Ambiente, l’Ue sceglie il Comune per un progetto da 250 mila euro

np2qqxr3A 12 anni dalla prima direttiva per l’efficienza energetica negli edifici e la loro certificazione, l’Unione Europea vuole sviluppare una nuova procedura per la diagnosi di sostenibilità delle aree urbane. E, attraverso il programma Med l’Ue ha selezionato proprio il Comune di Udine per un progetto da 250 mila euro.

La notizia arriva dagli uffici Politiche ambientali di palazzo D’Aronco. “Il progetto – spiega il sindaco di Udine, Furio Honsell – entro il 2019 dovrà produrre e testare un protocollo di valutazione energetico-ambientale per isolati e quartieri. Ad ogni aspetto legato alla vivibilità dell’area sarà assegnato un indicatore specifico e misurabile, dal consumo e produzione dell’energia all’accessibilità ciclo-pedonale, dal riuso delle acque meteoriche alla vicinanza di scuole e altri servizi, dalla qualità degli spazi verdi al sistema di raccolta dei rifiuti. Un ulteriore prestigioso riconoscimento per Udine – conclude il primo cittadino –, che si conferma ancora una volta all’avanguardia in tema di politiche ambientali”.

Il progetto, denominato Cesbamed, è in corso già dal novembre dello scorso anno e coinvolge oltre a Udine altri undici partner dell’area mediterranea dell’Unione Europea. Al momento è stato attivato un gruppo locale di soggetti pubblici e privati con cui l’Agenzia politiche ambientali del Comune, responsabile del progetto, si sta confrontando per arrivare al migliore set di indicatori per l’area urbana udinese.

L’obiettivo finale è di testare il nuovo protocollo di sostenibilità sugli interventi di rinnovamento urbano in previsione nell’area nord-est di Udine (recupero della caserma Osoppo). Un’area, lo ricordiamo, che già a partire dal prossimo anno sarà interessata da una vera e propria “rivoluzione urbanistica” grazie al contributo di 18 milioni di euro stanziati dal Governo con il “bando periferie”.

Le diverse opzioni per le opere da realizzarsi saranno valutate con una pagella ambientale, un ulteriore strumento per un’Amministrazione che, forte dei risultati ottenuti nell’abbattimento delle emissioni di CO2 sulle attività “proprie” (- 48% rispetto alle emissioni del 2006), è sempre più concentrata sugli obiettivi di sostenibilità fissati per il territorio.

#news

np2qqxr3A 12 anni dalla prima direttiva per l’efficienza energetica negli edifici e la loro certificazione, l’Unione Europea vuole sviluppare una nuova procedura per la diagnosi di sostenibilità delle aree urbane. E, attraverso il programma Med l’Ue ha selezionato proprio il Comune di Udine per un progetto da 250 mila euro.

La notizia arriva dagli uffici Politiche ambientali di palazzo D’Aronco. “Il progetto – spiega il sindaco di Udine, Furio Honsell – entro il 2019 dovrà produrre e testare un protocollo di valutazione energetico-ambientale per isolati e quartieri. Ad ogni aspetto legato alla vivibilità dell’area sarà assegnato un indicatore specifico e misurabile, dal consumo e produzione dell’energia all’accessibilità ciclo-pedonale, dal riuso delle acque meteoriche alla vicinanza di scuole e altri servizi, dalla qualità degli spazi verdi al sistema di raccolta dei rifiuti. Un ulteriore prestigioso riconoscimento per Udine – conclude il primo cittadino –, che si conferma ancora una volta all’avanguardia in tema di politiche ambientali”.

Il progetto, denominato Cesbamed, è in corso già dal novembre dello scorso anno e coinvolge oltre a Udine altri undici partner dell’area mediterranea dell’Unione Europea. Al momento è stato attivato un gruppo locale di soggetti pubblici e privati con cui l’Agenzia politiche ambientali del Comune, responsabile del progetto, si sta confrontando per arrivare al migliore set di indicatori per l’area urbana udinese.

L’obiettivo finale è di testare il nuovo protocollo di sostenibilità sugli interventi di rinnovamento urbano in previsione nell’area nord-est di Udine (recupero della caserma Osoppo). Un’area, lo ricordiamo, che già a partire dal prossimo anno sarà interessata da una vera e propria “rivoluzione urbanistica” grazie al contributo di 18 milioni di euro stanziati dal Governo con il “bando periferie”.

Le diverse opzioni per le opere da realizzarsi saranno valutate con una pagella ambientale, un ulteriore strumento per un’Amministrazione che, forte dei risultati ottenuti nell’abbattimento delle emissioni di CO2 sulle attività “proprie” (- 48% rispetto alle emissioni del 2006), è sempre più concentrata sugli obiettivi di sostenibilità fissati per il territorio.

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La notizia arriva dagli uffici Politiche ambientali di palazzo D’Aronco. “Il progetto – spiega il sindaco di Udine, Furio Honsell – entro il 2019 dovrà produrre e testare un protocollo di valutazione energetico-ambientale per isolati e quartieri. Ad ogni aspetto legato alla vivibilità dell’area sarà assegnato un indicatore specifico e misurabile, dal consumo e produzione dell’energia all’accessibilità ciclo-pedonale, dal riuso delle acque meteoriche alla vicinanza di scuole e altri servizi, dalla qualità degli spazi verdi al sistema di raccolta dei rifiuti. Un ulteriore prestigioso riconoscimento per Udine – conclude il primo cittadino –, che si conferma ancora una volta all’avanguardia in tema di politiche ambientali”.

Il progetto, denominato Cesbamed, è in corso già dal novembre dello scorso anno e coinvolge oltre a Udine altri undici partner dell’area mediterranea dell’Unione Europea. Al momento è stato attivato un gruppo locale di soggetti pubblici e privati con cui l’Agenzia politiche ambientali del Comune, responsabile del progetto, si sta confrontando per arrivare al migliore set di indicatori per l’area urbana udinese.

L’obiettivo finale è di testare il nuovo protocollo di sostenibilità sugli interventi di rinnovamento urbano in previsione nell’area nord-est di Udine (recupero della caserma Osoppo). Un’area, lo ricordiamo, che già a partire dal prossimo anno sarà interessata da una vera e propria “rivoluzione urbanistica” grazie al contributo di 18 milioni di euro stanziati dal Governo con il “bando periferie”.

Le diverse opzioni per le opere da realizzarsi saranno valutate con una pagella ambientale, un ulteriore strumento per un’Amministrazione che, forte dei risultati ottenuti nell’abbattimento delle emissioni di CO2 sulle attività “proprie” (- 48% rispetto alle emissioni del 2006), è sempre più concentrata sugli obiettivi di sostenibilità fissati per il territorio.

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La notizia arriva dagli uffici Politiche ambientali di palazzo D’Aronco. “Il progetto – spiega il sindaco di Udine, Furio Honsell – entro il 2019 dovrà produrre e testare un protocollo di valutazione energetico-ambientale per isolati e quartieri. Ad ogni aspetto legato alla vivibilità dell’area sarà assegnato un indicatore specifico e misurabile, dal consumo e produzione dell’energia all’accessibilità ciclo-pedonale, dal riuso delle acque meteoriche alla vicinanza di scuole e altri servizi, dalla qualità degli spazi verdi al sistema di raccolta dei rifiuti. Un ulteriore prestigioso riconoscimento per Udine – conclude il primo cittadino –, che si conferma ancora una volta all’avanguardia in tema di politiche ambientali”.

Il progetto, denominato Cesbamed, è in corso già dal novembre dello scorso anno e coinvolge oltre a Udine altri undici partner dell’area mediterranea dell’Unione Europea. Al momento è stato attivato un gruppo locale di soggetti pubblici e privati con cui l’Agenzia politiche ambientali del Comune, responsabile del progetto, si sta confrontando per arrivare al migliore set di indicatori per l’area urbana udinese.

L’obiettivo finale è di testare il nuovo protocollo di sostenibilità sugli interventi di rinnovamento urbano in previsione nell’area nord-est di Udine (recupero della caserma Osoppo). Un’area, lo ricordiamo, che già a partire dal prossimo anno sarà interessata da una vera e propria “rivoluzione urbanistica” grazie al contributo di 18 milioni di euro stanziati dal Governo con il “bando periferie”.

Le diverse opzioni per le opere da realizzarsi saranno valutate con una pagella ambientale, un ulteriore strumento per un’Amministrazione che, forte dei risultati ottenuti nell’abbattimento delle emissioni di CO2 sulle attività “proprie” (- 48% rispetto alle emissioni del 2006), è sempre più concentrata sugli obiettivi di sostenibilità fissati per il territorio.

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