La crisi del nord est fa paura

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Si pensava che il nord est avrebbe retto lo scossone della crisi. Sembrava quasi aver scampato il pericolo dopo tutti questi anni e tutte le imprese chiuse in tutto lo stivale. E invece, anche questo territorio conosciuto non solo per le bellezze paesaggistiche e una storia densa di avvenimenti, ma anche per l’ottimo tenore di vita dei suoi abitanti, oggi sembra scricchiolare sotto il peso di un’economia ancora ben lontana da una ripresa.

 

Il problema è che quando le difficoltà iniziano dalle banche, il castello di carta sembra crollare. Gli italiani non hanno più fiducia nel sistema il denaro circola meno, si ricomincia a risparmiare e a mettere il denaro sotto il buon vecchio materasso, ed ecco che il quadro è completo: non c’è mercato e non c’è ripresa. E naturalmente, quando le attività falliscono, a rimetterci sono sempre di più i lavoratori, soprattutto quelli che hanno una famiglia da mantenere e che poi si vedono costretti a chiedere prestiti per disoccupati per andare avanti, sempre che possano farlo.

 

E questa sembra essere la sorte che potrebbe toccare a 110 dei 280 dipendenti di Hypo Alpe Adria Bank, che potrebbe accettare la richiesta di un tavolo di confronto sui licenziamenti con i sindacati, incontro che potrebbe tenersi a Tavagnacco. Certo, se anche si dovesse ottenere un tavolo di trattativa, non si potrà avere la certezza di ottenere dei risultati accettabili da ambo le parti, tuttavia, per queste oltre 100 famiglie in bilico, la situazione non si prospetta di certo rosea.

 

E come biasimarle d’altro canto? E purtroppo non sono le uniche a vivere ore di angoscia. Sono tantissime le famiglie che riversano in simili condizioni, se non anche peggiori, in tutto il territorio italiano. Ciononostante c’è ancora chi cerca di convincere i cittadini che la situazione sta migliorando, che la disoccupazione è in netto calo e che tutto va bene. Purtroppo non è così e gli italiani iniziano a rendersene conto e correre ai ripari, magari lasciando, chi può, il Paese e andando a investire forza lavoro altrove.

 

Così, se una volta erano gli abitanti del sud a cercare lavoro nel nord est, ora anche i cittadini di questo lembo d’Italia cercano fortuna altrove.