GRADO: venerdì in scena LE ANCIUGHERE, la nuova produzione di GRADO TEATRO

Tullio Svettini e Giorgio Amodeo hanno firmato Le anciughere, la nuova produzione dell’Associazione Grado Teatro che, come da consolidata tradizione, debutterà nella stagione teatrale dell’Auditorium Biagio Marin. Venerdì 1. marzo alle 20.45, diretti da Giorgio Amodeo, saliranno sul palco gli attori del sodalizio gradese: Luigina Bonetti, Andrea Cicogna, Fulvio Clemente, Nausicaa Dell’Ara, Ornella Dovier, Stefano Gaddi, Paola Iuri, Lucia Macor, Ester Pavlic, Arianna Salvador, Anna Scirè e Tullio Svettini.

L’idea di Tullio Svettini per lo spettacolo nasce da un lungo articolo-reportage pubblicato sulla rivista Grado degli anni Trenta in cui vi è una lunga e accurata descrizione dello stabilimento per la lavorazione del pesce L. Torregiani di Riva Bersaglieri.
Diverse località della costa adriatica hanno visto nel secolo scorso nascere e svilupparsi aziende di inscatolamento dei prodotti ittici che, assieme alla pesca, hanno rappresentato per molti anni, prima dell’avvento del turismo di massa, la principale attività lavorativa del territorio. Questa dura mansione era affidata quasi interamente a personale femminile che veniva assunto anche in giovanissima età: queste donne entravano in fabbrica da adolescenti e passavano un’intera esistenza a pulire e inscatolare il pescato fresco della zona, in condizioni igienico sanitarie che oggi verrebbero certamente considerate inaccettabili. Sono loro le anciunghere del titolo.

Il regista Giorgio Amodeo ha pensato di raccontare la storia come una maldobrìa in cui Sior Bortolo narra a Siora Nina tutto ciò che ricorda di quel mondo che odorava di freschin e di salamoia.

L’Associazione Grado Teatro nasce nel 1987 con l’intento di allestire spettacoli teatrali nel dialetto gradese, istro-veneto e in lingua italiana e di recuperare testi di autori gradesi che hanno fatto la storia del Teatro graisàn. Vengono messi in scena lavori di Danilo Onorio Dissette, Alberto Corbatto, Edy Tonon e Giacomo Zuberti. L’autore attualmente più rappresentato è il gradese Giovanni Marchesan Stiata. Da evidenziare anche le pièce teatrali di Tullio Svettini: Le Maghe di Grado, Attila ante portas, Nelle lagune venete, L’acqua, l’acqua: l’anno del Giubileo 1900 e Ricordando Le Maghe di Grado.