La Maratonina Città di Udine “amica” degli atleti africani

«La Maratonina Città di Udine è competizione di livello internazionale e l’Associazione Maratonina Udinese, di conseguenza, invita puntualmente alla gara anche atleti africani, ben consapevole del fatto che rappresentano l’eccellenza nel settore della corsa. Si è sempre fatta attenzione, però, a che i campioni fossero seguiti da manager seri, non da sfruttatori». Il direttivo dell’Associazione Maratonina si inserisce nel dibattito innescato dalla decisione assunta dagli organizzatori del Trieste Running Festival, che ha precluso la partecipazione ai professionisti di colore. «Nessuna distinzione razziale – sottolineano con forza i componenti del direttivo – determina la scelta dei partecipanti alla mezza udinese. Altra cosa – puntualizzano poi – è la volontà di valorizzare gli atleti italiani. Ricordo, a titolo di esempio, il caso dell’edizione in cui vinse il connazionale Ruggero Pertile: in quella circostanza proprio per favorire le nostre eccellenze si scelse di invitare maratoneti africani di seconda fascia, non di prima. Va peraltro rilevato – proseguono – che la serietà dell’organizzazione dei grandi eventi sportivi, e dei manager che li coordinano, è attestata dalle tempistiche con cui si invitano e, soprattutto, si pagano gli atleti, professionisti ai quali si devono assolutamente dare determinate garanzie». In conclusione: «Gli atleti – ribadiscono i vertici dell’Associazione Maratonina – vengono invitati sulla base dei propri curricula sportivi, senza che vi sia alcuna distinzione improntata a “criteri” razziali: gli africani, notoriamente, nella corsa sono la punta di diamante.  L’elemento su cui si deve riflettere è un altro: l’attenzione va focalizzata sugli organizzatori e sulla correttezza del loro approccio, verificando, ripeto, la serietà negli ingaggi e nei pagamenti».