Ambiente: Vito, geoparchi transfrontalieri occasione sviluppo per Fvg

Udine, 23 ott – “Dei centosessanta geoparchi esistenti al mondo
a oggi soltanto quattro sono transfrontalieri: quindi il geoparco
delle Alpi Carniche, unitamente al lavoro che la Regione sta
promuovendo per un geoparco transfrontaliero anche sul Carso tra
Italia e Slovenia, potrebbe rappresentare una realtà di interesse
internazionale, con ricadute di grande rilievo”.

Lo ha evidenziato l’assessore regionale all’Ambiente, Sara Vito,
alla presentazione del progetto GeoTrAC nella sede del Museo
friulano di storia naturale di Udine.

GeoTrAC si inquadra nell’ambito del programma comunitario
Interreg Italia-Austria V e ha valenza nel biennio 2017-2019 e
sarà realizzato, tra l’altro, attraverso la creazione di un
gruppo di lavoro transfrontaliero, ricerche scientifiche che
sfoceranno in mostre itineranti e pubblicazioni
scientifico-divulgative, l’identificazione di itinerari geologici
anche transfrontalieri, percorsi formativi, nonché mediante
l’elaborazione di un programma condiviso di iniziative
divulgative e didattiche e di eventi per promuovere la
frequentazione del geoparco.

“La creazione di un Geoparco transfrontaliero delle Alpi Carniche
– ha fatto notare Vito – rappresenta una grande opportunità di
valorizzazione del nostro territorio in un’ottica europea,
dimostrando come l’ambiente, grazie alle bellezze presenti anche
nella nostra regione, può rappresentare un’importante occasione
di sviluppo sostenibile”.

Come è stato ricordato, un geoparco è un territorio che possiede
un patrimonio geologico particolare e deve presentare una
strategia di sviluppo sostenibile, deve avere confini ben
definiti e una estensione atta a consentire lo sviluppo economico
efficace del comprensorio, comprendendo un certo numero di siti
geologici di particolare importanza in termini di qualità
scientifica, rarità, rilevanza estetica o valore educativo.

Le Alpi carniche, come sottolineato il direttore del Museo,
Giuseppe Muscio, sono uno scrigno geologico che contiene rocce,
fossili, resti di vicende che si sono sviluppate nell’arco di 500
milioni di anni a seguito di variazioni climatiche, modificazioni
ambientali e l’evoluzione della vita.

Si tratta di un caso rarissimo in tutta l’Europa e proprio
attraverso lo studio di questo scrigno geologico è possibile
ricavare la fotografia delle fasi orogenetiche che si sono
sviluppate sulle nostre montagne, e che sono scritte nelle rocce
delle Alpi carniche.

La Regione Friuli Venezia Giulia, ha ricordato l’assessore Vito
dopo avere salutato gli ospiti austriaci che faranno parte del
gruppo di lavoro del progetto GeoTrAC, con la legge 15/2016 ha
inteso normare la valorizzazione delle geodiversità e del
patrimonio geologico e speleologico e delle aree carsiche.

In merito alla valorizzazione dell’ambiente naturale del Friuli
Venezia Giulia, Vito ha poi ricordato la proficua collaborazione
svolta e in atto con gli atenei di Trieste e di Udine e con il
Museo friulano di storia naturale, specialmente per l’azione di
divulgazione del patrimonio nel mondo scolastico.
ARC/CM/ep

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