Hypo Bank: sindacati respingono accordo proposto dalla banca. Assemblea dei lavoratori

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Condividiamo con voi la mail che ci ha inviato Pietro Santoro dove viene spiegato il punto della situazione dopo l’assemblea pubblica dei lavoratori Hypo tenutasi giovedì scorso a Feletto.

Scopo dell’assemblea è stato chiarire a tutti i dipendenti HYPO le motivazioni per le quali la bozza di accordo sui licenziamenti proposta dall’azienda durante l’ultimo incontro del 18 gennaio è stata integralmente respinta unitariamente da tutte le sigle sindacali. Chiarezza necessaria anche in relazione alle comunicazioni stampa che l’azienda dirama, contrastanti rispetto ai fatti realmente avvenuti ed alle dichiarazioni che le rappresentanze sindacali hanno
fatto in sede di trattativa.
I POSSIBILI ACCORDI
Dopo tre incontri dall’avvio della procedura ex L. 223/1991, durante i quali le Organizzazioni Sindacali hanno verbalmente e ripetutamente illustrato i presupposti per giungere ad un accordo, in apertura – lo scorso 18 gennaio – il dott. Spolverato dello studio legale ha dichiarato che l’azienda ha accolto buona parte delle richieste sindacali.
Avevamo chiesto:
– avvio iter per individuazione dipendenti prossimi al pensionamento, per successiva attivazione del fondo esuberi;
– incentivazione volontaria all’esodo, prospettando un “premio” ai colleghi che avessero aderito a tale proposta, “congruo” per rendere la volontarietà appetibile (di certo una somma superiore alle erogazioni previste per il fondo emergenziale);
– per i residui esuberi, l’attivazione del fondo emergenziale.
Era stata ipotizzata, come base di partenza, la struttura degli ultimi accordi sindacali di Kartner Sparkasse, BBVA Finanzia e Santander Consumer Bank.
La struttura di tali accordi prevede:
– descrizione obiettiva delle trattative in premessa, che viene assunta come parte integrante;
– attivazione del fondo esuberi;
– promozione dell’incentivo volontario;
– attivazione, per il residuo, del fondo emergenziale;
– rinuncia all’impugnazione del licenziamento da parte dei dipendenti;
– mantenimento previdenza integrativa e assistenza sanitaria per tutto il periodo di sostegno al reddito e delle stesse condizioni applicate ai dipendenti non licenziati.
LA BOZZA DI ACCORDO PRESENTATA DALL’AZIENDA
Questa la struttura della bozza d’accordo presentata il 18 gennaio alle Organizzazioni Sindacali:
– le premesse non sono assunte come parte integrante dell’accordo;
– gli esuberi scendono da 118 a 110, indicati in un elenco non consegnato;
– richiesta modello ECOCERT per il personale nato entro il 1.1.1955, per l’accesso al fondo esuberi. Interessati solo i dipendenti individuati nella lista degli esuberi stilata dall’azienda (e non consegnata). La banca si riserva la possibilità di sostituire persone non indicate nell’elenco degli esuberi.
– solo per i lavoratori che non si opporranno al licenziamento e che fanno parte dell’elenco degli esuberi prodotto dall’azienda, la banca erogherà un importo lordo pari all’attivazione del fondo emergenziale per 12 mesi (l’ASpI interviene per 8 mesi, il costo per l’azienda è pari alla metà dei restanti 4 mesi – cioé con solo 2 mesi di costo, l’azienda vuole licenziare i 110 dipendenti che ritiene scomodi);
– la banca può valutare la sostituibilità – su richiesta nominativa – di dipendenti indicati nell’elenco degli esuberi (per i colleghi della rete, il sostituto del collega appartenente alla lista degli esuberi redatti dall’azienda che viene ritenuto sostituibile accetta esplicitamente il trasferimento e rinuncia a tutte le indennità di trasferimento previste dal CCNL);
– tutto ciò subordinatamente all’adesione integrale ed individuale di minimo 90 lavoratori (l’81,81% di 110 persone). Qualora invece dovessero aderire “105 unità” (unità, non lavoratori, persone, famiglie…) le mensilità verrebbero incrementate “fino” a 24 mesi (come e con che criteri, non è dato sapere);
– se non si raggiungeranno i 110 volontari (sia con fondo esuberi, che con fondo solidarietà), i restanti lavoratori verranno licenziati;
– la banca procederà al licenziamento entro 120 giorni dalla firma dell’accordo e darà efficacia al licenziamento contestualmente alla consegna al lavoratore della lettera di licenziamento stessa;
– la banca non si assume la responsabilità o l’obbligo di erogare la prestazione emergenziale per situazioni non da lei dipendenti (come a dire, intanto licenzio, se poi il fondo paga, bene, altrimenti non posso assumermi l’obbligo di sostenere il reddito dei licenziati);
– per tutti i licenziati, il preavviso o l’indennità sostitutiva del preavviso viene ridotta ad una mensilità;
– la banca offre, su richiesta del licenziato, un imprecisato servizio di supporto alla ricollocazione professionale (outplacement);
– la banca assicura ai licenziati il mantenimento delle condizioni economiche riservate ai dipendenti per la durata di 12 mesi dalla data di licenziamento;
– la banca mantiene il versamento al fondo pensionistico integrativo per la durata di 6 mesi dalla data di licenziamento (pertanto con base di calcolo ridotta e con durata pari ad un quarto del periodo di sostegno previsto dal fondo emergenziale, 24 mesi);
– la banca pretende, con la sottoscrizione dell’accordo, la sanatoria di tutte le eventuali imperfezioni procedurali.
LA RISPOSTA DEL SINDACATO
Dopo lunga discussione, il tavolo unitario sindacale ha rifiutato la bozza proposta dalla banca,
rilasciando una formale dichiarazione alla delegazione dell’azienda nella quale ha spiegato le
motivazioni per le quali i contenuti – anche esposti verbalmente in seguito a richiesta di
chiarimenti – sono del tutto non condivisibili e in alcun modo accettabili. Nello specifico, è stato
dichiarato che:
· gli esuberi ridotti al numero di 110 lavoratori non tengono conto delle effettive dimissioni
intervenute dopo il 10 settembre 2012;
· non viene minimamente considerato il criterio della fungibilità professionale del personale
impiegato;
· l’adesione alle proposte formulate prevede un vincolo di gradimento aziendale, oltreché
l’esclusione dei Dirigenti dal fondo esuberi (prepensionamenti);
· la deroga al ricorso per 24 mesi del fondo emergenziale non è negoziabile, così come
l’assunzione del rischio di non attivazione del fondo a totale carico dei lavoratori licenziati;
· la riduzione dell’indennità di preavviso e la rinuncia alle indennità di trasferimento non può
essere negoziata.
Le Organizzazioni Sindacali hanno inoltre chiesto alla banca l’anticipazione dell’assegno
erogato dal fondo emergenziale fin dal momento del licenziamento e la consegna degli allegati
alla bozza dell’accordo, furbescamente non contestualmente presentati.
Infine, in ogni occasione il sindacato ha ribadito che un eventuale accordo per sostenere il
reddito dei lavoratori in esubero dovesse contenere precisi impegni dell’azienda:
– a non attivare in futuro analoghe procedure di licenziamento collettivo;
– a garantire, in caso di future necessità, preferenza nell’assunzione di lavoratori
precedentemente licenziati;
– ad estendere i contenuti dell’accordo a tutti i lavoratori conferiti lo scorso 1° febbraio 2012 in
HYPO Alpe-Adria-Leasing s.r.l.
LA REAZIONE
Gli interventi degli esponenti politici presenti all’assemblea, comprensibilmente oggetto di “botta
e risposta” tra le componenti di maggioranza e minoranza di governo nazionale e regionale,
hanno per la prima volta – ahimé, con tremendo ritardo, come dichiarato dal tavolo sindacale –
convertito verso la presa d’atto che è giunto il momento di “pretendere dall’azienda” il rispetto
delle regole, “anche battendo i pugni!”.
Le Organizzazioni Sindacali hanno fatto presente che le promesse fin qui fatte dalla politica
regionale non si sono avverate. Avevamo ottenuto assicurazione – durante l’ultima audizione in
Commissione – che la Regione Friuli Venezia Giulia sarebbe intervenuta chiedendo la
sospensione della procedura di licenziamenti collettivi, attivando azioni con lo Stato Austriaco –
proprietario del gruppo – per il rispetto delle tutele previste in Italia per tutti i lavoratori. Abbiamo
fermamente chiesto che tale intervento si concretizzi al più presto, perché ancora possibile.
Confidiamo ora che la predetta convergenza nelle dichiarazioni di tutti gli schieramenti politici si
concretizzi in fatti a sostegno di tutte le famiglie dei lavoratori di Hypo, di tutto il territorio
nazionale.
GLI INTERVENTI DEI LAVORATORI ED IL SINDACATO
A nostro personale parere, tutti gli interventi dei lavoratori presenti all’assemblea hanno confermato l’alta  preoccupazione e lo sconforto di un tessuto sociale che – ritenutosi finora privilegiato e tranquillo nel mantenimento del posto di lavoro – si è reso conto del progressivo e lento sgretolamento delle tutele dei lavoratori avvenuto negli ultimi anni. Le precisazioni fornite alle richieste dei dipendenti durante l’assemblea hanno chiarito le apprensioni di tutti i colleghi che si stanno preparando – purtroppo con rassegnazione – alla perdita del posto di lavoro.
Il sindacato ha perso, nel tempo, gli strumenti per garantire i lavoratori, in nome di una necessaria semplificazione che – guarda caso – si è tradotta esclusivamente in vantaggi per le imprese. In alcuni casi, le organizzazioni sindacali hanno anche perso la credibilità dei lavoratori, per spiacevoli eventi che hanno fatto supporre a strette connivenze politiche.
DirCredito in HYPO ha sempre e, in futuro, sempre avrà la massima autonomia ed indipendenza per garantire ai lavoratori del gruppo il massimo delle tutele e fornire assistenza su tutti gli aspetti attinenti al mondo del lavoro.

 

È doveroso ringraziare l’Amministrazione Comunale di Tavagnacco per aver patrocinato l’assemblea, offrendo in uso gratuito i locali dell’Auditorium di Feletto Umberto. Gradita la partecipazione diretta con interventi personali in assemblea degli esponenti politici di tutti gli schieramenti: Mario Pezzetta – Sindaco di Tavagnacco, Furio Honsell – Sindaco di Udine, Gianni Ciani – Sindaco di Pagnacco, Enio Agnola, Franco Iacop, Roberto Asquini – Consiglieri Regionali, Kristian Franzil – Assessore comunale di Udine e l’Onorevole Massimiliano Fedriga. Abbiamo ricevuto anche dimostrazione di solidarietà da parte di altri politici impossibilitati a partecipare all’assemblea per impegni istituzionali, che hanno inviato il loro personale sostegno con comunicazioni scritte (allegate alla presente): l’europarlamentare Onorevole Debora Serracchiani, l’Onorevole Manlio Contento, l’Assessore Regionale al Lavoro – Angela Brandi, l’Assessore Regionale alle Attività Produttive – Federica Seganti, il Vice-Presidente della II^ Commissione Regionale al Lavoro – Paolo Santin, il Consigliere Provinciale di Pordenone – Giorgio Zanin.

 Pietro SANTORO

Rappresentante Sindacale Aziendale di HYPO Alpe-Adria-Leasing s.r.l. – Tavagnacco (Ud) Dirigente Provinciale di Udine DirCredito

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