Grado: c’è l’ipotesi di un museo archeologico subacqueo

julia-felix“La Regione favorirà l’apertura del Museo nazionale di archeologia subacquea dell’Alto Adriatico, in quanto rappresenta lo strumento essenziale per valorizzare i resti della nave romana Julia Felix e costituisce nel contempo un valore aggiunto per l’offerta culturale e turistica di Grado e dell’intero Friuli Venezia Giulia”. Lo ha affermato l’assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, intervenuto a Grado ad un incontro organizzato per sollecitare l’apertura di una struttura museale che è attesa da anni non soltanto dalla comunità locale. Come ha ricordato, Rita Auriemma, direttrice dell’Istituto regionale di archeologia, assieme all’archeologo, Carlo Beltrame, la nave da trasporto romana, che aveva ancora a bordo il carico di anfore, allora prezioso per il valore oggettivo, oggi prezioso perché testimonia le radici della civiltà nell’area, fu individuata nel 1986 dai pescatori di Marano Lagunare. Dopo diverse campagne di scavi subacquei, l’imbarcazione, che misura 16,5 metri di lunghezza, fu recuperata nel 1999, e da allora è custodita sulla terraferma, in modo precario, in attesa di essere esposta nel Museo nazionale di archeologia subacquea dell’Alto Adriatico. Importante struttura, che pur essendo stata finanziata dallo Stato con oltre 10 milioni di euro, non è mai stata aperta. Torrenti ha affermato che il museo, assieme alla nave romana, che com’è stato ricordato costituisce un reperto archeologico di grande valore storico culturale e di interesse unico per lo stato di conservazione e per il ritrovamento dell’intero carico, rappresenterà un arricchimento per l’intera Regione. Costituirà infatti un complemento significativo dell’offerta per il turismo archeologico e culturale. Che, non a caso, proprio nelle vicinanze accentra il suo interesse su Aquileia, anticamente una delle principali città dell’impero romano, e porto fluviale verso il quale erano probabilmente dirette le merci ritrovate. Torrenti ha ricordato che sempre a breve distanza da Grado e Aquileia, ai turisti, ai ricercatori e agli appassionati del mondo della cultura si presenta Cividale, con i suoi notevoli reperti monumentali e storici. Il Museo nazionale di archeologia subacquea dell’alto Adriatico potrà dunque rappresentare l’occasione per mettere in sintonia e in rete l’offerta turistica balneare di Grado con quella di carattere culturale, che attrae un sempre maggior numero di persone. Il Friuli Venezia Giulia, e quest’area in particolare, come ha affermato Torrenti costituisce infatti una delle culle della civiltà moderna. Pertanto, secondo l’assessore, occorre individuare un percorso adeguato affinchè tale ricchezza possa essere valorizzata, messa a disposizione del pubblico, dopo una incomprensibile e prolungata attesa, e rappresenti un elemento attrattivo per il turismo moderno, rivitalizzando un modello di economia che anche la nostra realtà ha bisogno di ritrovare. “Contiamo – ha concluso Torrenti – che il nuovo assetto delle sovrintendenze nel Friuli Venezia Giulia, conseguente alla riforma, concorra alla definitiva risoluzione dell’intricata vicenda”