’altezza dei fianchi, e la massiccia croce monogrammatica bronzea del IV secolo, antico simbolo cristiano, con le lettere alpha e omega appese al braccio orizzontale della croce latina.

È un viaggio a ritroso nel tempo quello offerto dalla mostra “Magnifici ritorni” che dall’8 giugno al 20 ottobre riporta al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia ben 120 tesori aquileiesi conservati al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Un attesissimo rientro a casa a distanza di quasi 200 anni, per festeggiare i 2200 anni dalla fondazione di Aquileia ma anche per rinsaldare i plurisecolari legami tra la città adriatica, crocevia di culture, e Vienna, che dal 1817 ha raccolto e valorizzato molte delle pregiatissime opere ritrovate nel sottosuolo aquileiese (in totale circa 340 pezzi, di cui 45 resi nel 1921, nell’ambito delle restituzioni che l’Austria fece all’Italia dopo la guerra).

Organizzata dalla Fondazione Aquileia, dal Polo Museale del Friuli Venezia Giulia e dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, la mostra offre al pubblico la possibilità di scoprire reperti archeologici di provenienza aquileiese, molti dei quali esposti per la prima volta dai tempi del loro ritrovamento: in un trionfo di opere d’arte emblemi del mondo classico e di quello cristiano, nelle quali si innestano culture e religioni diverse, tra statue (una di queste, la cosiddetta Venere di Aquileia, dopo anni nei depositi viennesi è stata restaurata per l’occasione grazie al sostegno della Fondazione Aquileia), rilievi, gemme, monete, bronzi, il percorso svela l’importanza della attività di raccolta, scavo e ricerca archeologica aquileiese e riporta indietro nei secoli, non solo alla fondazione della città ma anche all’800, quando Aquileia era parte dell’impero asburgico.

“Questo è un patrimonio che accomuna Italia e Austria: grazie alla mostra possiamo riportare in vita l’idea che la cultura è di tutti e che i tesori d’arte possono essere cogestiti e visti in più luoghi”, afferma Tiziana Coccoluto, Capo di Gabinetto del Ministro Alberto Bonisoli, in occasione della presentazione della mostra a Roma. Anche Massimiliano Fedriga, presidente Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, sottolinea quanto l’iniziativa affermi “la collaborazione storico culturale tra Italia e Austria, con Aquileia che è stata al centro del dialogo tra i popoli e le culture”, aggiungendo che la mostra “è anche un’operazione di carattere geopolitico”.