CINE20: recensioni ed uscite cinematografiche / home video dal 22/10/15

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Cine20 lo potete leggere tutti i giovedì ed è curata da Matteo “Weltall” Soi dalle pagine del blog weltallsworld.blogspot.com e dal blogger-seriale Kusa direttamente da lavitaenientaltro.wordpress.com. Una coppia inedita disposta a tutto pur di mettere la loro esperienza di cine-blogger e cinefili non professionisti per una rubrica alla portata di tutti, libera e accessibile, che spazia da brevi recensioni fino alle uscite home-video, senza dimenticare le doverose segnalazioni sui film in sala, il tutto corredato da un sistema di valutazione facile ed immediato. Ma non possiamo più trascurare l’importanza delle serie TV e da questa settimana si inaugura Derive Seriali, una sezione apposita curata da :A:, scrittore, sceneggiatore e nerd impenitente.
Detto questo, andiamo a cominciare.

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Al Cinema e non solo.

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WomanInGoldWOMAN IN GOLD di Simon Curtis

Maria Altmann, anziana signora  ebrea fuggita dall’Austria nazista durante la seconda guerra Mondiale, alla morte della sorella scopre da alcune carte che un famosissimo quadro del pittore Gustav Klimt, la Donna d’Oro del titolo, appartiene di diritto alla sua famiglia e non al governo austriaco. Si avventura cosi’ in una battaglia legale, aiutata da un giovane avvocato, che per lei diventa anche un viaggio nella memoria che evochera’ i fantasmi di un doloroso passato.

Molta la carne al fuoco nella pellicola di Curtis: il desiderio di risarcimento, piu’ morale che pecuniario,  malgrado l’inestimabile valore del dipinto in questione, la difficolta’ di una nazione a riconoscere un ingiustizia storica perpetrata sulla pelle di vittime innocenti, l’orgoglio nazionale per un capolavoro,  patrimonio dell’umanita’ piuttosto che di una persona sola,  ed infine  la memoria di un doloroso passato che riaffiora.  E gli interpreti ci sono tutti, a partire dalla solita superba Helen Mirren nei panni della testarda e  protagonista,  passando per un Ryan Reynolds timido ma determinato avvocato,  fino al giornalista in cerca di giustizia Daniel Bruhl. E senza dimenticare Tatiana Maslany, giovane Helen Mirren nei flashback ambientati durante l’Austria nazista. Quel che manca purtroppo e’ una sceneggiatura all’altezza, che riesca a isolare i momenti intensi e a conciliare le varie anime del racconto. E quindi se da una parte la parte legale e burocratica scorre in maniera prevedibile,  senza troppi intoppi o problemi, e la parte emotiva viene supportata piu’ che altro dall’interpretazione degli attori,  quella che risulta piu’ debole e’ la parte dei flashback del passato, con un esposizione piatta e un po’ risaputa di fatti gia’ visti in decine di altre pellicole. Quel che resta sicuramente  nella memoria e’ l’esaltazione della bellezza universale di un dipinto come Il ritratto di Adele Bloch-Bauer, noto come la Mona Lisa austriaca o la Woman in Gold del titolo, e la necessita’ imprescindibile di preservare i capolavori dell’arte per tramandare alla Storia la memoria delle persone e la cultura dei popoli.

GRADIMENTO KUSA 70%

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Brevemente in Sala.

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crimsonpeakCRIMSON PEAK di Guillermo del Toro

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Grande attesa per quello che dalle premesse ha l’aria di un sontuoso horror gotico che porta la firma di uno dei registi piu’ talentuosi e barocchi nonche’ a noi piu’ simpatici dell’ultimo decennio, con un cast da leccarsi le orecchie, composto da Tom “Loki” Hiddleston, Mia Wasikowska e Jessica Chastain. La settimana ha più di un titolo interessante  ma la nostra preferenza va senz’altro a questa pellicola, malgrado i primi commenti siano tutt’altro che entusiastici.
ATTESA KUSA 85%

Se guardiamo alla carriera di Del Toro degli ultimi anni, sono più i progetti abbandonati che quelli portati a compimento. Perciò, visto che da queste parti lo si apprezza, dedichiamo la dovuta attenzione ad ogni suo progetto che arriva nel buio delle sale. Dopo Pacific Rim, il regista messicano torna su terreni a lui più congeniali e speriamo di poterne rimanere soddisfatti.
ATTESA WELTALL 70%

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darkplacesDARK PLACES – NEI LUOGHI OSCURI di Gilles Paquet-Brenner

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Sulla scia di Gone Girl – L’amore Bugiardo, ecco arrivare a tempo di record l’adattamento di un romanzo precedente di Gillian Flynn. Il problema e’ che sia la fonte letteraria che il talento del regista in questo caso sono decisamente inferiori, e neppure un cast di tutto rispetto che  tra gli altri annovera Charlize Theron e Nicholas Hoult (di nuovo insieme dopo Mad Max: Fury Road),   puo’ salvare il risultato finale.
ATTESA KUSA 0%

Film che mi spaventa perchè se già me lo vuoi vendere come “dalla stessa autrice di…” può solo voler dire che la pellicola ha veramente poco o nulla da dare. Anche perchè mettersi in competizione con il sig. David Fincher è un po’ azzardato
ATTESA WELTALL 0%

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dheepanDHEEPAN – UNA NUOVA VITA di Jacques Audiard

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Dal regista de Il Profeta e Un sapore di ruggine ed ossa arriva sui nostri schermi la pellicola vincitrice della Palma d’Oro all’ultimo festival di Cannes. La storia di un profugo di una guerra lontana che trasferitosi nella provincia parigina si ritrova coinvolto suo malgrado in un’altra guerra, quella con gli spacciatori di droga del quartiere in cui vive. Non il mio genere di pellicola ma da tenere in considerazione comunque visto il talento del regista.
ATTESA KUSA 50%

Difficile dimenticare la potenza di un film come Il Profeta e, al di la’  dei premi ricevuti in quel di Cannes, a me basta solo questo per dare fiducia a Audiard.
ATTESA WELTALL 60%

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gametherapyGAME THERAPY di Ryan Travis

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Imbarazzante. E’ la prima parola che mi e’ venuta in mente guardando il trailer. Non un buon inizio per consigliare la visione di una pellicola che sembra il delirio di un cosplayer. Con tutto il rispetto per i (bravissimi) cosplayer nostrani. Il fatto che poi sia un film italiano e’ puramente casuale.
ATTESA KUSA 0%

Imbarazzante. Lo ha già scritto il buon Kusa ma io lo ripeto e lo sottoscrivo. Perchè qui in Italia siamo riusciti a travisare la funzione di Youtube e a trasformare alcuni youtuber nostrani in prodotti da vendere. Ma poi per cosa? Per un film che già dal trailer fa ribrezzo?
ATTESA WELTALL 0%

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iocheamosoloteIO CHE AMO SOLO TE di Marco Ponti

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Lo Scamarcio nazionale in una pellicola  tratta dal romanzo omonimo di Luca Bianchini, che non conosco, che racconta di due amori, uno del presente tra i due giovani Chiara e Damiano, e uno del passato, mai consumato, tra Ninella madre di Chiara e Don Mimi’ padre di Damiano.  Le nozze dei ragazzi saranno l’occasione giusta per far scoppiare di nuovo la passione tra i due? La presenza di Scamarcio e’ un deterrente sufficiente per tenermi alla larga.
ATTESA KUSA 0%

Difficile scegliere quale sia il film italiano del quale mi frega meno questa settimana. Ma considerato che Game Therapy mi fa proprio ribrezzo, vado per questa scamarciata.
ATTESA WELTALL 0%

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thewalkTHE WALK di Robert Zemeckis

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Gia’ immortalata dal bel documentario Man on  Wire, l’impresa “impossibile” del francese Petit,  che nel 1974 cammino’ su un filo tirato tra le Torri Gemelle a 400 metri di altezza, riceve il trattamento hollywoodiano con una pellicola firmata da Robert Zemeckis, un nome che non ha sicuramente bisogno di presentazioni. Uno dei pochi titoli per cui e’ assolutamente necessario scomodare il 3D, e se e dove  possibile pure l’IMAX.  Film della settimana se non siete appassionati come me dell’horror e di Del Toro.
ATTESA KUSA 75%

Dopo Flight, Robert Zemeckis decide di raccontare la storia vera di Philippe Petit, funambolo sprezzante del pericolo, e della storica impresa che compì: camminare su di un cavo d’acciaio sospeso nel vuoto da una Torre Gemella all’altra. La storia di Petit è stata raccontata qualche anno fa nel bel documentario di James Marsh “Man on Wire”.
ATTESA WELTALL 60%

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Derive Seriali.

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THE ODDS ARE NOT IN YOUR FAVOR: THE PLAYER

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theplayer
A volte può capitare che si voglia apprezzare una serie a ogni costo.
Capita a chi scrive queste righe, quando uno dei propri sceneggiatori preferiti è coinvolto in un nuovo progetto.
In questo caso la serie TV è The Player (NBC), e il creatore assieme a John Fox, è John Rogers. Questo sceneggiatore è nei nostri cuori almeno per due motivi: il suo blog, che nei primi post è stato davvero un corso di scrittura seriale messo a disposizione dei lettori (http://kfmonkey.blogspot.com/) e per l’incredibile Leverage, probabilmente il miglior mix tra serie di intrigo e commedia apparsa negli ultimi anni, una sorta di versione aggiornata di Mission Impossible (controllate pure: anche le abilità di ciascun membro del team di Leverage richiamano quelle della formazione dello storico telefilm), ma con un take decisamente “politico” per una serie da prima serata, ovvero fornire aiuto alle persone comuni contro le multinazionali che ne distruggono la vita senza possibilità di reagire. Senza appunto scordarsi mai l’ironia.
Rogers si è poi dedicato all’urban fantasy The Magicians, e adesso, appunto a The Player.
Commissionato da NBC sulla scia del successo di The Blacklist (non a caso l’altro co-creatore di The Player ha lavorato a quello show, e le due serie vengono trasmesse una dopo l’altra), The Player si presenta però come uno show quantomeno bizzarro.
In poche parole, il nostro protagonista, Alex Kane (il muscoloso ma monoespressivo Philip Winchester), con un addestramento militare di prim’ordine, viene coinvolto nelle attività di una misteriosa organizzazione. Scopriamo che di questa organizzazione fanno parte misteriosi e ricchissimi personaggi. Talmente ricchi che il loro modo di passare il tempo è scommettere se un “player” (appunto Alex) sarà in grado di portare a termine missioni ad alto rischio e rimanere vivo fino alla fine. I player paiono non avere un’aspettativa di vita molto lunga…
… finché non scopriamo che il player ha l’assistenza di un “dealer”, in questo caso Cassandra King (Charity Wakefield, che col suo accento britannico dovrebbe dare quella sfumatura posh alla serie), che grazie alle infinite risorse dell’organizzazione ha accesso a qualsiasi tipo di dato e attrezzatura che sia accessibile on line.
E qui la premessa sembra scricchiolare: con un supporto così pazzesco, è possibile che Alex non vinca ogni scommessa? Nel terzo episodio ci vengono fatti esempi di come situazioni low-tech possano rendere inutile il supporto di Cassandra… ma scopriamo anche che la ragazza ha un addestramento militare, ed infatti è lei che aiuta in maniera decisiva Alex. Anche qui: in che modo dovremmo temere per la vita del protagonista, se – data anche la struttura a episodi verticali della serie – sappiamo già che riuscirà a uscire da ogni situazione di pericolo che dovrà affrontare?
Tutte le parti investigative vengono ridotte al minimo per creare una serie di sequenze action di altissimo livello (e con soldi davvero buttati dalla finestra), sottolineate dalla serratissima colonna sonora techno.
Questo per quanto riguarda la verticalità dei singoli episodi: la trama orizzontale invece, vede Alex alla ricerca del mistero della morte della moglie (chi lo ha commissionato? E il cadavere che ha visto in obitorio è davvero quello di Ginny? Alcuni indizi fanno presupporre di no…). Dal terzo episodio inizia un’altra trama orizzontale, ovvero un’indagine non autorizzata di un agente dell’FBI sull’organizzazione misteriosa e sugli ex militari da essa coinvolti e poi spariti, che vede coinvolto volontariamente anche Cal Brown (Damon Gupton), amico di vecchia data di Alex…
L’autunno è la stagione in cui tutti i network mandano in onda una marea di nuove serie, la maggior parte procedural. La maggior parte davvero tutti molto simili e generici, a tal punto che Ken Levine, noto sceneggiatore di sit-com, ha spiegato in un post molto divertente quanto questi show siano eccessivamente formulaici e stereotipati: http://kenlevine.blogspot.it/2015/10/how-to-create-hit-procedural.html
E purtroppo, nonostante il profondo affetto che nutriamo per Rogers, The Player è davvero formulaico e stereotipato. I rapporti tra personaggi, i loro comportamenti, soprattutto la pretestuosità della premessa (che sfida davvero la nostra sospensione dell’incredulità) non permettono di appassionarsi granché alle vicende di Alex, nonostante la sua ricerca sulla verità della morte della moglie che dovrebbe creare empatia con lo spettatore. L’apparizione di un elegante Wesley Snipes nel ruolo del misterioso Mr. Johnson non aggiunge molto allo show, se non dare quella sfumatura di complottismo globale e “un volto” all’organizzazione. E poiché Johnson ha umiliato Alex nel pilota in uno scontro fisico, ci aspettiamo che più avanti nello show ci sarà uno showdown in cui il protagonista vincerà – con fatica – per gratificare lo spettatore. Tutto by the book, insomma. Pure troppo. Ed è proprio il problema della serie: nessun guizzo particolare, premessa poco credibile, solo tanta azione che viene quasi fastidiosamente interrotta dagli intermezzi delle trame orizzontali.
Con il profluvio di nuove proposte autunnali, non è una scelta difficile ignorare questa serie, e dai rating iniziali, la scommessa di NBC non sembra essere stata delle migliori, dato che forse una seconda stagione non verrà neanche prodotta.
Se dovessimo rivolgerci al network e ai creatori, tristemente dovremmo citare la frase topica dello show: the odds are not in your favor.
:A:

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