Lignano: Angelo Branduardi in concerto -7 dic 2018

Angelo Branduardi, cantautore, violinista, chitarrista e polistrumentista fra i più amati dal pubblico italiano, arriverà in concerto a Lignano Sabbiadoro il prossimo venerdì 7 dicembre al Cinecity, con inizio alle 20.45. Sul palco di Lignano il Maestro Branduardi porterà il suo nuovo progetto dal titolo “Cammindando Camminando, Concerto in due”, nel quale sarà affiancato dal pianista e polistrumentista Fabio Valdemarin. L’evento, organizzato da Cinemazero Associazione Culturale, in collaborazione con la Città di Lignano Sabbiadoro e Zenit srl, rappresenta la grande anteprima del calendario dei festeggiamenti di Natale d’A…mare 2018, che vedrà il suo avvio ufficiale sabato 8 dicembre con l’inaugurazione del grande Presepe di Sabbia. I biglietti per il concerto (prezzo unico di 20 Euro più diritti di prevendita), unico live che Branduardi terrà in Friuli Venezia Giulia, saranno in vendita a partire dalle 12.00 di oggi, giovedì 8 novembre, sul circuito Ticketone e alle biglietterie del Cinecity. Info, prezzi e punti vendita su www.azalea.it .

Anche in questa fine di 2018, camminando, camminando, Angelo Branduardi continua il suo viaggio in musica: un viaggio che ormai non si ferma più, ma prosegue “ad libitum” cercando nuove soluzioni, tappa dopo tappa. Al posto dell’amico e collaboratore di lunga data, Maurizio Fabrizio, anche lui proiettato verso suoi nuovi, personali progetti, sul palco per questa seconda parte di viaggio ci sarà il pianista, polistrumentista, compositore e arrangiatore Fabio Valdemarin. Valdemarin è un “musicista in fuga”, pendolare tra l’Italia e l’America, pianista di formazione classica con tendenza alle divagazioni pop e jazz, che vanta collaborazioni con artisti pop del calibro di Vanoni, Mannoia, Lavezzi e Neffa. Questo straordinario artista è anche autore di musiche da film e musiche di scena per personaggi dello spettacolo di particolare talento e fama, quali sono il trasformista Arturo Brachetti ed il mentalista Vanni De Luca.
La presenza di Fabio Valdemarin, è quindi per Branduardi molto stimolante e la collaborazione con lui incuriosisce molto il pubblico. L’intenzione dei due artisti sul palco è quella di reinventare i brani che eseguiranno in concerto, smontandoli alla ricerca del nucleo essenziale e rimontandoli con nuove soluzioni. A differenza del concerto con Maurizio Fabrizio, che era essenzialmente basato sul duo chitarristico, questa nuova versione sarà sicuramente più complessa, potendo contare sul pianoforte, organo, tastiere e tromba di Valdemarin, oltre che, naturalmente, sulle chitarre e sul violino di Branduardi. In questo spettacolo i due artisti resteranno fedeli all’idea del “meno c’è, più c’è”, presentando un concerto acustico, alla ricerca delle emozioni più profonde e della immediata comunicazione artisti e pubblico.
Nella scaletta dello spettacolo troveremo brani famosi e brani meno conosciuti; non mancheranno ovviamente i “classici” di Branduardi, che assieme al suo partner sul palco ritroverà lo stesso spirito della precedente apprezzata versione, con nuove soluzioni che regaleranno al pubblico un’esperienza ricca e unica. Il pubblico potrà così apprezzare da vicino ogni particolare, ogni respiro dell’intesa che lega Angelo e Fabio: quel magico “accrocchio” – così lo chiama da sempre l’autore – che permette loro di suonare ad occhi chiusi, sempre sapendo quello che sta facendo, o sta per fare, l’altro. Come ama dire lo stesso Branduardi: “Il bello di suonare in due sta nel cercare di suggerire più che imporre”.

BIOGRAFIA ANGELO BRANDUARDI

Angelo Branduardi nasce a Cuggiono, un piccolo comune alle porte di Milano, il 12 febbraio 1950, nella casa colonica della nonna materna. All’età di tre mesi si trasferisce, al seguito della famiglia, nel capoluogo ligure:
“Noi a Genova abitavamo nel quartiere pittoresco dell’angiporto – cioè contrabbandieri e prostitute – e non eravamo di certo una famiglia ricca. […] Mia madre non ha mai chiuso la porta di casa a chiave, nonostante sotto di noi ci fossero due fratelli che entravano e uscivano dalla galera”.
Il padre è un melomane. A Genova Branduardi conosce l’ambiente musicale della scuola dei cantautori, che rappresenterà un importante stimolo per la sua attività artistica. Rimane al tempo stesso influenzato dalla musica d’oltremanica, tanto da considerare, anche a molti anni di distanza, Donovan e Cat Stevens come propri idoli musicali. Volendo intraprendere una carriera concertistica, si dedica allo studio del violino, diplomandosi al Conservatorio di Genova all’età di soli 16 anni (tra i più giovani diplomati al conservatorio d’Italia), in seguito assecondando l’intima esigenza culturale di imparare a suonare la chitarra e di comporre le prime canzoni ispirandosi a testi di poeti come Sergej Esenin, Dante, e al suo maestro Franco Fortini, a cui dedicherà, in occasione della sua scomparsa, la title-track dell’album “Domenica e lunedì”. Proprio sulle parole di una poesia di Esenin compone uno dei suoi brani più celebri, “Confessioni di un malandrino” (1975). Intanto si diploma all’Istituto Tecnico per il Turismo e dopo incontra Luisa Zappa, che sposerà e che è tuttora sua moglie e compagna d’arte, scrittrice di quasi tutti i suoi testi. Molte delle musiche più famose di Angelo Branduardi traggono ispirazione da brani di un passato lontano e spesso dimenticato. Branduardi pertanto è fautore di una riscoperta del patrimonio musicale antico non solo nazionale ma anche europeo (come dimostrano d’altronde Futuro antico I, II, III, IV, V e VI) e per questo è stato, ed è tuttora, apprezzato in Germania, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera e altri paesi europei ed extraeuropei. Nel 1974 l’incontro decisivo con Paul Buckmaster, arrangiatore inglese, lo ha portato ad incidere il primo disco (A.B.), dal suono progressive. La timbrica branduardiana era ancora in incubazione, per di più sommersa dalla forte autorità espressiva del Buckmaster stesso. Un altro incontro determinante in quegli anni è stato quello con l’importante polistrumentista Maurizio Fabrizio. Da quel momento, la produzione di Angelo Branduardi è stata caratterizzata da una proficua ricerca nel campo della musica popolare, barocca e rinascimentale, con incursioni nella musica etnica di tutto il mondo, unendo suggestioni che vanno dagli indiani d’America ai versi di poeti latini.
Intanto nel 1976 torna ad abitare con la moglie e le figlie a Cuggiono ove rimane sino al 1982 e sono questi gli anni di grande successo perché proprio nella città natale compone la ben nota “Alla fiera dell’est”.