Cividale del Friuli: Lex Fest 4-5-6 marzo 2016

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Il procuratore aggiunto di Venezia Carlo Nordio, il giornalista de L’Espresso Lirio Abbate e il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri. Il vicecapo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Massimo De Pascalis, il presidente delle Camere Penali Beniamino Migliucci, la Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, il direttore del Messaggero Veneto Tommaso Cerno, la giornalista di Sky Tg24 Tonia Cartolano, componenti del consiglio superiore della magistratura come Claudio Galoppi e Antonio Leone. E ancora: il presidente dei Giovani di Confindustria, Marco Gay, e firme storiche del giornalismo italiano come Piero Sansonetti e Massimo Bordin, insieme all’ex presidente Anm, Luca Palamara. Questi sono solo alcuni dei protagonisti di LexFest 2016, kermesse nazionale dedicata alla giustizia e agli operatori del diritto che si terrà dal 4 al 6 marzo a Cividale del Friuli, patrimonio mondiale dell’Unesco, in provincia di Udine.

«Una tre giorni di confronti e interviste – spiega il sindaco, Stefano Balloch – che interrogano il mondo della giustizia a partire da cinque grandi temi: la condizione carceraria, la comunicazione della giustizia, accusa e difesa di fronte all’opinione pubblica, il rapporto tra giustizia, ambiente e imprese, il doppio binario tra tempi della giustizia e tempi delle imprese, il racconto della criminalità organizzata. Intervengono personalità istituzionali, studiosi, giornalisti, imprenditori. I lavori saranno trasmessi integralmente da Radio Radicale e accompagnati dal saluto del ministro della Giustizia Andrea Orlando».

L’evento è ideato da Andrea Camaiora, giornalista ed esperto di litigation pr, promosso dal Comune di Cividale e organizzato da SPIN, team di comunicazione attivo tra Roma e Milano. Si rivolge a studenti, magistrati, avvocati e studiosi di diritto in collaborazione con l’Università di Udine, il Convitto nazionale Paolo Diacono. I dibattiti si terranno tra la splendida cornice del Castello Canussio e il Teatro comunale Ristori.

La kermesse si apre venerdì 4 marzo alle 17.30 con i saluti delle autorità. Alle ore 18 il dibattito inaugurale «Povero Silvio Pellico!», dedicato alla condizione delle carceri italiane. Partecipano il vice capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria Massimo De Pascalis, il presidente della Cooperativa Giotto Nicola Boscoletto che porta la testimonianza vincente del lavoro per i detenuti, rinati grazie a panettoni e biciclette. Modera Arianna Giunti, giornalista del gruppo L’Espresso e autrice dell’ebook «La cella liscia».

La giornata di sabato 5 marzo si apre alle ore 9 con «Giustizia è dare a ciascuno il suo», disputa filosofica degli studenti del convitto nazionale Paolo Diacono sul tema della giustizia. Per loro una giuria d’eccezione composta dal Garante Nazionale dei diritti dei detenuti Mauro Palma, l’avvocato Elisabetta Busuito dello studio Perroni e Associati, il vice capo del Dap Massimo De Pascalis e il professor Gian Paolo Terravecchia. Alle 10 spazio al keynote speech su problemi e prospettive dei nostri istituti penitenziari tenuto da Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti dei detenuti. Alle ore 10.30 è il turno del made in Italy con «Sicurezza alimentare. La dura legge del buon cibo». Si confrontano l’amministratore di Uova Fantolino Gabriella Fantolino, l’avvocato e docente di diritto alimentare e ambientale presso l’università Campus Biomedico di Roma, Francesco Bruno, e il procuratore capo di Udine Antonio De Niccolo. Alle 11.30 sale in cattedra il professor Ruben Razzante, docente di diritto dell’informazione all’Università Cattolica di Milano, autore dei manuali per l’esame di Stato e l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti. Titolo della lezione: «L’informazione è un diritto. Quali doveri per chi informa?».

Il programma del sabato pomeriggio si apre alle 16.30 con una lectio magistralis di Carlo Nordio, procuratore aggiunto a Venezia, protagonista delle inchieste su Mose, Mani Pulite e Brigate Rosse venete.

Alle 17.30 un parterre d’eccezione per «Tempi della giustizia, tempi delle imprese», dove si confronteranno il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, il presidente delle Camere Penali Beniamino Migliucci, l’amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono, il presidente dei Giovani di Confindustria, Marco Gay, il direttore del Messaggero Veneto Tommaso Cerno, de Il Tempo Gian Marco Chiocci e del settimanale Tempi, Luigi Amicone, il presidente della corte d’appello di Trieste, Oliviero Drigani. Modera il vicedirettore del Foglio Marco Valerio Lo Prete.

Alle 18.30 giornalisti, avvocati, magistrati si incontrano per raccogliere la sfida di «Comunicare la giustizia». Partecipano Tonia Cartolano (Sky Tg24), Massimo Bordin (Radio Radicale), Piero Sansonetti (Il Dubbio), Alessandro Da Rold (Lettera43). Con loro anche l’esperto in litigation pr Andrea Camaiora, il componente del Csm Luca Palamara, il giudice Luisa Napolitano e l’avvocato Elisabetta Busuito.

Domenica 6 marzo, terzo e ultimo giorno di kermesse, si apre alle ore 9.45 con il laboratorio «Oltre il magistratese, il burocratese e l’avvocatese», tenuto da Ivano Boscardini, esperto di comunicazione neurolinguistica. Al suo fianco il presidente del tribunale di Udine Francesco Venier, il questore Claudio Cracovia e il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Udine Maurizio Conti.

Alle 10.30 si esplora il rapporto tra giustizia, ambiente e impresa con la Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, il professor Francesco Bruno (studio legale Pavia Ansaldo), i giornalisti Federica Fantozzi (L’Unità), Jacopo Giliberto (Il Sole 24 Ore), Giuliano Foschini (La Repubblica), il professor Dimitri Girotto (Università di Udine) e il presidente dei Giovani industriali friuliani, Matteo Di Giusto.

Alle 11.30, il coordinatore di Spin, Andrea Camaiora, rivolgerà dieci domande ai componenti del Csm, Antonio Leone, Claudio Galoppi e Luca Palamara nell’ambito dell’incontro «L’autogoverno della magistratura tra elogio e critica».

Alle ore 12 l’appuntamento con Lirio Abbate, firma de L’Espresso che da anni documenta le vicende di mafia, sotto scorta per le minacce ricevute. Abbate risponderà alla domanda: «Da Cosa Nostra a Mafia Capitale, come si racconta la criminalità organizzata?».