Immigrazione: Friuli avanti con l’accoglienza diffusa

PALMANOVA-IMMIGRATI-2“Un incontro utile, che ha permesso di intensificare la collaborazione con i Comuni per affrontare un tema, quello dell’immigrazione, che deve essere gestito assieme dalle istituzioni”. Lo ha detto la presidente della Regione Debora Serracchiani, che ha incontrato questa sera a Udine, con l’assessore alla Solidarietà Gianni Torrenti, alcuni sindaci della Val Canale: Renato Carlantoni (Tarvisio), Ivan Buzzi (Pontebba) e Boris Preschern (Malborghetto). “Con i sindaci – ha detto la presidente – è stato condiviso il modello dell’accoglienza diffusa”. Questo modello, come ha spiegato l’assessore Torrenti, prevede l’organizzazione di piccole strutture di primissima accoglienza, a disposizione delle Forze dell’ordine, per intercettare i flussi via terra che arrivano in Friuli Venezia Giulia, in modo da migliorare le procedure di identificazione e la sicurezza per i cittadini. Da questi “hub” si prevede che i richiedenti asilo vengono poi rapidamente smistati in modo diffuso nei Comuni, che hanno la possibilità di promuovere, con finanziamenti regionali, attività per favorire l’integrazione e attività utili per la comunità, garantendo quindi un maggiore controllo. L’assessore ha ricordato che è già pronto il testo della convenzione-tipo con i Comuni, che possono partecipare ai progetti di integrazione sia in forma singola che associata. I sindaci della Val Canale hanno condiviso questa impostazione, tenendo conto che nel solo 2014 attraverso il confine austriaco sono transitati via terra oltre mille richiedenti asilo, che sono stati spesso costretti a sostare lungamente in locali delle Forze dell’ordine non adatti alla prima accoglienza. L’istituzione di un “hub”, riservato ai soli richiedenti asilo che transitano dal confine e non destinato ad accogliere migranti da altre zone d’Italia, garantirebbe una gestione ordinata dei flussi e quindi maggiore sicurezza per le comunità locali. I sindaci della Val Canale hanno anche manifestato la disponibilità a partecipare in forma congiunta ai progetti di integrazione promossi dalla Regione, per alcune decine di richiedenti asilo da ospitare nella zona. ARC/PF