Elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest: Terna: “interrare costa 10 volte più che lasciare i cavi in aria”

8 maggio 2012 – Con riferimento all’utilizzo del cavo interrato, Terna ribadisce di non aver mai avuto preclusioni rispetto a tale tecnologia: conferma ne viene dalla previsione di interramento di 13 km di linee anche per il progetto di razionalizzazione della rete elettrica collegato alla nuova linea Redipuglia – Udine Ovest.
In altri contesti, dove l’esercizio della rete elettrica lo rendeva possibile garantendo la sicurezza e la stabilità della rete, Terna ha anche proposto l’interramento di porzioni di linea a 380 kV: ciò non è possibile in FVG a causa dell’obsolescenza e della scarsità di linee della rete esistente.

Con riferimento al costo delle linee interrate, il costo “chiavi in mano” delle linee in cavo a 380 kV è pari ad almeno 10 volte rispetto a quello di una linea equivalente in aereo. Tale dato non è di Terna SpA, ma quello medio dichiarato sia dal CIGRE (associazione internazionale alla quale partecipano esperti – tra cui lo stesso prof. Iliceto – e Operatori di Servizi di Trasporto energetico mondiali), sia dall’ENTSO-E (European Network of Transmission System Operators for Electricity).

Con riferimento alle indiscrezioni su un tracciato alternativo che riutilizzi il tracciato del 220 kV esistente per il tratto tra la stazione elettrica di Redipuglia e il Comune di Pavia di Udine, tale ipotesi è stata già discussa nel 2007 con la Regione e i Comuni interessati, che l’hanno scartata perchè troppo vicino alle aree abitate: proprio per la prossimità della linea esistente ai centri abitati, gli enti locali hanno concordato con Terna che essa venga abbattuta all’interno del complessivo intervento di razionalizzazione previsto con la nuova linea Udine O. – Redipuglia. Per queste ragioni è stato presentato in autorizzazione il tracciato su cui ora la Regione è chiamata a esprimersi. Il ritorno in auge di alternative già scartate genera il sospetto che non si desideri realizzare l’opera, lasciando il FVG esposto al rischio blackout.

Con riferimento alla valutazione da parte di soggetti esperti, si ricorda che il progetto in autorizzazione ha già ricevuto parere positivo dalla Commissione Tecnica VIA nazionale, organismo terzo di valutazione di impatto ambientale composto da 50 esperti e professori universitari. Tale parere è stato fatto proprio dal Decreto VIA (positivo con prescrizioni) emanato dai Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali a fine luglio 2011. In merito all’interramento, gli esperti della Commissione VIA si sono espressi escludendolo per la nuova linea 380kV ma estendendolo per linee a tensione inferiore.

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