indagine congiunturale Confcommercio-Format Research

Commercio al dettaglio, crisi senza fine. Turismo e servizi trainano il terziario Fvg, ma la fiducia è in calo.
Da Pozzo (Confcommercio Fvg): «Pesano i difetti strutturali dell’economia»

In Friuli Venezia Giulia esistono circa 10mila imprese del commercio al dettaglio, il 14% del totale delle imprese sul territorio. Di queste, il 97% è costituito da soggetti con un numero di addetti inferiore a 10 unità, spina dorsale del settore. Un tessuto produttivo però fortemente colpito dalla crisi e che ha fatto segnare negli anni un andamento in controtendenza rispetto alla totalità del terziario, tanto che sono andate in fumo oltre 1.000 imprese del commercio al dettaglio). Se infatti dal 2009 si è assistito a una sostanziale tenuta del tessuto imprenditoriale delle imprese del terziario (commercio, turismo, servizi), isolando le imprese del commercio al dettaglio si registra un decremento del -9% al 2017, con un outlook di un ulteriore ribasso a fine 2018 (-10%). I più penalizzati restano gli operatori più piccoli (fino a 5 addetti).
L’indagine
Numeri e prospettive sono state illustrate a Udine nella sede della Regione da Pierluigi Ascani, direttore scientifico di Format Research, che ha curato per Confcommercio Fvg l’indagine congiunturale sul terzo trimestre 2018. «Il trend è quello di una fiducia in lieve peggioramento – osserva il presidente regionale di Confcommercio Fvg Giovanni Da Pozzo –. Pesano evidentemente i difetti strutturali della nostra economia: eccesso di pressione fiscale, burocrazia, carenze logistiche, aree di illegalità. In questo contesto, al buon momento del turismo e alle performance delle imprese del terziario avanzato e dei servizi, si contrappone una crisi sempre più pesante del commercio al dettaglio, con consumi ancora in stallo».
Saldi al ribasso
Nel corso della stagione dei saldi estivi 2018, gli esercenti del Fvg hanno incrementato la percentuale media di sconto rispetto a quella già proposta sugli articoli a saldo dodici mesi fa (47% contro 42%). A Trieste e Udine si è registrata la media sconto più elevata (attorno al 50%). Leggermente più bassa la media sconto a Pordenone (46%) e a Gorizia (44%). Con riferimento all’affluenza, gli imprenditori del commercio al dettaglio indicano una sostanziale invarianza del numero di visite in negozio rispetto a dodici mesi fa, con una maggiore affluenza nelle province di Trieste e Udine. Dal punto di vista degli incassi, la stagione dei saldi estivi ha evidenziato una lieve flessione, con un bilancio a consuntivo al di sotto delle previsioni. Il dato suona come un campanello d’allarme se letto congiuntamente all’incremento progressivo dell’e.commerce, in crescita geometrica ormai dal 2009.
Turismo trainante
In Friuli Venezia Giulia esistono oltre 7mila imprese del turismo, il 10% del totale delle imprese sul territorio. Per il 90% sono attività di servizi e ristorazione, il 10% è rappresentato da alberghi e altre tipologie di alloggio. Circa il 95% delle imprese del comparto è costituito da soggetti con un numero di addetti inferiore a 10 unità.
Il tessuto produttivo delle imprese del terziario è trainato dal comparto del turismo, che ha fatto segnare negli anni una crescita oltre la media con riferimento agli operatori attivi sul territorio. Isolando le imprese del turismo si registra un incremento del +6% al 2017, con un outlook di un ulteriore aumento a fine 2018 (+7%). Il comparto è trainante anche dal punto di vista del livello dei ricavi, facendo segnare un incremento superiore alla media. Anche per quel che riguarda l’andamento dell’occupazione (27mila i lavoratori coinvolti), le imprese del turismo si confermano più performanti rispetto al resto del terziario.
Nuove imprese e cessazioni
Analizzando il tessuto produttivo della regione (68mila imprese extra agricole, di cui tre quarti del terziario), si evidenzia la migliore performance degli operatori del commercio, del turismo e dei servizi rispetto agli altri settori di attività economica. A fine 2018, si prevede che saranno nate 5.474 nuove imprese (3.752 del terziario, 1.722 degli altri settori), a fronte della cessazione di 5.959 imprese (3.385 del terziario, 2.574 degli altri settori), per un saldo tra iscritte e cessate pari a -485 imprese (+367 del terziario, -852 degli altri settori).
Fiducia, ricavi e credito
Peggiora leggermente la fiducia delle imprese del terziario del Fvg circa l’andamento generale dell’economia nel terzo trimestre 2018. L’outlook a fine anno è destinato a confermare il trend in atto. Allo stesso modo, flette lievemente anche il sentiment con riferimento all’andamento della propria impresa (l’indicatore passa da 51,5 a 50,6, con una previsione pari a 49,0). In questo scenario, si registra comunque un miglioramento, seppur moderato, dell’andamento dei ricavi.
Sul lato credito, risulta in leggero aumento la quota di imprese del terziario del Fvg che si recano in banca per chiedere un fido, un finanziamento, o la rinegoziazione di un fido o di un finanziamento (30%). Di queste, il 71% ha ricevuto una risposta positiva: il 50% ha ottenuto la cifra desiderata, il 21% un ammontare inferiore.