Le FOTO di papa Benedetto XVI alla Basilica di Aquileia

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Il popolo del Friuli Venezia Giulia ha accolto con entusiasmo e con serenità l’arrivo di papa Benedetto XVI alla Basilica di Aquileia, tappa iniziale della visita che ha poi portato il pontefice a Venezia, per un contatto con le Chiese del Nordest. In piazza Capitolo, dove troneggia la chiesa madre da cui partì l’evangelizzazione di queste terre di confine, in 4.500 hanno atteso, in una giornata serena e tiepida, l’arrivo del pontefice, giunto in aereo da Ciampino a Ronchi dei Legionari, e da lì in Papamobile ad Aquileia. Un afflusso festoso e ordinato, grazie agli sforzi della Protezione civile regionale, che è vanto del Friuli Venezia Giulia, proprio nei giorni in cui si commemorano i 35 anni dal sisma del 1976. In piazza i pellegrini sono stati suddivisi in due aree, una davanti al palco papale e una nella zona meridionale, alle spalle del Battistero e della nuova “Sued Halle”, restaurata a tempo di record in quattro mesi e dove sono custoditi mosaici preziosi del V secondo d.C. altre 500 persone si sono invece accomodate all’interno della Basilica, dove il Papa ha dato il via alla fase conclusiva dell’Assemblea ecclesiale che farà il punto sullo “Stato dell’evangelizzazione” a Nordest. Assieme a presenze dal Triveneto anche prelati e fedeli delle Chiese di Slovenia e Austria, con cui il Friuli Venezia Giulia stringe da tempo rapporti stretti. Le severe misure di sicurezza sono state applicate con tolleranza; così ad esempio la signora Maria, 83 anni, che abita da 30 anni in piazza Capitolo, si èpotuta sedere sotto un ombrellone assieme a una vicina e vedere, dritto davanti a sé, il trono papale. E l’entusiasmo è risuonato anche nelle parole del sindaco, Alviano Scarel, nell’indirizzo di saluto al Pontefice. “Aquileia – ha detto il primo cittadino – la accoglie aprendo gli occhi e il cuore con l’entusiasmo da sempre riservato ai portatori della Fede”. E come da qui partì la missione evangelizzatrice verso il Nord e l’Est europeo, secondo Scarel “anche la società attuale ha bisogno di un alto richiamo morale per tendere a una convivenza più giusta e solidale, in cui l’uomo sappia affrontare le sfide del futuro, che non si preannunciano – ha concluso – né facili né indolori”. Un entusiasmo e un orgoglio che sono risuonati ancor più forti quando il Papa ha concluso il suo indirizzo di saluto alla popolazione in friulano, tedesco, sloveno e croato: alle parole in “marilenghe” l’applauso è durato alcuni minuti. Il calore della gente friulana ha colpito anche i rappresentanti politici, tra tutti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Letta ha definito il pomeriggio aquileiese “uno spettacolo bellissimo d’arte, di fede, di tradizione e di popolo. Uno spettacolo edificante – ha concluso – che riconcilia con i tempi di oggi e che apre il cuore alla fiducia e alla speranza”.

























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