COMPARTO UNICO: REGIONE E ENTI LOCALI RILANCIANO DIALOGO SU CONTRATTO

Trieste, 25 mag – Se a fine mese l’Istat confermerà gli attuali
indici previsionali dei prezzi al consumo per il 2016 e 2017, in
Friuli Venezia Giulia l’aumento complessivo a regime delle
retribuzioni dei dipendenti pubblici potrebbe raggiungere il 2,8
per cento, contro lo 0,4 previsto a livello nazionale. È quanto
aveva già proposto il 19 maggio scorso la Delegazione trattante
nell’ambito della contrattazione per il rinnovo del contratto dei
dipendenti del Comparto unico per il triennio 2015-2017. Ciò
significa ad esempio, che, a partire dal 1 gennaio 2017, un
dipendente regionale di livello B1 avrebbe un incremento di circa
580 euro, un C1 di circa 700 euro e di circa 800 euro per un
livello D1.

Come ha confermato l’assessore delegato al Comparto unico, Paolo
Panontin, la Regione vuole mantenere aperto il dialogo con i
dipendenti pubblici di Regione e Enti locali e portare a buon
fine la trattativa in corso. La manifestazione di oggi si
inserisce in un quadro nazionale di scioperi a scacchiera del
pubblico impiego che si svolgono nelle varie Regioni (ad esempio
ieri in Emilia Romagna, oggi anche in Umbria, domani in Liguria),
ma in Friuli Venezia Giulia ci sono i presupposti per trovare
un’intesa, in virtù degli spazi di manovra concessi dalla
specialità. Questo sciopero rappresenta quindi un passaggio di un
confronto che non si è interrotto. La conferma da parte della
Regione dell’apertura ai dialogo con i lavoratori era stata
peraltro palesata fin dall’insediamento il 20 aprile scorso del
nuovo presidente della Delegazione trattante, avv. Luca Tammasia.

L’Amministrazione regionale, per parte sua, ritiene doveroso
informare i dipendenti sulle concrete proposte presentate al
tavolo di contrattazione, sulle quali non è stato finora
possibile svolgere alcuna reale trattativa per l’abbandono del
tavolo stesso da parte delle organizzazioni sindacali e la
proclamazione dello sciopero di oggi.

La proposta illustrata al tavolo della trattativa nella riunione
del 19 maggio, migliorativa rispetto alla prima ipotesi messa sul
tavolo di contrattazione dalla delegazione trattante, prevede per
il 2015 il consolidamento dell’indennità di vacanza contrattuale
già in godimento comprensiva delle due mensilità aggiuntive,
corrispondente a un aumento pari allo 0,4% circa.

Per quanto concerne il 2016 e il 2017, gli aumenti contrattuali
vengono definiti sulla base dell’indice Istat dei prezzi al
consumo, attualmente previsti rispettivamente all’1,1 per cento e
all’1,3 per cento, che, se confermati, comporterebbero un aumento
complessivo del 2,8 per cento, in linea con le trattative in atto
in altre due Regioni a statuto speciale quali Trentino Alto Adige
e Valle d’Aosta.

Già la prima proposta di un incremento dello 0,4 per cento annuo
(pari a un incremento complessivo dell’1,2 per cento nel
triennio), andava a triplicare l’aumento proposto a livello
nazionale nell’ambito della legge di stabilità per le
Amministrazioni statali. Ciononostante le organizzazioni
sindacali, nell’incontro dell’11 maggio, hanno deciso di
interrompere il confronto.

Nei giorni successivi la Giunta regionale e l’assessore Panontin,
unitamente ad UNCEM, ANCI e UPI, avevano ribadito la più ampia
disponibilità al dialogo, anticipando la presentazione di una
proposta migliorativa, che è stata poi effettivamente esplicitata
nell’incontro del 19 maggio.
ARC/RU/ppd

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