Alzheimer in FVG: in 10 anni il tasso di mortalità aumentato di 8 punti

Il Friuli Venezia Giulia non fa eccezione:  il tasso di mortalità causa Alzheimer tra gli anziani è in aumento come nel resto d’Italia. Dal 2005 al 2015 – gli ultimi dati disponibili da fonte Istat ed Eurostat elaborati nel 2019 – indicano il tasso standardizzato per 10mila abitanti è passato da 20,9 a 28,7, e collocano la regione al 15esimo posto rispetto agli altri territori italiani.

È la fotografia che aggiornata che ha diffuso Anap Confartigianato Fvg, l’Associazione anziani e pensionati presieduta da Pietro Botti, in occasione della XII Giornata nazionale di Predizione dell’Alzheimer, un’iniziativa promossa in tutta Italia da Anap insieme con Confartigianato, Ancos e in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, la Fondazione per lo studio della geriatria e gerontologia e la Croce Rossa.

L’elaborazione dei dati Istat ed Eurostat è stata realizzata dall’Ufficio studi Confartigianato Imprese e, restando al Friuli Venezia Giulia, indica che la provincia a essere più colpita è quella di Udine con un tasso standardizzato per 10mila abitanti che nel 2014 arrivava a 28,9. A seguire Trieste con un tasso del 26,6 e Gorizia, con il 21,2. A Pordenone, invece, il tasso più basso d’Italia, 18,4, ben distante dalla media nazionale che è di 27,9 e dal tasso della provincia sarda Carbonia-Iglesias, arrivato nello stesso anno fino a 45,6.

Le donne sono più colpite, con un’incidenza del 6%, doppi di quella degli uomini. L’incidenza dei malati aumenta con l’avanzare dell’età: dallo 0,4% dei malati tra i 65 e i 69 anni all’11,5% tra quelli oltre gli ottanda. L’insorgenza della malattia, raccontano ancora i numeri, è più diffusa tra gli individui meno istruiti, con una quota doppia rispetto a chi ha un’istruzione media, mentre l’insorgenza della malattia incide meno su soggetti altamente istruiti.

«Questa malattia ha un impatto devastante sul paziente, ma anche sulla società, se si considera che la spesa sociale totale imputabile all’Alzheimer è di decine e decine di milioni di euro – sottolinea Botti -. Perciò è fondamentale conoscere la malattia e gli studi dicono che circa un terzo dei casi possono essere attribuiti a fattori di rischio modificabili».

L’impegno dell’Anap è proprio quello di «rendere sempre più diffusa la conoscenza dei fattori di rischio e, quindi, agire il più precocemente possibile cambiando il proprio stile di vita», conclude Botti, ricordando le campagne informative che sono state svolte nelle piazze della regione. Materiale informativo e un questionario è disponibile all’indirizzo web https://www.anap.it/progetto-alzheimer/giornata-alzheimer-2019.