COOPERAZIONE: SERRACCHIANI, RISORSE VANNO UTILIZZATE AL MEGLIO

Udine, 24 set – “L’Amministrazione regionale sta lavorando
molto sul tema della cooperazione e della collaborazione tra
istituzioni e territori e fra istituzioni ed enti, dalla
portualità regionale al sistema delle infrastrutture fino alle
relazioni internazionali che stiamo portando avanti e che ci
servono sia nella programmazione europea sia in quella
territoriale. È un tema estremamente attuale che va declinato
pensando a quali sono gli obiettivi strategici. Nel nostro caso
non si tratta solo di risparmiare risorse ma di utilizzarle al
meglio”.

Lo ha sottolineato la presidente della Regione, Debora
Serracchiani, intervenendo al convegno “Vantaggi e limiti della
cooperazione tra imprese in Friuli Venzia Giulia”, organizzato
nella sede della Cciaa dall’Istituto Alina e da Brain Bank in
collaborazione con Confartigianato Fvg.

Secondo la presidente “se c’è un aspetto positivo della crisi di
questi anni è che si è costretti a pensare e fare cose che
diversamente non avremmo fatto, compreso il ricorrere alle
sinergie”.

Partendo dalla constatazione che in Friuli Venezia Giulia c’è un
ottimo capitale sociale (affermazione avvallata anche dalle
analisi che sono state illustrate dai due esperti coinvolti nei
lavori del convegno, Roberto Grandinetti, ordinario di Economia e
gestione delle imprese dell’Università di Padova e Paolo
Molinari, sociologo e ricercatore dell’Ires), secondo
Serracchiani occorre ammettere anche “che, diversamente da altri
territori che hanno saputo cooperare, non siamo sempre stati
capaci di utilizzare al meglio questo capitale: spesso non
abbiamo capito che l’unione fa la forza e abbiamo costruito nel
tempo una difficoltà culturale a metterci insieme per il bene
comune”.

Le crisi della Coopca di Amaro e delle Cooperative operaie di
Trieste, le problematiche dell’albergo diffuso sono stati gli
altri temi sollecitati dalle domande del moderatore Paolo
Mosanghini.

“Gli strumenti sono perfetti, è l’uso che se ne fa che è
distorto”, ha risposto Serracchiani, ricordando come solo grazie
allo strumento dell’albergo diffuso sono stati recuperati borghi
montani. “Cosa diversa è, francamente, usare quello strumento per
tutelare e promuovere i casoni della laguna di Grado, occorreva
farlo in altro modo”, ha fatto notare Serracchiani.

Sui casi delle crisi delle cooperative regionali, la presidente
ha ricordato che le responsabilità saranno approfondite dalle
autorità competenti, sottolineando come la Regione abbia
esercitato la vigilanza nei limiti e con le limitate potestà
previste dalla normativa attuale.

Sollecitata a rispondere in merito alla riforma delle Uti, le
Unioni territoriali intercomunali, ed alla riforma sanitaria,
Serracchiani ha ribadito che entrambe porteranno a “utilizzare al
meglio le risorse, facendo leva proprio sul concetto della
cooperazione”.

Un concetto riassunto da Grandinetti, che ha ricordato il minimo
comune denominatore che deve stare alla base della creazione
delle cooperative: un mix in parti uguali di fiducia reciproca,
impegno, ovvero disponibilità all’impiego di risorse e promessa
reciproca di continuità del rapporto, trasparenza informativa,
ovvero scambio di informazioni e conoscenze e, infine,
adattamento reciproco, perché “la modalità della cooperazione
prevede che si apprenda uno dall’altro”.

Introdotto dai saluti del sindaco di Udine, Furio Honsell, da
Sabrina Puleo dell’Istituto Alina e da Roberta Gasparini per
Brain Bank, il convegno ha visto anche i contributi di
Massimiliano Fanni Canelles, docente UniBO e presidente
dell’associazione no profit Auxilia.

ARC/EP/fc

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