AMBIENTE: VITO, CONTRATTO DI FIUME DEL NATISONE ESEMPIO PER TUTTO FVG

Cividale del Friuli (Udine), 03 set – “Il Contratto di fiume del
Natisone può diventare un esempio di buona prassi per tutto il
Friuli Venezia Giulia, in quanto ha la peculiarità di coinvolgere
e rendere partecipi i cittadini nella gestione del territorio”.

Con queste parole l’assessore regionale all’Ambiente Sara Vito è
intervenuta oggi a Cividale (Ud) nel corso del convegno “Un
Contratto di fiume (Cdf) per il Natisone”, organizzato
all’interno della manifestazione transfrontaliera “Festinparco”.
L’assessore Vito, sottolineando l’importanza dell’incontro “che
ha il merito di aver approfondito e chiarito l’importanza dei
Cdf”, ha ricordato che la Regione ha sostenuto concretamente il
progetto del Natisone.

“In primo luogo – ha spiegato l’assessore – abbiamo aderito al
Tavolo nazionale dei Contratti di fiume, compiendo in questo modo
un primo passo fondamentale per l’attuazione del progetto del
parco transfrontaliero del Natisone. In seconda battuta abbiamo
finanziato il Comune di Manzano, quale capofila degli enti locali
che partecipano all’iniziativa”.

L’assessore ha contestualmente messo in luce l’attenzione della
Regione nei confronti del Natisone ricordando il milione e
600mila euro stanziati per il dissesto idrogeologico e in parte
destinati al consolidamento, già portato a termine, delle sponde
del fiume.

Riferendosi ai Cdf, ha parlato di “un processo che parte dal
basso” il coordinatore del Tavolo nazionale Massimo Bastiani, il
quale ha esaltato la libertà di adesione ai Contratti di fiume
prevista dalla norma. “A differenza di altre fattispecie, questo
– ha spiegato Bastiani – è uno strumento volontario: si tratta di
un contratto sociale fra soggetti pubblici e privati, in base al
quale prima dell’attuazione ci deve essere l’accordo”.

Bastiani ha evidenziato ancora come il costo per le esondazioni
in Italia corrisponda allo 0,7 per cento del Pil e che proprio la
mancanza di pianificazione ha prodotto questa condizione di
rischio. Da qui la bontà di uno strumento come il Cdf che riesce
ad armonizzare gli interessi di diversi soggetti.

A tal riguardo è apparso particolarmente efficace l’esempio del
torrente Seveso che, da una una situazione di degrado e di
abbandono, grazie al Contratto di fiume e ad un conseguente
finanziamento misto pubblico/privato è stato risanato ed è
diventato un presidio naturale di quella comunità.

L’assessore Vito, infine, ha ribadito che le politiche messe in
campo dalla Regione stanno dimostrando come il tema della
sostenibilità possa venire declinato in azioni concrete.
“L’ambiente – ha concluso l’assessore – sta diventando sempre più
un fattore di competitività: basti pensare all’agroalimentare o
al turismo. E in questo il Friuli Venezia Giulia sta dimostrando
di essere all’avanguardia”.
ARC/GG/EP

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