Friuli: il M5S accusa “Serracchiani reticente su inquinamento e partecipate”

ferriera servolaDocumenti sull’inquinamento prodotto dalla Ferriera e da altri impianti industriali del Maniaghese e dell’Udinese; atti riguardanti Banca Mediocredito del Friuli Venezia Giulia S.p.A. e Aeroporto Friuli Venezia Giulia Spa (che arriva a pubblicare on-line bandi che per essere consultati hanno bisogno della password); documenti sulla Terza corsia dell’A4, sulle ispezioni del Frie, sulle somme erogate alle case di cura private, sul cronoprogramma di Insiel per la banda larga, sui lavori di dragaggio del canale di accesso al porto di San Giorgio di Nogaro; relazioni dell’Osservatorio dei contratti pubblici della Regione, concernenti gli anni 2014 e 2015, che ancora non sono pubbliche ecc. ecc. ecc. Ecco una breve selezione – assolutamente per difetto – dei tanti segreti che continuano ad essere ben nascosti all’interno di quella “casa di vetro” chiamata comunemente Regione Friuli Venezia Giulia.

L’incompletezza e frammentarietà dei dati pubblicati sul sito della Regione, emerse a seguito della richiesta dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, è infatti solo la punta dell’iceberg. Sono anni che i cittadini e i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle chiedono informazioni sulle attività istituzionali dell’ente e sull’universo di enti e società partecipate, controllate o finanziate dalla Regione, senza ottenere alcuna risposta, o ricevendo riscontri parziali e tardivi o – addirittura – inspiegabili dinieghi.

«Gli esempi si sprecano – sottolineano i portavoce del M5S -. In teoria la legge regionale 7 del 2000 consente a tutti i cittadini un accesso incondizionato agli atti amministrativi della Regione e degli enti ad essa funzionali (Arpa, Ersa, Ardiss, ecc.), mentre la 17 del 2007 riconosce ai consiglieri regionali il diritto di accedere agli atti degli uffici della Regione e degli enti e degli organismi di diritto pubblico dipendenti dalla Regione. Bene, nonostante la legge parli chiaro, da maggio 2014 pendono istanze per conoscere gli esiti delle ispezioni e dei controlli eseguiti dal comitato di gestione del Frie, da febbraio 2015 per conoscere le somme erogate dal Servizio sanitario regionale a diverse case di cura private in regime di convenzione (dati sollecitati ad aprile 2016 ma ancora senza esito) e per sapere il cronoprogramma di Insiel per completare la mitica banda larga almeno nelle zone industriali. Inoltre – aggiungono – da quasi due anni è calato un silenzio preoccupante sui documenti relativi agli inquinamenti della Ferriera di Trieste e di altri siti industriali nel Maniaghese e in Provincia di Udine, così come è impossibile conoscere gli atti che hanno modificato moltissime opere pubbliche della Regione con un notevole aggravio dei costi rispetto a quelli iniziali».

«Poi sulle partecipate, oggetto di specifica segnalazione dell’Anac, dobbiamo segnalare che, nonostante il Ministero abbia emanato nell’ormai lontano febbraio 2014 la circolare esplicativa sulle regole di trasparenza introdotte dal d.lgs. 33/2013, ci siamo visti rispondere da Banca Mediocredito che “pur essendo indubbia la sussistenza del potere di verifica dei componenti del Consiglio regionale, in assenza dell’emanazione di criteri su come esercitare dette verifiche da parte della Regione, le richieste di accesso non possono aver seguito”. Non meno suggestive appaiono le risposte pervenute da Aeroporto Friuli Venezia Giulia Spa, sia sotto la gestione di nomina centrodestra che sotto l’attuale guida di nomina del centrosinistra, secondo cui non è possibile accedere agli atti di gara nemmeno dopo l’aggiudicazione definitiva».

«Particolarmente assurda e indicativa del “modus operandi” della giunta regionale – sottolineano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle – la nota datata dicembre 2014 a firma dell’assessore Santoro in qualità di soggetto attuatore delle opere affidate al Commissario della Terza corsia dell’A4 (ovvero Debora Serracchiani) che, in merito a una nostra richiesta di accesso agli atti sulla progettazione esecutiva del raccordo Villesse-Gorizia, ha risposto che non poteva accogliere l’istanza in quanto il Commissario straordinario non rientra tra gli organismi di diritto pubblico dipendenti dalla Regione. Peccato ne sia solo la presidente!».

«Forse il giudice Raffaele Cantone, attraverso l’Autorità Nazionale Anticorruzione, riuscirà a rendere maggiormente trasparente l’azione di governo dell’esecutivo regionale. Potrebbe anche innescarsi un effetto virtuoso in grado di coinvolgere anche la maggioranza di governo. E – chissà – potrebbero addirittura arrivare in Aula due proposte di legge presentate dal MoVimento 5 Stelle: la n. 105 in materia di trasparenza, nomine e cumulo di indennità e la n. 121 in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità organizzata e di stampo mafioso. Due proposte – concludono i pentastellati – che dal 2015 sono in attesa di essere discusse».