Il Parco Zoo Punta Verde compie 40 anni

Oltre mille animali appartenenti ad un centinaio di specie diverse provenienti da tutto il mondoe una grande missione: educare, emozionare, ispirare, fare ricerca e conservazione. Stiamo parlando del Parco Zoo Punta Verde di Lignano Sabbiadoro che quest’anno festeggia i suoi primi quarant’anni. 

Tutto è nato da un’idea di Sergio Rodeano appassionato di natura che negli anni ‘70 decide si acquistare un’area a nord della zona turistica di Lignano Riviera per fare un vivaio di essenze tipiche, scoprendo poi un habitat ideale per gli animali. Un felice connubio ambientale-faunistico che portò il 19 giugno 1979 ad aprire i battenti del Parco Zoo Punta Verde, quello che oggi, con i suoi 10 ettari di superficie è il giardino zoologico più grande del Friuli Venezia Giulia, dotato di una struttura organizzativa che va dai 15 ai 30 dipendenti tra fissi e stagionali.  Una squadra di professionisti che si prende cura degli animali per tutto il periodo dell’anno.

Dal 1993 il Parco è sotto la guida di Maria Rodeano, e da allora la struttura è in continua evoluzione secondo i canoni più moderni, focalizzandosi sulla sostenibilità del Pianeta e il benessere  animale.

“Ne abbiamo fatta di strada – afferma con orgoglio il direttore Maria Rodeano. Sono decine di migliaia i visitatori che ogni anno frequentano il nostro Parco e che qui appagano un immaginario viaggio intorno al mondo. Un luogo che sa regalare emozioni, dove si entra in contatto con la natura ma si impara anche a rispettarla. E accrescere la conoscenza del pubblico è uno dei leitmotiv del nostro lavoro – sottolinea Maria. Da anni offriamo programmi specifici ludico-educativi rivolti a scuole e famiglie.  Ma diversi sono anche i progetti di conservazione della biodiversità che supportiamo a tutela delle specie minacciate con precisi programmi di salvaguardia sia al Parco che nei loro luoghi d’origine”.

Molti non sanno che lo Zoo non gode di finanziamenti pubblici ma si sostiene esclusivamente attraverso i biglietti d’ingresso. Una parte dei proventi serve per sostenere la manutenzione ordinaria e straordinaria mentre un’altra viene devoluta a progetti di conservazione.

Negli ultimi anni sono stati raccolti e destinati ben oltre mezzo milione di euro e sono tuttora in corso programmi per proteggere i leopardi delle nevi, le giraffe, i panda rossi, la fauna malgascia e le tigri.