Alice canta in friulano e legge Pasolini. Spettacolo inaugurale di Avostanis. 1 agosto

07.07.2017-Foto 12
Sarà la cantante Alice, interprete di grande classe nel panorama internazionale della canzone colta e con una carriera che si è sempre caratterizzata per rigore e coerenza artistica, a inaugurare il primo agosto la serie degli appuntamenti culturali di agosto nell’aia dei Colonos a Villacaccia di Lestizza. Sensibile da sempre al valore delle identità locali e attenta anche alla cultura friulana, la cantante, che peraltro vive in Fruli da molto tempo, proporrà un recital musicale dal titolo friulano “Dut ‘l è nuie” (Tutto è niente), aforisma che è stato preso a prestito da un motivo popolare friulano, e che trova riscontro anche nella saggezza antica, come ad esempio il libro di Qoelet del Vecchio Testamento. L’appuntamento, sostenuto dalla Provincia di Udine, è stato presentato oggi a palazzo Belgrado. “Siamo orgogliosi che una grande cantante non friulana – ha affermato il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini – canti nella nostra lingua. Un segnale bello e ulteriormente positivo perché non è la prima volta che Alice canta in marilenghe. La sua interpretazione ha dato alla lingua friulana una musicalità che la valorizza ancora di più”. Come ha sottolineato Federico Rossi, direttore artistico dell’attività culturale dei Colonos, “il coinvolgimento artistico di Alice non è nuovo”. Risale, infatti, al 1989 l’uscita dell’importante disco “Il sole nella pioggia”, che all’interno conteneva la canzone friulana “Anìn a grîs”, composta dall’allora giovanissimo musicista Marco Liverani su un testo lirico di Maria Di Gleria e vincitrice l’anno prima del Premi Friûl di Onde Furlane, che lo stesso Rossi aveva creato per stimolare la produzione di una nuova musica friulana da parte della giovane generazione. “La lingua friulana mi entusiasma perché è viva. Ha la forza che soltanto certe lingue hanno ancora ed è giusto mantenerle vive perché dietro c’è la storia, ci sono le persone di cui noi siamo il risultato” ha commentato Alice descrivendo i contenuti del suo progetto. “Un lavoro stimolante e arricchente – ha aggiunto – a partire dall’incontro con le persone come Ada Bottero Zanier che ha raccolto la eredità di un brano popolare dal quale è stato estratto il titolo del concerto”. “Questo progetto mi permette di entrare sempre di più nella cultura friulana che è elemento fondamentale per la mia italianità. E’ un arricchimento molto importante, è un motivo di crescita”. Relativamente agli sviluppi futuri del progetto, l’obiettivo è quello di portarlo fuori dal Friuli attraverso nuove interpretazioni live e anche tramite la pubblicazione di un disco.
Nella serata inaugurale di Avostanis Alice eseguirà per la prima volta, accompagnata da Antonello D’Urso alla chitarra acustica, elettrica e alle programmazioni, un repertorio di canzoni in lingua friulana musicate su testi di poeti, in particolare Pier Paolo Pasolini (musicate da Mino Di Martino) ma anche Pierluigi Cappello (Alice musicherà la poesia “Inniò”), oppure riprese dal patrimonio popolare delle villotte. La forma dello spettacolo sarà quella di un recital in cui la cantante suggerirà, con stile leggero e intenso, alcune riflessioni, alternando i motivi musicali alla lettura di brani tratti da “La nuova gioventù” e altri scritti di Pier Paolo Pasolini, con riferimento al tema “Implosion” di Avostanis 2017, che intercetta il fenomeno epocale di un’implosione il cui sintomo più appariscente è l’attuale, grave crisi economica, la quale però trova radice in un dissolvimento globale, nell’avanzare di un vuoto profondo, una desertificazione di valori umani e sociali.