Balcani: Serracchiani, allargamento occasione per cambiare l'Ue

Trieste, 26 giu – L’allargamento dell’Unione europea ai paesi
dell’area dei Balcani occidentali deve essere l’occasione per
ritornare a quell’idea originaria di uno spazio unitario di pace,
libertà, stato di diritto e solidarietà. E’ necessario che questo
processo venga applicato come un vero e proprio ripensamento
politico e culturale, affinché non sia percepito come una
questione meramente tecnica e burocratica.

Questo il concetto espresso oggi a Trieste dalla presidente della
Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, in occasione
dell’apertura del Reflection Forum dedicato ai Balcani
occidentali, vera e propria tappa di avvicinamento al vertice
intergovernativo che si terrà nel capoluogo giuliano il prossimo
12 luglio.

Il Forum – organizzato dall’Istituto affari internazionali (Iai),
dal Centro internazionale per la formazione europea (Cife) e dal
Centro franco-austriaco per il riavvicinamento in Europa (Cfa) –
è stato realizzato nell’ambito dell’iniziativa conosciuta come
“Processo di Berlino”, finalizzata a migliorare la cooperazione
regionale in quell’area balcanica attraverso politiche di
avvicinamento e stabilizzazione dei sei paesi interessati:
Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Kosovo, Macedonia e
Serbia. Un appuntamento riservato agli esperti di integrazione
europea, oltre che ai rappresentanti istituzionali, agli analisti
e ai ricercatori universitari. Nello specifico, tutti impegnati
sul tema della cooperazione regionale, declinata nei seguenti
ambiti di approfondimento: ripresa delle tensioni bilaterali
nell’area, sicurezza interna e modalità di superamento delle
misure repressive e insidie dei modelli di genere nello sviluppo
economico.

A tal riguardo è stata la stessa Serracchiani a ribadire come la
cooperazione regionale rappresenti lo strumento essenziale per
dare risposta a dispute bilaterali ancora presenti che “rischiano
di riaccendere un pericoloso clima di tensione”.

Questo approccio, come ha poi spiegato la presidente, è stato
rafforzato dall’Unione europea attraverso l’adozione di strategie
macroregionali che coinvolgono alcuni Paesi della Ue e dell’area
balcanica. In quest’ottica va evidenziato che l’Italia dal primo
giugno ricopre la presidenza annuale della strategia Ue per la
Regione Adriatico-Ionica (Eusair), che vede quattro stati
dell’Unione e altri quattro extra Ue dei Balcani occidentali
(Albania, Montenegro, Bosnia-Erzegovina e Serbia) lavorare
insieme per migliorare l’attrattività, la competitività a e la
connettività del territorio.

All’interno dell’Eusair il compito dell’Amministrazione del
Friuli Venezia Giulia è quello di identificare interventi e
capacità progettuali capaci di garantire una reale e funzionale
integrazione dei sistemi di trasporto. “La connettività fisica
dell’area – ha sottolineato la presidente – è indispensabile per
creare condizioni favorevoli allo sviluppo economico della
Regione Adriatico-Ionica e rappresenta l’altra importante forma
di connettività rispetto alla libera circolazione delle persone e
delle conoscenze”.

Analizzando la situazione economica dei Balcani Occidentali
Serracchiani ha messo in luce come in questi ultimi dieci anni lo
scambio commerciale tra i paesi dei Balcani occidentali e l’Ue
sia più che decuplicato, raggiungendo i 44 miliardi di euro nel
2016. Tuttavia, secondo l’analisi della Banca europea per la
ricostruzione e lo sviluppo (Bers), il divario in termini di
prosperità e di Pil pro capite tra la Ue i Balcani occidentali
non si sta restringendo; inoltre si registra un aumento dei
flussi di giovani che abbandonano i paesi dell’area a causa delle
difficoltà occupazionali.

Il rilancio economico, però, non passa solo attraverso condizioni
di stabilità e sicurezza, ma anche con l’affermazione di una vera
percezione del senso di libertà. “Ciò significa – ha detto
Serracchiani – che democrazia e stato di diritto sono valori che
devono essere perseguiti attraverso azioni concrete e visibili
per la popolazione”.

“La mia riflessione finale – ha concluso la presidente – è quella
di sostenere la Ue a rivedere l’allargamento in termini
maggiormente efficaci rispetto al passato, a trarre lezione da
quanto già sperimentato e di considerare la regione dei Balcani
occidentali come prioritaria per lo sviluppo sociale e
democratico dell’intera Europa”.

Hanno partecipato all’incontro, tra gli altri, il presidente
dello Iai Ferdinando Nelli Feroci, l’europarlamentare slovena
Tanja Fajon, la vicesegretaria generale dell’Ince Margot
Klestil-Loeffler e l’ambasciatore Michele Giacomelli.
ARC/GG/ppd

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