Festival del giornalismo. Dialoghi ‘Guerre di civiltà e scontri di inciviltà’. 20-23 giugno 2018 

Un’analisi delle vicende attuali e passate: guerre, migrazioni, violenze, ambiente, soprusi e ingiustizie. Scenari vicini e lontani che mostrano il degradamento dell’uomo e del suo ambiente. Confronti ampi e aperti con testimonianze scritte, orali e filmate; inchieste e analisi; pensieri e libri di giornalisti, studiosi e scrittori. Un approfondimento sull’importante ruolo del giornalista, dalla carta stampata alla tv, dalla radio al web. Una professione fondamentale di ricerca e divulgazione, necessaria all’informazione del cittadino, a garanzia del rispetto dell’articolo 21 della Costituzione Italiana.

Torna in Friuli, per una terza edizione tutta itinerante, il Festival del giornalismo “dialoghi” che quest’anno si terrà dal 20 al 23 giugno, in 5 Comuni diversi, fra ville, castelli, abbazie e teatri. L’obiettivo è quello di far conoscere i protagonisti del mondo dell’informazione, promuovendo allo stesso tempo il territorio e le sue specialità; non solo, dialoghi è uno spazio culturale a 360 gradi che coniuga informazione, musica, teatro e letteratura.

Un Festival promosso e organizzato dall’Associazione Culturaglobale, con il sostegno di Ilcam Spa, Petruzzi2, Pierluigi Zamò, Civibank-Banca di Cividale. Numerose sono inoltre le collaborazioni con Enti e Associazioni del territorio.

“dialoghi” vuole veicolare il messaggio dell’informazione quale necessità primaria. Una professione, quella del giornalista, al servizio del cittadino e di ciò che lo circonda, quanto quella di chi opera in ambito sanitario, scolastico e della ricerca; un lavoro che spesso deve fare i conti con condizioni che ne rendono problematico lo svolgimento: minacce di ritorsione e di morte, denunce, censure o vincoli posti dalle stesse testate. Un’informazione che sta cambiando velocemente con nuovi mezzi e tecnologie, che spesso appare eccessiva, ma probabilmente non è tale se intesa libera da ogni costrizione e rispettosa delle persone e dei fatti.

Nel 2017, sono stati 65 i giornalisti uccisi nel mondo mentre svolgevano il loro mestiere. A rilevarlo è l’ultimo rapporto di Reporters sans frontières (Rsf), che sottolinea come i dati registrino un leggero calo rispetto ai 79 che hanno perso la vita lo scorso anno (e in generale rispetto agli ultimi 14 anni), pari a una riduzione del 18%. Tra i reporter uccisi nel 2017 ci sono 50 giornalisti professionisti, sette blogger e otto collaboratori dei media. Rsf ritiene si tratti comunque di dati allarmanti, anche se la riduzione dei giornalisti uccisi è costante dal 2012.

Nel corso delle 4 giornate, tematiche quali: il diritto all’informazione, l’intimidazione mafiosa, il futuro dell’inchiesta e i nuovi format informativi, le migrazioni, i popoli e i problemi in Medio-Oriente e la situazione dei Balcani, verranno affrontate da giornalisti, scrittori, studiosi e ricercatori che si confronteranno per dare nuove chiavi di lettura di situazioni che spesso conosciamo solo in piccola parte.
Al termine degli incontri, come da filosofia dell’Associazione Culturaglobale – ovvero affiancare momenti di approfondimento con spazi di piacere per la vista, l’udito e il gusto – ci sarà spazio per la musica o il teatro e, in alcune serate, per un brindisi con i vini del territorio. Senza dimenticare che il format itinerante permetterà al pubblico di scoprire (o riscoprire) spazi suggestivi quali: Il Castello di Spessa a Capriva (GO); il Teatro Verdi di Gorizia, Villa Locatelli-Angoris di Cormòns (GO) e l’Abbazia di Rosazzo a Manzano (UD).
Nel Festival “dialoghi” è inserito il Premio Giovani Giornalisti “Giulio Regeni”, istituito tre anni fa come “semplice” premio giornalistico pensato per dare nuovi stimoli ai giovani che amano scrivere e che vorrebbero diventare giornalisti; un concorso gratuito, rivolto a giovani di età compresa tra i 16 anni e i 26 anni compiuti all’atto dell’iscrizione. Tale premio, dopo quanto accaduto a Giulio Regeni e con il benestare della sua famiglia, è diventato “Concorso Giovani Giornalisti” dedicato alla memoria di Giulio Regeni.
La cerimonia di premiazione si terrà nella giornata di giovedì 21 giugno alle 17.30, nella Sala Ridotto del Teatro Verdi di Gorizia, e sarà integrata nella conferenza che vedrà protagonisti Paolo Borrometi e Federica Angeli, giornalisti minacciati dalla mafia, il Presidente Ordine dei Giornalisti Fvg Cristiano Degano, e il direttore de Il Piccolo Enzo D’Antona, sul tema “Informazione: diritto e libertà. L’intimidazione mafiosa”. Incontro accreditato come momento di formazione/aggiornamento per gli appartenenti all’Ordine dei Giornalisti.

Legata al Premio Regeni è arrivata una proposta di collaborazione, che si potrebbe sviluppare nei prossimi mesi con scambi di idee e ospiti, dal Premio giornalistico Arrigo Benedetti di Barga (Lucca) voluto dall’amministrazione di Barga e dal centro studi Benedetti in nome del fondatore dell’Espresso e dell’Europeo: Arrigo Benedetti (Lucca, 1 giugno 1910 – Roma, 26 ottobre 1976), giornalista, scrittore e partigiano italiano. Nella storia del giornalismo italiano del dopoguerra per aver fondato e diretto testate come Oggi, L’Europeo e L’Espresso.

Come già accaduto per altri eventi organizzati dall’Associazione Culturaglobale, anche per “dialoghi” verranno coinvolti gli studenti del Polo Liceale di Gorizia con la formula dell’alternanza scuola-lavoro. Saranno dieci, i ragazzi che in queste giornate avranno modo di conoscere da vicino professionisti del settore culturale, artistico e della ricerca, di presentarli e di interagire con il pubblico presente in sala.

il programma dettagliato delle 4 giornate di Festival.
Programma
Mercoledì 20 giugno
Castello di Spessa, Capriva (GO)
ore 18.30
“Veleno”
Pablo Trincia, autore televisivo (Le Iene) e giornalista italiano. Il paese dei bambini perduti, la verità vent’anni dopo: la racconta “Veleno”, prima serie audio di Repubblica.it. Tre anni di ricerche, di studi, di incontri, di interviste sono stati necessari per realizzare l’audioserie “Veleno”, uno dei format giornalistici più innovativi e interessanti realizzati negli ultimi anni nel nostro paese. Dialoga con l’ospite Floriana Bulfon, giornalista de L’Espresso
brindisi con i vini dell’Azienda Castello di Spessa
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Giovedì 21 giugno Teatro Verdi, Ridotto – Gorizia ore 17.30 Introduzione al Premio “Giulio Regeni”* con la conferenza: “Informazione: diritto e libertà. L’intimidazione mafiosa”. Con la partecipazione speciale di: Paolo Borrometi, scrittore e giornalista minacciato dalla mafia; Federica Angeli giornalista de La Repubblica minacciata dalla mafia. E la giuria del concorso, composta da: Cristiano Degano, Presidente Ordine dei giornalisti Fvg; Enzo D’Antona, direttore de Il Piccolo; Omar Monestier, direttore de Il Messaggero Veneto; Giovanna Casadio, giornalista de La Repubblica; Giacomo Russo Spena, giornalista di Micro Mega; Giampaolo Mauro, giornalista Rai Fvg; Floriana Bulfon, giornalista de L’Espresso. La conferenza è accreditata come momento di formazione/aggiornamento per gli appartenenti all’Ordine dei Giornalisti. A seguire, Cerimonia di premiazione della 3° edizione Concorso Giovani Giornalisti “Giulio Regeni”. (*fra gli ospiti/testimonial delle edizioni passate: Gianluigi Nuzzi, giornalista, scrittore e conduttore televisivo; Emiliano Fittipaldi, giornalista e scrittore; Floriana Bulfon, giornalista de L’Espresso). Municipio, Aiello del Friuli (UD) ore 20.00 Municipio di Aiello del Friuli (in caso di maltempo in Biblioteca civica)
“La Costituzione italiana e il rifugiato” con Ismail Ismail, giornalista del Pakistan perseguitato e attivista dei diritti umani; Gianfranco Schiavone, presidente di Consorzio Italiano di Solidarietà – Italian Consortium of Solidarity (ICS) – Ufficio Rifugiati, ONLUS, Trieste e Vice Presidente nazionale ASGI; Andrea Bellavite giornalista e Sindaco di Aiello del Friuli.
Modera Elisa Michellut, giornalista professionista, presentatrice e conduttrice radio televisiva. A seguire arte e poesie dal mondo, nel contesto della “Giornata del rifugiato”. Kulturni Dom – Gorizia ore 21.00 “Argia” Prestando corpo e voce, immagini e note di fisarmonica tramandiamo questa storia coraggiosa e appassionante che ancora, come Argia nei suoi novant’anni, vorrebbe piantare alberi dove prevale il cemento, per ridare al futuro l’ossigeno dei sogni. Produzione Molino Rosenkranz Pordenone – di Marta Riservato con Marta Riservato e Paolo Forte (fisarmonica); regia e scenografia di Roberto Pagura; disegno luci Annalisa Chivilò; musiche Paolo Forte; costumi Argia Manarin; collaborazione all’allestimento Gigi Rosa.
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venerdì 22 giugno
Villa Locatelli Angoris, Cormòns (GO)
ore 17.30
“Le rotte della speranza”
Pietro Del Re, fotografo e inviato speciale de La Repubblica; Guido Rampoldi, già inviato speciale de La Stampa e La Repubblica; Alessandra Ballerini, Avvocato civilista specializzato in diritti umani e immigrazione; Don Luca Favarin, prete di ‘strada’ che gestisce 7 centri di accoglienza;
Modera Andrea Bellavite, teologo, saggista e giornalista.
ore 18.45
“Popoli dimenticati: siriani, kurdi, rohingya”
Linda Dorigo, giornalista e photoreporter de L’Espresso; Nico Piro, giornalista, scrittore e blogger italiano, inviato redazione esteri TG3; Maria Gianniti, inviata redazione esteri TG1 Modera Eva Ciuk, giornalista Rai Friuli Venezia Giulia.
ore 20.00 performance musicale del quartetto “Le fil rouge”, composto da Paolo Trapani, Emiliano Schiavone, Aldo Comar e Raoul Nadalutti
brindisi offerto dall’Azienda Villa Locatelli Tenuta Angoris Cormons
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sabato 23 giugno
Abbazia di Rosazzo, Manzano (UD)
ore 17.30
“Balcani senza pace”
Azra Nuhefendic, scrittrice e giornalista della Bosnia Erzegovina, corrispondente di Osservatorio Balcani e Caucaso. Andrea Tarquini, senior reporter collaboratore de La Repubblica cui è affidata la copertura di Balcani Scandinavia e Centroest; Paolo Quercia, ricercatore, analista e consulente nei settori della politica estera, sicurezza e strategia; Stefano Tallia, giornalista Rai, segretario Associazione Stampa Subalpina.
Modera Walter Skerk, red. Est Ovest Rai.
ore 18.45
“Il futuro dell’inchiesta”
Floriana Bulfon, giornalista de L’Espresso; Paolo Berizzi, scrittore e inviato de La Repubblica; Ervin Hladnik Milhar?i?, giornalista sloveno impegnato contro la censura e le pressioni politiche sui giornalisti in Slovenia; Gianni Barbacetto, giornalista inviato del Fatto Quotidiano. Modera Roberto Covaz, giornalista de Il Piccolo
ore 20.00 performance musicale del duo Sara Clanzig (flauto traverso) e Laura Pandolfo (arpa)
brindisi finale offerto da Le vigne di Zamò Az. Agricola Manzano
Si ringrazia per la collaborazione…
Sponsor: Ilcam Spa – Petruzzi2 – Pierluigi Zamò – Civibank, Banca di Cividale
Partner: Kulturni Dom (GO) – Micromega – Associazione Apertamente Monfalcone (GO) – Associazione Il libro delle 18.03 Gorizia – Circolo Culturale Il Faro, Reana del Rojale (UD) – Comune di Aiello del Friuli – Polo Liceale di Gorizia
Media Partner: Il Piccolo – Radio Onde Furlane
Patrocinio: Comune di Gorizia – Ordine dei Giornalisti FVG
Partner Tecnici: Castello di Spessa Capriva (GO) – Comune di Gorizia – Fondazione Abbazia di Rosazzo Manzano (UD) – Villa Locatelli Tenuta Angoris Cormons (GO)
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Mercoledì 20 giugno

Castello di Spessa, Capriva (Go)

 

Pablo Trincia è un autore televisivo e giornalista italiano. Nel 2005 intraprende la carriera di giornalista freelance collaborando con diverse testate fra cui: La Stampa, il Venerdì di Repubblica, Io Donna, Panorama, l’Espresso, Berliner Kurier, Vanity Fair, Die Welt, The Independent, trattando prevalentemente di America latina, Asia e Africa. Dal 2009 diventa inviato del programma di Italia 1 Le Iene.  Nel 2014, collabora con le trasmissioni Servizio pubblico e Announo, su La 7, e negli anni successivi con la casa di produzione Magnolia e col giornale onlineFanpage.it. Nel 2016 è la volta di Limited Access Area, su canale 9, e del programma Cacciatori; contemporaneamente, torna tra gli inviati della trasmissione Le Iene. Dal 2017 è co-autore di Veleno, audio-inchiesta a puntate in podcast sul sito de La Repubblica, insieme ad Alessia Rafanelli. Ha vinto due volte il Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi, nel 2010 con “Infiltrato tra i profughi afghani” e nel 2013 con “Krokodil, la droga che ti mangia”. Nel 2015 gli è conferito il premio Marco Luchetta, per l’inchiesta “Bambino per Bambino”.

 

Floriana Bulfon, giornalista d’inchiesta, scrive per l’Espresso, è inviata della trasmissione di RaiUno Petrolio e collabora con I dieci comandamenti Raitre. È autrice di Grande Raccordo Criminale (Imprimatur, 2014) il libro che ha descritto in anticipo il sistema di Mafia Capitale.

Si occupa principalmente di criminalità organizzata, terrorismo internazionale, pedofilia, sfruttamento del lavoro e cyber security. Ha vinto diversi premi tra cui: Premio Carlo Azeglio Ciampi “Schiena dritta”; il premio Internazionale Luchetta 2016 come miglior reportage TV; il Premio Simona Cingana, con il servizio d’inchiesta Regeni, i misteri del Cairo (in onda su Rai 1, nella trasmissione “Petrolio”). Finalista al Premio Luchetta 2018 con il docu/video Vite sospese: ragazzi come ombre, nel cuore della capitale.

 

Giovedì 21 giugno

Museo di Santa Chiara, Gorizia

 

Giuseppe Giulietti è Presidente del sindacato dei giornalisti, Fnsi. Cresciuto fra Napoli e Venezia, si laurea in Lettere a Roma, dedicando la tesi agli anabbatisti perché già allora provava un’irresistibile attrazione per gli eretici, gli irregolari, quelli che diffidano dei dogmi e delle sante o laiche inquisizioni. Nel 1979 entra in Rai, dopo aver vinto il primo concorso che l’azienda decise di bandire per giornalisti praticanti. Dopo un decennio trascorso nella sede del Veneto, fondò con tanti altri colleghi il gruppo di Fiesole e, da qui, la successiva attività sindacale nell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai, e nella Federazione della Stampa. Attualmente è il portavoce di Articolo 21, associazione fondata e presieduta da Federico Orlando, siede in Parlamento nel gruppo misto ed è componente della commissione cultura della Camera dei deputati.

 

Federica Angeli cronista di nera e giudiziaria, scrive per «la Repubblica» dal 1998, dove è redattrice dal 2005. Dal 2013 vive sotto scorta dopo le minacce mafiose ricevute mentre svolgeva un’inchiesta sulla criminalità organizzata a Ostia. Tra i premi vinti, il Premio Passetti – Cronista dell’Anno nel 2012 e 2013, il Premio Donna dell’Anno (2015), assegnato dal sindaco di Roma, il Premio Articolo 21 (2015), Premio Francese (2015), Premio Piersanti Mattarella (2016), Premio Arrigo Benedetti (2017), il Premio Falcone e Borsellino (2016) e il Premio Nazionale Borsellino (2017). Per il suo impegno nella lotta alle mafie il presidente Mattarella, nel 2016, l’ha nominata Ufficiale della Repubblica Italiana al Merito. Con Emilio Radice, ha pubblicato Cocaparty (2008) e Rose al veleno, stalking (2009); è coautrice di Io non taccio (2015) ed autrice di Il mondo di sotto. Cronache della Roma criminale (2016). Il suo ultimo libro è A mano disarmata. Cronaca di millesettecento giorni sotto scorta (Baldini&Castoldi, 2018).

Paolo Borrometi è un giornalista e scrittore italiano. Laureato in Giurisprudenza, inizia l’attività giornalistica nel 2010 collaborando con il Giornale di Sicilia; è giornalista pubblicista dal gennaio 2013 e professionista dal gennaio 2017. Dal primo luglio del 2013 collabora con l’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) per la provincia di Ragusa. Nel settembre del 2013 fonda la testata giornalistica di inchieste online www.laspia.it. L’attività del sito costerà a Borrometi, sin da subito, svariate minacce dalla criminalità organizzata ragusana e siracusana. Numerose sono le sue inchieste: da quella che contribuì allo scioglimento del comune di Scicli, a quella sul commissariamento per mafia di Italgas, dai trasporti su gomma gestiti dai Casalesi dai Mercati Ortofrutticoli, fino ad un’inchiesta sulle “vie della droga dal Porto di Gioia Tauro fino alla provincia di Ragusa”. Da agosto 2014, vive sotto scorta dei Carabinieri. Il 21 dicembre del 2015, ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana  dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.  Dal 21 dicembre del 2017 è Presidente di Articolo21.

 

Cristiano Degano è giornalista professionista dal 1984. Entra in Rai nel 1985, prima come redattore e, a seguire, come vice caporedattore della redazione Fvg e poi come capostruttura di programmazione in lingua italiana. Ha lavorato per un anno e mezzo a Roma per il Coordinamento sedi ed è stato consigliere di Amministrazione dell’INPGI, l‘istituto nazionale di previdenza dei giornalisti. Nel suo curriculum, anche un’esperienza politico-amministrativa in Consiglio Regionale del Fvg (dal 1993 al 2008), dove ha ricoperto gli incarichi di Presidente dell’Assemblea, di Assessore regionale e di vice Presidente della Giunta regionale. Dal 1999 al 2004 è stato Presidente della Fondazione Luchetta-Ota-D’Angelo-Hrovatin. Attualmente è Presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti Fvg.

 

Municipio, Aiello del Friuli (UD)

Ismail Ismail, è nato e cresciuto in Pakistan, dove è stato giornalista, operatore sociale e attivista nei locali movimenti per la tutela dei diritti umani. Nel 2014 per tale impegno è stato insignito di uno speciale premio per la pace da parte del suo Paese. Pacifista nonviolento, ha lasciato il Pakistan per contrastare la guerra dall’estero. Vive attualmente ad Aiello del Friuli e lavora a Gorizia dove svolge attività di promozione della dignità della persona. Poeta e pittore, è redattore della rivista goriziana News e Views, apprezzato interprete della situazione dei migranti nel nord est d’Italia.

 

Gianfranco Schiavone, già fondatore nel 1991 del Consorzio italiano di solidarietà e vice presidente nazionale dell’ASGI, è autore dello studio “Il Diritto alla Protezione” (2010). È stato testimone, per quanto riguarda il diritto d’asilo in Italia, di tutti i cambiamenti succedutisi dall’introduzione della legge Martelli ad oggi. Di questi cambiamenti ha potuto saggiare la diversa portata attraverso un costante impegno sul territorio, lavorando nella città di Trieste.

 

Andrea Bellavite sindaco di Aiello del Friuli (UD). teologo goriziano, giornalista e operatore sociale, esperto in storia delle religioni, soprattutto viandante, ha diretto per 8 anni il settimanale Voce Isontina. È direttore del periodico Nuove strade/Nove poti e della rivista Alpinando. Nel 2013 è stato consulente teologico sul set del film Bella addormentata, di Marco Bellocchio. Ha pubblicato, con Tiziana Perini e Marco Bregant il libro Il Cammino Celeste. A piedi, da Aquileia al Monte Lussari (Ediciclo 2011); insieme al fotografo Massimo Crivellari L’Isonzo e Il Carso (Libreria Editrice Goriziana 2014 e 2015); Lo spirito dei piedi. Piccoli viandanti alla ricerca della verità (Ediciclo 2016). Fresco di stampa, il volume La Basilica di Aquileia (Ediciclo 2017).

 

Elisa Michellut, giornalista professionista, presentatrice e conduttrice radio televisiva. È corrispondente dei quotidiani regionali Messaggero Veneto e Piccolo e collaboratrice della sede regionale della Rai per i programmi in lingua italiana e friulana. È direttore del trimestrale Trasparenze ed è responsabile della comunicazione per conto di importanti realtà regionali.

Presentatrice di eventi in tutta la regione, in passato ha condotto numerose trasmissioni televisive nelle principali emittenti del Friuli Venezia Giulia.

 

venerdì 22 giugno

Villa Locatelli Angoris, Cormòns (GO)

 

Alessandra Ballerini è avvocato civilista, specializzato in diritti umani e immigrazione.

Come consulente della Commissione Diritti Umani del Senato, ha partecipato ai lavori di monitoraggio dei centri di accoglienza e di detenzione per stranieri e alla stesura, nel 2006, del Libro Bianco sui Cpta (Centri di Permanenza Temporanea e assistenza); ha presentato diversi ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo anche contro le espulsioni di massa di profughi; ha inoltre seguito le cause di risarcimento nell’interesse di alcuni manifestanti pacifisti feriti durante il G8 di Genova del 2001. Lavora con l’ufficio immigrati della Cgil e si occupa di donne vittime di violenza, affidi di minori, tutela di emarginati e delle così dette fasce deboli. Collabora con diverse Onlus e fa parte di “avvocati di strada” per la tutela dei senza dimora ed è osservatrice di Antigone. Coautrice dei libri “Il muro invisibile” (ed. Fratelli Frilli, 2002) e “Dalla parte del torto”(Genoa Legal Forum). Nel 2013 ha pubblicato il libro “la vita ti sia lieve” storie di migranti ed altri esclusi (ed. Melampo). Ha avuto esperienze teatrali. Dal 2016 è iscritta all’albo dei giornalisti pubblicisti.

 

Pietro del Re è una delle firme più note di Repubblica dove, sulle pagine degli Esteri, ha raccontato le più importanti guerre del pianeta: dalla ex Jugoslavia all’Iraq, dall’Afghanistan alla Libia. Prova un forte interesse per l’uomo e le sue sanguinose derive, ma – sin dai tempi della laurea in biologia (Parigi, 1982) – anche per il mondo animale, in senso lato; questa passione, lo ha portato a scrivere “Fratello orso, sorella aquila. Storie di animali e di chi li protegge“, bestiario della crudeltà umana verso gli animali. La sua ultima fatica letteraria è “Cose viste. Storie di uomini e altri animali” (Ed. Laterza): dai cani randagi soppressi brutalmente in Romania alle bambine cambogiane vendute per una notte ai nuovi ricchi cinesi, dal massacro degli yazidi in Siria a quello degli elefanti in Africa; una presa diretta degli incredibili orrori visti con i propri occhi.

 

Guido Rampoldi è un giornalista e scrittore italiano. Dal 1987 al 2011 ha seguito tutti i più importanti eventi di politica estera, prima per “La Stampa” e poi per “La Repubblica”. Inviato speciale, editorialista e war-correspondent, ha vinto alcuni tra i maggiori premi di giornalismo, tra i quali il Barzini e il Mad David. Laureato in Filosofia, ha pubblicato saggi sullo sterminio come pratica ‘politica’ dal dopoguerra ad oggi (L’innocenza del Male, Laterza 2004) e sull’uso politico degli idrocarburi nel mondo contemporaneo (I giacimenti del potere, Mondadori 2006). Un suo romanzo ambientato in Afghanistan (La mendicante azzurra, Feltrinelli 2008) ha vinto il Premio Bagutta opera prima nel 2009. Il suo successivo romanzo (L’acrobata funesto, Feltrinelli 2012) è stato letto come una satira del giornalismo corrente. Dal 2015 collabora con “Il Fatto quotidiano”.

 

Don Luca Favarin, prete religiosamente senza tonaca, con un passato di cappellano nel carcere a contatto con serial killer, satanisti e mafiosi («Mai un segno di pentimento da queste due ultime categorie», ricorda). Così don Luca ha fatto il giro dei talk show, da Servizio Pubblico a La gabbia, mentre Zoro gli ha dedicato due puntate di Gazebo. Giovanile a 43 anni, questa specie di Don Gallo veneto è specializzato in migranti. Dopo aver girato mezza Africa come volontario, ha cominciato ad aiutare le prostitute africane in Italia e gestisce, grazie ai fondi europei («Sempre tremendamente in ritardo»), ben sette centri di accoglienza sparsi tra la città e i Colli Euganei. Più un piccolo ristorante dove lavorano italiani e stranieri. È l’inizio di un pro gramma di attività per migranti che includerà lavori artigianali per il verde». Tra gli altri ha pubblicato “Animali da circo. I migranti obbedienti che vorremmo”, Edizioni San Paolo, 2018.

 

Maria Gianniti, laureata in scienze politiche, è una delle giornaliste Rai più esperte sulle questioni medio-orientali. Inviata della redazione esteri TG1 dopo esserlo stata per il Giornale Radio RAI; dal 2001 ha seguito le principali crisi internazionali, a cominciare dalla Seconda Intifada. In precedenza aveva lavorato per l’Unicef, a Ginevra.

 

Linda Dorigo (Tolmezzo, 1983) laureata a Trieste, lavora da anni all’estero con progetti internazionali. Focalizzata sulla regione mediorientale sin dal 2009, combina analisi socio antropologiche con l’approccio di un fotogiornalismo lento e di approfondimento. Le sue ricerche si concentrano su fede, religioni, minoranze e territori, intesi come elemento identitario e d’appartenenza. Dal 2011 al 2014 ha vissuto a Beirut sviluppando il progetto “Rifugio”, sulle comunità cristiane in Medio Oriente. Come fotogiornalista ha contribuito a pubblicazioni internazionali come Le Monde, L’Espresso, Die Zeit, Marie Claire ed altri giornali europei e mediorientali.

 

Nico Piro è giornalista, scrittore e blogger, attualmente inviato della redazione esteri TG3. Inizia a lavorare come giornalista alla fine degli anni ?80, fra carta stampata, radio e televisione locali. Collabora con il Il Manifesto e con il Corriere del Mezzogiorno. Inizia a lavorare per la Rai e, per diversi anni segue le vicende in Afghanistan, realizzando molti reportage d’approfondimento. È stato il primo giornalista italiano a seguire da vicino le truppe americane in combattimento e per primo ha mostrato immagini di combattimento delle truppe italiane in Afghanistan, discordanti con l’etichetta di missione di pace data alla missione italiana. Per il suo lavoro in questa terra ha ricevuto il Premio Ilaria Alpi (2008), il Premio Marco Luchetta (2009), il Premio Paolo Frajese (2009), il Premio Guido Carletti (2010), il premio Giancarlo Siani (2011). Nel 2015 ha autoprodotto, filmato e montato il documentario “Killa Dizez” sull’epidemia di Ebola in Sierra Leone, che ha ricevuto riconoscimenti in Italia e all’Estero. “Afghanistan Missione Incompiuta” è il titolo del suo libro pubblicato nel 2016 per Lantana Editore. Nel 2018 è finalista al Premio Internazionale Luchetta.

 

Eva Ciuk, giornalista Rai Friuli Venezia Giulia. Si è specializzata in Informazione Internazionale e Paesi del Sud presso l’Università Complutense di Madrid. Negli ultimi anni il lavoro giornalistico l’ha portata a viaggiare e conoscere in modo approfondito i paesi dell’Europa dell’est e dei Balcani. Ha collaborato con quotidiani locali (Il Piccolo e Primorski dnevnik), settimanali e riviste italiane e spagnole (Diario, Latinoamerica, Papeles de cuestiones internacionales, Pagina Zero). Ha firmato la regia di diversi documentari, tra cui in Kosovo e nel Salvador: “Las Dignas. Mujeres por la Dignidad y la Vida” (El Salvador C.A., 2002), “RealitieS Kosova/o. Voci di minoranze dimenticate” (Italia, 2005), “L’Isola del fanale” (Italia, 2007). Ha pubblicato “Chi ha paura di Cappuccetto Rosso?” (Edizioni Corsare, 2010), che contiene anche un cortometraggio in DVD sulla situazione dei Rom e dei Sinti in Italia e nei Balcani.

 

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sabato 23 giugno

Abbazia di Rosazzo, Manzano (UD)

 

Stefano Tallia, inizia il suo percorso da giornalista nella redazione torinese de La Repubblica per poi passare alla redazione de L’Adige di Trento. Lavora a La Stampa nella redazione esteri per un anno e nel 2001 inizia il suo percorso in Rai. Per dieci anni redattore al telegiornale scientifico “Leonardo”, si è occupato di scienza, geopolitica e sport. Segretario dell’Associazione Stampa Subalpina, sindacato piemontese dei giornalisti, è anche consigliere nazionale della Federazione della Stampa. Tra le sue pubblicazioni troviamo: “Una volta era un paese” (Scribacchini Editore, 2013); “Toro come un romanzo” (Fratelli Frilli editore, 2008) scritto con Michele Ruggiero e Diego De Ponti; “Acrobazie granata” (Fratelli Frilli editore, 2007) scritto a quattro mani, assieme a Michele Ruggiero, e “Una volta era un paese. Come bambini nella ex Jugoslavia”, Edizioni Effedì, 2018 con Tamara Garcevic. Nel 2015 ha realizzato con Stefano Rogliatti il documentario “Dust, la seconda vita” ..

 

Azra Nuhefendic, nasce a Sarajevo. Dal 1980 al 1992 lavora per la Radio Televisione di Belgrado. Nel 1986 vince il Premio annuale della RTV di Belgrado, per i suoi reportage sui minatori in Kosovo; nel 1989 il Premio nazionale per i servizi realizzati durante la rivoluzione in Romania. Nel 1995 si trasferisce a Trieste. Scrittrice, giornalista e corrispondente di Osservatorio Balcani e Caucaso, nel 2004 vince il Premio “Dario D’Angelo”, riservato a giornalisti non italiani, e nel 2010 conquista il prestigioso premio giornalistico internazionale “Writing for Central and Eastern Europe”, con il racconto Il treno. Nello stesso anno pubblica Le stelle che stanno giù. Cronache dalla Jugoslavia e dalla Bosnia Erzegovina (Ed. Spartaco, 2010).

 

Andrea Tarquini nel 1972 comincia a fare il giornalista free-lance per diverse testate romane, con reportages e fotoreportages su Spagna nel tramonto del franchismo, rivoluzione dei garofani in Portogallo, dissenso in Europa centro-orientale occupata da Mosca, Svezia negli ultimi anni di Olof Palme.

Nel 1980, inizia a lavorare per Repubblica: prima nel board dei capistruttura Esteri, poi a lungo inviato in Europa orientale durante la svolta culminata nel 1989 con interviste ai protagonisti. Dal 1993 al 2016 è stato corrispondente dalla Repubblica federale di Germania di cui ha seguito attualità politiche economiche, culturali e sociali. Riprende dai Novanta il coverage di Centroest europa e Scandinavia. Ora risiede a Berlino privatamente e, come collaboratore di Repubblica, gli è affidata la copertura di Groenlandia, Islanda, Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Polonia, Ungheria, Cechia Slovacchia, ex Yugoslavia, Albania, Romania e Bulgaria.

 

Paolo Quercia è ricercatore, analista e consulente nei settori della politica estera, sicurezza e strategia. Laureato in scienze internazionali e diplomatiche, inizia le sue attività professionali nel 2000, dopo il servizio militare nel Centro Militare di Studi Strategici. Si occupa di monitoraggio e analisi geopolitica e di rischio paese per le zone dell’area dell’Europa sud orientale, del Mediterraneo orientale e delle Regioni limitrofe. Altri temi specifici su cui ha lavorato riguardano l’evoluzione della politica estera italiana, la geopolitica e la stabilità dell’area del Corno d’Africa/IGAD, le nuove potenze internazionali, la pirateria e la sicurezza marittima, il terrorismo internazionale e la radicalizzazione jihadista.

Dal 2001, collabora con il Centro Alti Studi per la Difesa. Ha partecipato come ricercatore e coordinatore ad alcuni progetti europei finanziati dalla DG Justice and Home Affairs della Commissione Europea su temi di homeland security, della radicalizzazione e della criminalità economica; ha svolto attività di docenza e formazione in seminari, corsi di Master e post laurea. Ha commentato questioni politico strategiche per numerosi media italiani e stranieri.

 

Walter Skerk giornalista Rai Friuli Venezia Giulia, è stato cronista da Sarajevo durante il conflitto serbo-croato. È ideatore e conduttore del programma Estovest: dal Baltico al Mediterraneo, passando attraverso i Balcani con l’obiettivo di esplorare l’est per interpretare l’ovest, alla ricerca delle radici comuni. La nostra storia, spesso condivisa con i popoli e le culture della Mitteleuropa e del Mediterraneo, è la lente che ci aiuta a cercare nelle testimonianze, nelle diversità e nei luoghi le indicazioni per districarci in un presente che continua a cambiare.

 

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Floriana Bulfon, giornalista d’inchiesta, scrive per l’Espresso, è inviata della trasmissione di RaiUno Petrolio e collabora con I dieci comandamenti Raitre. È autrice di Grande Raccordo Criminale (Imprimatur, 2014) il libro che ha descritto in anticipo il sistema di Mafia Capitale.

Si occupa principalmente di criminalità organizzata, terrorismo internazionale, pedofilia, sfruttamento del lavoro e cyber security. Ha vinto diversi premi tra cui: Premio Carlo Azeglio Ciampi “Schiena dritta”; il premio Internazionale Luchetta 2016 come miglior reportage TV; il Premio Simona Cingana, con il servizio d’inchiesta Regeni, i misteri del Cairo (in onda su Rai 1, nella trasmissione “Petrolio”). Finalista al Premio Luchetta 2018 con il docu/video Vite sospese: ragazzi come ombre, nel cuore della capitale.

 

Paolo Berizzi, è nato a Bergamo nel 1972. Laureato in filosofia, è inviato de «la Repubblica», dove lavora dal 2000. Ha pubblicato per Baldini+Castoldi: NazItalia. Viaggio in un paese che si è riscoperto fascista e Il mio piede destro (2005, con Dario Cresto-Dina), Morte a 3 euro (2008) e La bamba (2012, con Antonello Zappadu) (2018). E Bande Nere (Bompiani, 2009). Dal marzo 2017 è sotto tutela in seguito a una serie di minacce e atti intimidatori, ultimo dei quali una svastica, il simbolo delle SS e un crocifisso incisi sulla sua auto.

 

Ervin Hladnik Milhar?i?, giornalista sloveno. All’Università di Lubiana, ha collaborato alla creazione di un esauriente indice concettuale per opere selezionate di Marx ed Engels, traducendo in seguito il lavoro del teorico marxista italiano Antonio “Toni” Negri. Ha lavorato per Radio Študent, interessandosi della questione dell’educazione. Dal 1977 al 1984 è

stato giornalista e redattore del comitato editoriale sociale e politico dell’Associazione dei giovani socialisti della Slovenia. Nel 1978, è entrato a far parte dell’Unione dei comunisti

della Slovenia (ZKS). Durante la primavera slovena, ha partecipato attivamente

al movimento democratico con i suoi colleghi giornalisti, lasciando la Lega comunista sostenendo gli sforzi per la democratizzazione. È stato inviato durante la guerra in Slovenia, Croazia e Bosnia, ricevendo il premio giornalistico Golden Bird Award. È stato corrispondente del Delo al Cairo e Gerusalemme e del Delov negli Stati Uniti. Attualmente scrive per il Dnevnik a Lubiana. È stato uno dei 571 firmatari della petizione contro la censura e le pressioni politiche sui giornalisti in Slovenia.

 

Gianni Barbacetto, giornalista, è inviato del Fatto quotidiano. Ha lavorato al Mondo, all’Europeo, a Diario. Ha collaborato a Micromega e al Venerdì di Repubblica. È direttore di Omicron (l’Osservatorio Milanese sulla Criminalità Organizzata al Nord). È nato a Milano, ma ha solide radici friulane (i suoi genitori vengono dalla Carnia). Ha lavorato anche per la radio, la tv, il cinema, il teatro. Tra i libri pubblicati: “Campioni d’Italia” (2002); “Il grande vecchio” (2009); “Se telefonando” (2009); “Il Celeste. Ascesa e declino di Roberto Formigoni” (2012). Con Davide Milosa ha scritto “Le mani sulla città” (2011). Con Peter Gomez e Marco Travaglio ho scritto “Mani sporche” (2007) e “Mani pulite” (2012). Con Manuela D’Alessandro e Luca Ferrara ha realizzato la graphic novel “Ruby. Sesso e potere ad Arcore”. L’ ultimo libro è “Excelsior. Il gran ballo dell’Expo” (Chiarelettere). Ha collaborato con Francesca Comencini per il soggetto del film “A casa nostra”. Per la rete franco-tedesca Arte ha realizzato, con Mosco Boucault, un documentario su Silvio Berlusconi e il Lodo Mondadori. Ha coordinato la redazione del programma di Michele Santoro, Annozero (Raidue). Ha collaborato con Carlo Lucarelli per la realizzazione di Blunotte (Raitre).

 

Roberto Covaz, giornalista, lavora alla redazione di Gorizia-Monfalcone de “Il Piccolo”. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni su storia e personaggi della Venezia Giulia. Tra i titoli recenti: “La domenica delle scope”, LEG, 2012; “Gorizia nella Grande guerra”, LEG, 2014; “La compagnia dei benandanti”, Morganti, 2015; “La casa del Duce”, LEG, 2016; “Marco il pinguino di Trieste”, Mgs Press; “Gorizia capovolta”, Bottega Errante Edizioni.

 

 

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Musica&Spettacoli

“Argia” Prestando corpo e voce, immagini e note di fisarmonica tramandiamo questa

storia coraggiosa e appassionante che ancora, come Argia nei suoi novant’anni, vorrebbe piantare alberi dove prevale il cemento, per ridare al futuro l’ossigeno dei sogni.

Produzione Molino Rosenkranz Pordenone – di Marta Riservato con Marta Riservato e Paolo Forte (fisarmonica); regia e scenografia di Roberto Pagura; disegno luci Annalisa Chivilò; musiche Paolo Forte; costumi Argia Manarin; collaborazione all’allestimento Gigi Rosa.

 

“J’ai rendez vous avec vous. Brassens e altri poeti”

Georges Brassens, è stato un cantautore, poeta e attore francese, considerato a livello internazionale come uno dei più grandi maestri della canzone d’autore. Operaio, simpatizzante anarchico, pubblicò a proprie spese le sue prime raccolte poetiche. Il quartetto “Le fil rouge”, composto da Paolo Trapani, Emiliano Schiavone, Aldo Comar e il maestro Raoul Nadalutti, propone brani della grande tradizione francese: le canzoni di Brassens, Trenet, Brel vengono presentate a volte in versione quanto più fedele all’originale, altre volte strizzando l’occhio allo swing.

 

Il duo Sara Clanzig (flauto) e Laura Pandolfo (arpa). Sara Clanzig, si diploma in flauto a pieni voti e si perfeziona al Conservatorio di Lugano. Suona in varie formazioni cameristiche

e orchestrali ed è docente di flauto. Laura Pandolfo, pluripremiata in concorsi nazionali e internazionali, è docente di arpa. Alterna l’attività solista a collaborazioni con orchestre in Italia e all’estero.