Delitto Lignano: chiesto ergastolo per Lisandra

Il pm Claudia Danelon ha chiesto la condanna all’ergastolo per Lisandra. Avrebbe fatto lo stesso per il fratello, Reiver, se la sua detenzione a Cuba non avesse portato allo stralcio della posizione. Secondo quanto si è appreso, visti i tempi lunghi dell’udienza di oggi, è presumibile che la sentenza sarà emessa la prossima settimana.

Per l’accusa è stata solo Lisandra a sferrare le coltellate mortali ai due coniugi mentre Reiver guardava ma non interveniva. Il colpo di scena, in aula, è arrivato nelle parole del pubblico ministero che ha ripercorso l’analisi fatta dai carabinieri del Ris di Parma, sulle macchie di sangue trovate nel bagno-lavanderia della villetta. Partendo dal presupposto che, come dichiarano entrambi i fratelli accusati dell’omicidio, prima dell’ omicidio Rosetta era seduta a terra, con la testa appoggiata al muro e le gambe sotto il lavandino, e Paolo era steso a terra nella posizione in cui è stato trovato, a colpire potrebbe essere stato soltanto una persona destrimane: Lisandra, dunque, secondo la Procura, essendo Reiver mancino. L’accusa lo colloca comunque sempre sulla scena del delitto, per tutta la durata dell’azione, quasi un’ora di percosse e torture sviluppatesi in più fasi. La requisitoria del pm Claudia Danelon è cominciata intorno alle 10 ed è terminata dopo oltre quattro ore e mezza, poco prima delle 15 con una richiesta di condanna all’ergastolo. Dopo una breve pausa, l’udienza è ripresa con le arringhe degli avvocati di parte civile, Stefano Trabalza, per il figlio delle vittime, Michele, in aula insieme con due zii, fratelli della mamma, Vinicio e Rino, e ai cugini, Margherita Marco e Samuele, assistiti dall’avvocato Maria Cristina Clementi. La parola passerà poi al legale Carlo Serbelloni, difensore dell’imputata, presente in aula. Sguardo basso, la giovane non ha pronunciato in aula neanche una parola