Il senato approva l’italicum: 100 collegi, capolista bloccato, doppia preferenza; premio dal 40% o ballotaggio;

ELEZIONI-1Il Senato ha approvato la legge elettorale, che torna ora alla Camera. I sì sono stati 184, i no 66 e 2 gli astenuti. Si è arrivati al voto dopo una lunga serie di contestazioni sul coordinamento formale del testo da parte dei senatori Sel.

La riforma della legge elettorale approvata dal Senato, e che ora passa al vaglio della Camera, configura il cosiddetto Italicum 2, il sistema frutto delle intese nate nell’ambito del Patto del Nazareno tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi ma riviste alla luce degli accordi nella maggioranza di governo in senso stretto. Ne è scaturito un modello che prevede l’abbandono del porcellum, che la Corte Costituzionale aveva bocciato con la sentenza n.1 del 2014.

L’Italicum 2 prevede: liste di candidati presentate in 20 circoscrizioni elettorali suddivise nell’insieme in 100 collegi plurinominali. In ciascuna lista i candidati sono presentati in ordine alternato per sesso, i capolista dello stesso sesso non eccedono il sessanta per cento del totale in ogni circoscrizione, nessuno può essere candidato, in più collegi, neppure di altra circoscrizione, salvo i capolista nel limite di dieci collegi.

Inoltre, l’elettore può esprimere fino a due preferenze, per candidati di sesso diverso tra quelli che non sono capolista; i seggi sono attribuiti su base nazionale con il metodo dei quozienti interi e dei più alti resti; accedono alla ripartizione dei seggi le liste che ottengono, su base nazionale, almeno il tre per cento dei voti validi; sono attribuiti comunque 340 seggi alla lista che ottiene, su base nazionale, almeno il 40 per cento dei voti validi o, in mancanza, a quella che prevale in un turno di ballottaggio tra le due con il maggior numero di voti. Non sono ammessi collegamenti tra liste o apparentamenti tra i due turni di votazione.

Sono proclamati eletti, fino a concorrenza dei seggi che spettano a ciascuna lista in ogni circoscrizione, dapprima, i capolista nei collegi, quindi i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze; i collegi elettorali sono determinati dal governo con un apposito decreto legislativo. C’è, infine, la ‘clausola di salvaguardia, per cui la Camera dei deputati è eletta secondo le disposizioni dello stesso Italicum 2 a decorrere dal 1º luglio 2016.