Ex Province: Panontin, ok criteri assegnazioni beni immobili

Trieste, 25 lug – I beni immobili e le partecipazioni
societarie delle Province di Trieste, Gorizia e Pordenone, il cui
superamento è ormai in fase di completamento, saranno ripartiti
tra la Regione, i Comuni, le Unioni territoriali intercomunali
(Uti) e l’Ente regionale Patrimonio culturale (Erpac).

I criteri di assegnazione sono stati approvati oggi in via
definitiva dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore
alle Autonomie locali, Paolo Panontin, d’intesa con il collega
Francesco Peroni e recependo le indicazioni espresse dal
Consiglio delle autonomie locali (Cal) e dalla competente V
Commissione del Consiglio regionale.

La proposta prevede che le sedi istituzionali, con uffici
annessi, siano assegnati alla Regione, ferma restando l’eventuale
messa a disposizione di locali di rappresentanza alle Unioni
territoriali intercomunali.

Gli uffici che non sono sedi istituzionali andranno invece
all’ente che è destinatario della totalità o della prevalenza del
personale che vi opera.

Passano invece ai Comuni di competenza territoriale gli immobili
locati o messi a disposizione dello Stato, quelli sede di
associazioni, le strutture sportive e ricreative, nonché i
terreni ad uso agricolo.

Sono infine assegnati all’Erpac gli immobili con finalità
culturali.

La Giunta ha altresì stabilito che le quote di partecipazione
alle società fieristiche, alle fondazioni, alle associazioni e ad
altri enti privati siano attribuite ai Comuni nel cui territorio
è situata la sede dell’ente.

La Regione, dal canto suo, eredita le quote nelle società di
logistica interportuale e di valorizzazione della ricerca e lo
sviluppo tecnologico.

Sono invece assegnate alle Uti le partecipazioni in consorzi tra
enti locali e altri enti pubblici.

“Si conclude oggi un percorso lungo e complesso, avviato lo
scorso aprile, con l’approvazione preliminare del documento –
commenta Panontin – e dopo un approfondito confronto con il mondo
delle autonomie locali che ha fatto delle osservazioni di cui
abbiamo prevalentemente tenuto conto”.

“Dopo questa delibera si potrà provvedere già in ottobre alla
definizione dei bilanci di liquidazione delle tre Province, ora
commissariate, per poi passare alla loro definitiva
soppressione”, spiega l’assessore, ricordando i tempi diversi che
riguardano la Provincia di Udine.

Per quanto riguarda i criteri, Panontin fa notare che “il destino
prevalente di immobili e partecipazioni è affidata in primis al
territorio, quindi ai Comuni, poi alle Unioni e in via più
marginale alla Regione, specie per quanto riguarda alcune sedi
istituzionali dove opera del personale assegnato alla Regione
stessa”.

Assai dibattuta in sede Cal, è stato ricordato, la questione
delle partecipazioni delle ex Province sul trasporto pubblico
locale. “La decisione maturata – precisa Paonontin – prevede il
trasferimento ai Comuni, specie per quanto riguarda i territori
delle province di Pordenone e Gorizia”.

Nella stessa riunione la Giunta ha deciso, in questo caso in via
preliminare, l’assegnazione di ulteriori spazi finanziari per 10
milioni di euro che, di fatto, “vanno a soddisfare tutte le
richieste presentate dalle Amministrazioni comunali interessate e
dunque si tradurranno in capacità di spesa degli enti locali per
fornire risposte in termini di investimenti ed infrastrutture a
favore dei cittadini”.

La decisione è frutto del secondo monitoraggio effettuato dalla
Regione in questa prima metà del 2017. I 10 milioni derivano
dallo sforzo della Regione, cui si aggiungono spazi cosiddetti
verticali derivanti da enti che li avevano ricevuti e non li
hanno utilizzati, per cui sono rientrati in un regime di
penalità, spazi restituiti da enti che hanno precisato di non
poterli spendere e spazi ceduti da altre amministrazioni.

“La domanda di maggiore capacità di spesa da parte dei Comuni
ammontava a 9,7 milioni, per cui con questa delibera andiamo a
soddisfare tutte le richieste”, conclude Panontin.

ARC/PPD/fc

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