IMPIANTI SPORTIVI: TORRENTI, FVG AI VERTICI CON 2.092 STRUTTURE

Udine, 3 ott – “Il censimento sugli impianti sportivi del
Friuli Venezia Giulia, realizzato dal Coni che ha scelto la
nostra tra quattro regioni pilota del progetto di monitoraggio di
livello nazionale, rappresenta uno strumento essenziale per la
programmazione degli interventi di manutenzione e adeguamento sul
territorio, utile per poter pianificare un’attività sinergica tra
l’Amministrazione regionale, gli enti locali e il credito
sportivo”.

Lo ha affermato l’assessore regionale allo Sport, Gianni
Torrenti, intervenendo alla presentazione, a Udine, dei risultati
del Progetto pilota 2015 realizzato dal Coni con il contributo
del Consiglio dei ministri e il sostegno della Regione.

Si tratta della fotografia della realtà impiantistica italiana,
che vede, come ha rilevato con soddisfazione Torrenti, il Friuli
Venezia Giulia tra le realtà leader per quanto attiene la
disponibilità di impianti e la fruibilità per la popolazione.

Il censimento, redatto da un pool di neolaureati di architettura
e ingegneria, ha considerato per ora quattro Regioni italiane:
assieme al Friuli Venezia Giulia, la Toscana, il Molise e la
Calabria. Entro il prossimo anno sarà completato sull’intero
territorio nazionale.

Ha comunque già individuato 11.508 impianti sportivi in Italia,
presenti nei 1040 Comuni italiani. In Friuli Venezia Giulia se ne
contano 2.092, ovvero 1,70 ogni mille abitanti.

Il progetto consente di aggiornare i dati precedentemente a
disposizione, che risalivano al 1989, basati su un censimento
realizzato sempre dal Coni assieme all’Istat e all’Ics.

E mira a introdurre una metodologia e una classificazione uniche
degli impianti esistenti; alla creazione di una banca dati on
line; e, per la prima volta, come ha evidenziato la responsabile
del progetto, Valentina Galvani, prospetta il monitoraggio
dell’offerta fitness, consente la rilevazione tramite tablet, e
ha permesso la creazione di un’apposita applicazione per tablet
che propone una mappa sul ‘dove fare sport’:
(http://dovefaresport.coni.it/ ).

Per la redazione del censimento, il Coni ha attivato una sinergia
con tutti gli enti istituzionali.

Il lavoro svolto, contempla altresì la georeferenziazione degli
impianti, considerandone la raggiungibilità, il bacino di utenza,
la pressione demografica sugli stessi.

Lo stesso accade per gli spazi di attività: che se in Italia sono
20.030, nel Friuli Venezia Giulia sono 4.100, pari a 3,34 per
mille abitanti.

Per quanto attiene l’età delle strutture censite, rispetto alla
situazione complessiva nazionale esse sono recenti, in quanto
realizzate per buona parte tra la metà degli anni ’70 e il 1990.

Per il 70 per cento sono di proprietà pubblica, le restanti
private. Per gran parte all’aperto, prevalgono quelle riservate a
una sola disciplina sportiva.

In particolare, nell’ordine, alla pallacanestro, alla pallavolo,
all’attività ginnico-motoria (sono soprattutto quelli delle
scuole) ed al calcio.

Degli impianti dedicati alla pallacanestro, il 53 per cento sono
al chiuso, di questi soltanto il 32 per cento sono omologati.

La presentazione odierna ha permesso a Torrenti i primi positivi
riscontri dai rappresentanti del mondo sportivo.

A dimostrazione, ha detto, “della concretezza del censimento e
del progetto avviato alla Regione in sinergia con il Coni e con
il supporto del Consiglio dei ministri che non dovrà rimanere
episodico”.

“Questo censimento – ha aggiunto Torrenti – rappresenta infatti
un punto di partenza per il monitoraggio costante
dell’impiantistica nel Friuli Venezia Giulia”.

Dal proficuo lavoro svolto dai ricercatori sotto il coordinamento
del Coni, ha proseguito Torrenti, “emergono infatti elementi
importanti che dovranno consentire di introdurre anche nel nostro
sistema degli enti locali un salto di qualità di carattere
culturale inerente l’approccio con l’esistenza, la manutenzione,
la programmazione di adeguamento ed espansione degli impianti
sportivi”.

“Anche la presenza – ha concluso – di una gran parte di impianti
destinati a un’unica disciplina sportiva, fa considerare che
nell’ottica della riforma del sistema delle autonomie locali
possa essere avviata una corretta programmazione della
distribuzione e del concentramento delle strutture, laddove sono
necessarie e possono essere gestite adeguatamente”.
ARC/CM/fc

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