CULTURA: SERRACCHIANI, SALVAGUARDARE E RILANCIARE POLO TORVISCOSA

Torviscosa (Ud), 15 lug – “Il lavoro di recupero dell’archivio
storico e della sua digitalizzazione è importante non solo ai
fini della memoria storica di questi luoghi ma anche per
investire nel futuro. Stiamo lavorando perché in questo sito
possano esserci nuovi insediamenti industriali: è un attività
complicata che richiede importanti bonifiche ma l’impegno che
abbiamo messo fino ad ora mi fa ben sperare per riuscire a
raggiungere un risultato significativo assieme ai ministeri
dell’Ambiente e dello Sviluppo economico”.

Lo ha affermato la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia
Debora Serracchiani in occasione della presentazione
dell’articolato progetto di digitalizzazione dello storico
archivio Snia Viscosa, “Da Torre di Zuino a Torviscosa”,
realizzato grazie alla collaborazione fra il Comune di
Torviscosa, la Fondazione Bracco e lo stabilimento Spin, uno dei
siti produttivi tecnologicamente più sofisticati del Gruppo
Bracco, frutto del recupero 14 anni fa di una parte dello storico
sito industriale della Snia Viscosa degli anni ’30.

Si tratta di un archivio che conta ottomila lastre fotografiche,
1.300 negativi da pellicola e più di duemila disegni ed elaborati
tecnici che restituiscono e documentano la storia di Torviscosa a
partire dalla fine degli anni Trenta dello scorso secolo, quando
la zona era ancora una palude, fino alla nascita della città vera
e propria, attorno allo stabilimento Snia inaugurato nel 1938. Il
lavoro di digitalizzazione è proposto nell’ambito della rassegna
“Labor omnia vincit”, ospitata all’interno del Cid, il Centro
informazione documentazione di Torviscosa, e visitabile fino al
prossimo 2 ottobre.

Nell’apprezzare la mostra, la presidente ha valorizzato il ruolo
della locale Amministrazione, che co-organizza tutta una serie di
eventi inseriti all’interno di una precisa linea culturale che
guarda ad un generale recupero storico/culturale ed urbanistico
di questa città-fabbrica, così come il lavoro di altre
amministrazioni comunali, “che sono consapevoli delle proprie
storie e stanno cercando di recuperare il loro importante
patrimonio: pensiamo ad esempio ad Aquileia con il progetto
museale Archeologia ferita, a Palmanova con i bastioni ripuliti e
la citta stellata, a Torviscosa stessa con l’archeologia
industriale. Il lavoro di recupero – ha ricordato – ci permette
di renderci visibili”.

La presidente ha quindi voluto ringraziare la Fondazione Bracco
per lo stretto rapporto che ha con la regione, manifestato anche
con il sostegno della mostra aquileiese “Leoni e Tori dell’antica
Persia”.

La presidente ha altresì ricordato il percorso che condurrà alla
creazione di una cornice normativa per gli interventi di bonifica
e l’individuazione delle relative risorse necessarie; inoltre ha
evidenziato il decreto del ministero dell’Ambiente sulla
responsabilità da danno pregresso che ricade su chi ha inquinato
in precedenza e non su chi si insedia successivamente, favorendo
quindi nuove occasioni produttive.

Hanno partecipato all’evento anche Roberto Fasan, sindaco di
Torviscosa, Diana Bracco, presidente della Fondazione Bracco, che
ha sottolineato il legame che ha con il Friuli Venezia Giulia e
il senso dell’evento: mantenere cioè il ricordo del passato e
trasmetterlo alle generazioni future. Bracco ha anche evidenziato
come “ci siamo mossi nella direzione della sostenibilità e non
del consumo di suolo recuperando questo sito, scelto nel 2012
dalla Biennale di Venezia come esempio di osmosi positiva tra
industria, territorio e ambiente”.
A spiegare il progetto nel suo insieme è intervenuto l’assessore
alla Cultura del comune di Torviscosa, Mareno Settimo, assieme a
Elisa Bertaglia e Stefano Perulli della Gallo Pomi Servizi.
ARC/LP/RM

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