Fontanini: “Si arricchisce la collezione permanente della Provincia. Opere di valore che devono rimanere sul nostro territorio e non accatastate in qualche garage a Trieste”.

L’artista Galliussi dona alla Provincia di Udine oltre cinquanta opere, valore complessivo di 116 mila euro

La Provincia di Udine prosegue nella valorizzazione degli artisti locali intrapresa in questi anni ed è molto orgogliosa di ospitare, nella sede istituzionale di palazzo Belgrado, le opere più significative della carrellata di lavori donati all’Ente dal maestro friulano Pietro Galliussi. Un omaggio che consta di oltre 50 pezzi per un valore complessivo di 116 mila euro.
“Queste opere entrano a far parte della collezione d’arte permanente della Provincia di Udine, opere di importante valore per il popolo friulano che mi auguro restino sul territorio e che, a fronte del cambiamento nell’organizzazione dei nostri enti locali, non vengano accatastati in qualche cantina o garage a Trieste. Sarebbe un affronto alla storia e alla cultura del Friuli”. Con queste parole il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini ha introdotto, a Palazzo Belgrado, la cerimonia dedicata alla donazione di opere del maestro Galliussi all’amministrazione provinciale, donazione che si compone di una selezione dei lavori del maestro di Terenzano tra quadri, sculture, monete che rimarranno esposte nel salone del Consiglio di Palazzo Belgrado e nell’attigua sala dei Venti, fino al 30 aprile.
“Un artista che ha sperimentato diverse tecniche per manifestare le sue visioni dell’arte, un’attività senza dubbio apprezzata che ha raccolto citazioni da parte di critici internazionali e innumerevoli premi – ha aggiunto l’assessore alla cultura Francesca Musto. Molto significativa la partecipazione alle mostre con 400 esposizioni tra personali e collettive a livello nazionale e internazionale”. “La sua donazione alla Provincia di Udine vive e deve essere letta in questo quadro: una generosa offerta alla sua gente e all’Istituzione che rappresenta la sua gente, al Palazzo del suo Friuli” scrive il professor Vito Sutto nella presentazione dell’artista inclusa nella monografia che accompagna l’esposizione.

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