HYPO BANK: SERRACCHIANI, AUSTRIA DIA SPIEGAZIONI E SOLUZIONI

Trieste, 12 set – “E’ stato un incontro difficile anche perché
l’azienda si è presentata con una decisione già presa, avendo
ceduto sette sportelli e l’intero pacchetto mutui alla Banca
Valsabbina, un fatto che crea un enorme problema nel momento in
cui si tentava di capire se c’erano le condizioni di mettere a
mercato tutti gli asset bancari. Dall’Austria non ci attendiamo
questo comportamento ma spiegazioni e soluzioni”.

Lo ha affermato oggi a Roma la presidente del Friuli Venezia
Giulia Debora Serracchiani, a margine del tavolo convocato
dall’Unità per la Gestione delle vertenze delle Imprese in crisi
presso il ministero dello Sviluppo economico (Mise) per trattare
la situazione della Hypo Alpe-Adria Bank, dopo che i vertici
dell’istituto hanno avviato la procedura di licenziamento
collettivo che dovrebbe colpire 110 dipendenti su 280.

Alla riunione, coordinata dal responsabile dell’Unità Giampietro
Castano, erano presenti rappresentanti delle Regioni Lombardia e
Veneto, del ministero degli Affari esteri, del ministero
dell’Economia e Finanze, un membro della Rappresentanza italiana
alla Commissione europea e il sindaco del Comune di Tavagnacco,
sede del centro direzionale della banca, Gianluca Maiarelli.

In apertura, a fronte del rammarico espresso da Castano per una
decisione dell’azienda presa immediatamente prima della riunione
del tavolo, il direttore generale di Hypo Bank Italia, Maurizio
Valfrè, ha parlato di “coincidenza temporale dovuta
all’acquisizione delle filiali” da parte della banca Valsabbina,
ribadendo altresì che gli ultimi eventi “non pregiudicano altre
opzioni qualora l’azionista lo indicasse”.

Con il contributo della Rappresentanza, e’ stata anche
riesaminata la decisione della Commissione del 2013, che Hypo
Bank aveva sempre addotto come impedimento alla vendita
dell’intera realtà finanziaria. “Per la Commissione – è stato
sottolineato – è sempre possibile una soluzione di mercato,
qualora vi sia un investitore che massimizzi il valore di ciò che
rimane. I cittadini austriaci hanno subito un danno dalla
gestione passata di Hypo Bank e quanto contribuisce a risarcirli
è positivo”. In sostanza “non c’era l’imposizione della
Commissione a vendere a lotti”.

“Stigmatizziamo l’atteggiamento del Governo austriaco – ha detto
Serracchiani – che è parso fin dal primo momento totalmente
disinteressato a qualunque soluzione che potesse impedire questo
spacchettamento e che consentisse non soltanto la salvaguardia
dell’occupazione ma anche evidentemente di un asset importante
per diverse Regioni italiane, e nonostante l’interesse
manifestato dai più alti livelli istituzionali del Governo
italiano. Noi auspichiamo che la Banca d’Italia e il Governo
italiano insistano nel pretendere non solo una spiegazione ma
anche una soluzione diversa di questa vicenda”.

Nel corso della discussione, Serracchiani ha anche ricordato
l’atteggiamento propositivo della Regione Friuli Venezia Giulia
nei confronti della banca, cui Insiel spa aveva offerto di
prendere in affitto il palazzo direzionale di Tavagnacco, sul cui
destino pesano ampie incognite. Offerta che, ha puntualizzato, è
rimasta senza risposta. Per Serracchiani “si ha l’impressione di
assistere a una lenta spoliazione, per cui viene dato via quello
che è buono mentre quello che resta, compresi ahimè i dipendenti,
viene abbandonato”.

Rimarcando che “bisognava capire se c’erano le condizioni di
mettere a mercato tutti gli asset bancari, Serracchiani ha
riferito che la Regione Friuli Venezia Giulia ha chiesto di poter
far parte di tutti i tavoli di trattativa che continueranno a
tenersi, sia quelli di tipo industriale, sia quelli che aprono le
procedure sindacali.

“Mentre entriamo in una fase, quella dei 75 giorni dell’avvio
della procedura nella quale può accadere di tutto”, Serracchiani
ha auspicato “che si possano ancora risolvere dei problemi, che
possa quindi diminuire il numero degli esuberi o che si trovino
altre soluzioni di mercato, ma siamo consapevoli di essere stati
messi in una condizione di difficoltà dalla cessione di un intero
pacchetto di mutui”.

Al termine della riunione, Giampietro Castano ha voluto
assicurare che il Mise avrebbe messo a disposizione la propria
sede istituzionale per tutti i successivi incontri, compresi
quelli tra azienda e rappresentanti dei lavoratori.
ARC/RM/com

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