Delneri: “Palermo all’ultima spiaggia. Bisogna fare attenzione”

Delneri - foto udinese.it

Alla vigilia della sfida contro il Palermo, l’allenatore Gigi Delneri ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue parole.

Domani quanto conta la vittoria?
“Bisogna giocare per cercare di vincere. Questo è importante. Dare il massimo di noi stessi, per ottenere tre punti che ci darebbero fiducia e serenità, per fare queste ultime partite che mancano da ora alla fine, facendo dapprima grande attenzione al Palermo, che ha ancora speranze di salvezza. Verranno qui a fare una partita diversa, in stile da ultima spiaggia, ma lo è anche per noi, perché vogliamo far vedere il nostro potenza”.

Arrivano le convocazioni nelle nazionali maggiori di Jankto e Zapata. Di chi i meriti?
“Il merito è solo dei giocatori, perché hanno affermato sul campo le loro grandi qualità. L’Udinese ha sempre lanciato i giovani, e anche quest’anno ne schiera 5 a partita. Se i giovani fanno vedere di meritare di giocare, è sempre l’ora dei giovani. Loro devono crescere nella giusta maniera. Jankto si è conquistato il posto, migliorando costantemente. Il nostro compito è farli crescere, ma è un ambito in cui non si possono fare calcoli. Vedo miglioramenti anche nei giovani che hanno giocato meno. Ewandro? Sì, ma anche Balic. Vedo nelle gare del giovedì le buone qualità, anche se le tensioni sono estremamente diverse da quelle delle partite di campionato. Ewandro ha delle potenzialità di crescita molto alte. Per essere pronti, però, ci vuole una completezza di crescita tecnica e tattica. Abbiamo dato minutaggio a molti giovani, quando mi hanno dimostrato in settimana di essere totalmente pronti, perché il rischio dei giovani è che è sottile la differenza tra esaltarli e bruciarli”.

Obiettivo: salire in classifica?
“Quello. E poi far crescere dei giovani. Domani per questo cercheremo di vincere contro una squadra in crescita, con dei valori assoluti importanti e in cerca di uscire da una matassa intricata. Hanno giocato bene contro la Roma. Gara simile a quella di Pescara? Noi prepariamo ogni partita a seconda delle caratteristiche nostre e dell’avversario. Noi avremo il dovere di dettare la partita, e quando lo fai, rischi di esporti. Dicono che sia abbordabile, ma lo è solo se metti grande attenzione, visto che sono una squadra dai colpi importanti”.

Si è fatto un’idea dell’addio di Zamparini?
“Ho sempre visto in lui una persona particolare. Nella vita privata è un solluchero, era gradevole stare con lui a mangiare e parlare di calcio. Credo che la sua decisione sia dovuta ai tanti stress vissuti nel mondo del calcio nell’ultimo periodo, e alla ricerca di una rilassatezza che gli mancava. Ha vissuto un’esperienza trentennale nel calcio, portando in alto le squadre che ha diretto, e il Palermo deve ringraziarlo per i tanti anni di serie A che ha fatto. In Sicilia prima si amava la Juve o altre squadre; lui ha creato una generazione di tifosi che ama Palermo”.

Qual è la priorità dell’Udinese? Il decimo posto?
“Noi cerchiamo di andare avanti. Credo che nel calcio non sia tanto importante la situazione di classifica, ma innanzitutto migliorare quello che si è fatto l’anno precedente. Poi le squadre vanno sempre in campo per giocare, dare il meglio di se stessi e vincere. Le tabelle non mi piacciono molto; preferisco ragionare partita per partita, mantenendo la mentalità giusta ogni domenica, contro ogni tipo di avversario”.

Cosa ne pensa del fatto che Ali Adnan sia andato via prima della partita contro il Palermo?
“Adnan giocava poco ultimamente; abbiamo recuperato Gabriel Silva e siamo coperti. Lui ha espresso una volontà di non rischiare di uscire dal circuito della nazionale. Per lui partire prima è stato molto importante, e abbiamo deciso di comune accordo di non privarlo di questa sua necessità”.