Elettrodotto: Terna, interrato non si può

ternaNell’ultima seduta di giunta la Regione aveva fatto spallucce dichiarando di non avere abbastanza dati in suo possesso per giudicare la fattibilità dell’interramento dell’elettrodotto Redipuglia-udine Ovest. Terna, la compagnia che costruirà l’infrastruttura risponde richimando la regione ai patti già stabiliti e rimarcando come i dati siano ampiamente in possesso della regione. In questo gioco delle parti la sensazione è che l’elettrodotto si farà.

comunicato stampa di TERNA

In riferimento alla delibera approvata venerdì dalla Giunta Regionale, nella quale dichiara “di non poter esprimere parere di compatibilità ambientale sul progetto per la
realizzazione di un elettrodotto da 38kv in doppia terna “S.E. Udine Ovest e S.E. Redipuglia” […] non risultando essere stata sviluppata anche l’alternativa della linea elettrica in cavo interrato, tutto o in parte, e dei connessi impatti ambientali che non sono pertanto valutabili, e mancando l’indicazione temporale certa della realizzazione di tutte le demolizioni previste”, Terna richiama gli atti formali e gli impegni già sottoscritti. In particolare:
1. Rispetto al mancato sviluppo dell’alternativa in cavo interrato: Diversi documenti spiegano perchè il cavo interrato non potrebbe risolvere il problema di
alimentazione elettrica dei friulani, a causa dello stato di debolezza della rete esistente oggi in Friuli, strutturalmente fragile e con due sole linee 380kV entrate in esercizio nel 1976 e 1983. La soluzione interrata, come già comunicato da Terna alla Regione, da ultimo con nota del 30 marzo, è irrealizzabile dal punto di vista della sostenibilità elettrica.

·   Nell’ottobre 2009 le “Integrazioni allo Studio di Impatto Ambientale” chiariscono ampiamente (pgg.175/191), su richiesta della Regione, le condizioni per le quali è non giustificabile l’uso dei cavi interrati in vece delle linee aree, precisando che “l’adozione di tratti in cavo sul livello di tensione a 380kV comporta la necessità di prevedere una più forte magliatura della rete di trasmissione con conseguente realizzazione di nuovi collegamenti” e aggiunge le problematicità per le quali “Terna ha ritenuto che non sussistessero le condizioni per una alternativa in cavo interrato dell’elettrodotto 380kV Udine O. Redipuglia”
·  Il 30 marzo 2010 Terna ha inviato alla Regione una prima risposta alla richiesta del Presidente Tondo di ulteriore valutazione dell’interramento totale o parziale della linea, richiamando le ragioni per le quali la rete friulana “non consente l’adozione di tratti in cavo sul livello di tensione a 380kV”.
La lettera rimandava per gli approfondimenti a una redigenda relazione tecnica di dettaglio, la cui stesura è pressoché ultimata e sarà inviata alla Regione nelle prossime settimane.
2. Rispetto all’indicazione temporale del piano di dismissione dei complessivi 110 km di vecchie linee elettriche sul territorio delle Province di Udine, Gorizia e Pordenone:
Proprio a causa dello stato di debolezza della rete esistente in FVG, Terna ha sempre affermato che sarà possibile procedere con le demolizioni delle vecchie linee solo una volta realizzata la nuova linea aerea Udine O. Redipuglia che assicuri l’energia ai friulani. Tale impegno è stato sottoscritto da Terna in due atti formali:
·  Il Protocollo d’Intesa sottoscritto il 30 luglio 2007 tra Terna, la Regione e numerosi Comuni interessati dalla razionalizzazione.
·  L’Atto di Intesa sottoscritto il 4 febbraio 2008 con la Regione Friuli Venezia Giulia, che ha recepito il citato Protocollo di Intesa.
Con tali documenti Terna si impegna “a realizzare le opere di razionalizzazione condizionatamente all’ottenimento dell’autorizzazione e la realizzazione del nuovo elettrodotto 380KV” e inoltre “a demolire gli elettrodotti oggetto di razionalizzazione e da dismettere entro e non oltre il termine di 24 mesi dalla data di entrata in esercizio delle nuove opera previste con le razionalizzazioni”.

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