AGRICOLTURA: SHAURLI, DAL FVG TECNICHE INNOVATIVE PER ECCELLENZA VINO

Capriva del Friuli, 29 ott – “Il Friuli Venezia Giulia
agricolo, che sa stare al passo con i tempi, sa esportare idee,
eccellenza, progettualità e scoperte, che favoriscono il
miglioramento dell’attività rurale, nella nostra terra, e sono
replicate con successo nel mondo”.

L’assessore regionale alle Risorse agricole e forestali,
Cristiano Shaurli, ha commentato con queste parole l’impegno dei
‘preparatori d’uva’, Marco Simonit e Pierpaolo Sirch, che hanno
ideato una tecnica di potatura delle viti atta alla cura del mal
dell’esca.

Metodo, che permette di salvare il 90 per cento delle piante
colpite da tale grave patologia.

L’occasione, è stata fornita dall’evento, ospitato al Castello di
Spessa, a Capriva del Friuli, nel corso del quale sono stati
presentati i risultati ottenuti dai due tecnici isontini nella
zona dei grandi Chateau francesi, ma anche in Italia, nelle aree
vocate alla produzione di spumanti del trentino, e della
Franciacorta partendo da esperienze maturate nel vigneto
regionale.

Come ha commentato Shaurli “il loro lavoro svolto con cura e con
amore, è partito dalle sperimentazioni portate a compimento con
successo nella nostra Regione, e consente di preservare e
valorizzare ulteriormente il patrimonio viticolo del Friuli
Venezia Giulia”.

“Permette – ha specificato l’assessore – di evitare l’estirpo di
viti che fino a qualche anno fa sarebbe stato inevitabile, e
avrebbe privato i nostri vigneti di un frammento della loro
storia e identità, costringendo i viticoltori a disperdere un
patrimonio genetico della vite che sta alla base della qualità d
del successo dei prodotti enologici e del Friuli Venezia Giulia
agroalimentare nel mondo”.

Simonit e Sirch hanno messo a punto un metodo di
‘dendrochirurgia’ sulle viti malate, le quali in poco tempo
riprendono il loro vigore.

Come hanno esemplificato i due tecnici della vite, l’azione del
potatore agisce come fa il dentista che opera sulla carie.

Ma, in questo caso, la pianta in breve tempo riprende il proprio
originario vigore. Ciò, costituisce una rivoluzione a livello
internazionale nel mondo della vitivinicoltura.

E come ha concluso Shaurli -“concorre a mantenere la qualità del
vigneto regionale e a rafforzarne l’identità”.

La sperimentazione di Simonit e Sirch era iniziata nel 2011 in
Francia, ed era proseguita in Friuli e in Franciacorta.

Complessivamente, in sei anni i due specialisti hanno ‘operato’
10 mila piante, delle varietà di Sauvignon Blanc, Cardonnay,
Cabernet, Sauvignon, Cabernet Franc e Pinot Nero, nelle realtà
viticole del Collio, dell’Isonzo, della Franciacorta, di
Bolgheri, della Champagne, della Borgogna e nel bordolese.

Oggi, i due esperti si dedicano alla formazione dei tecnici nelle
aziende interessate.

Il loro metodo consiste principalmente: nel permettere alla
pianta di crescere con l’età, e di occupare spazio con il fusto e
i rami; nel garantire il flusso della linfa all’interno della
pianta; nell’eseguire tagli corretti e di piccole dimensioni sul
legno giovane.
ARC/CM/Red

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