L’importanza dell’inclusione in tutti i settori della società

Se le società vogliono continuare ad esistere, dovranno impegnarsi a superare le barriere, sia che si intendano quelle sociali, che quelle architettoniche, sportive o culturali. Le società dovranno impegnarsi a mettere a punto strategie di inclusione sociale che permettano alla maggior parte delle persone di vivere bene e con dignità. Fortunatamente sono sempre più i comuni e le regioni su tutto il territorio nazionale italiano che la pensano in questo modo e che, di anno in anno si impegnano sempre di più in progetti ed iniziative per rendere le proprie città accessibili e luoghi di opportunità per tutti.

Ne è un esempio brillante la città di Verona, che concretizza la sensibilità e l’attenzione nei confronti di chi ha minore mobilità con iniziative volte, ad esempio, a garantire l’accesso ai negozi e ai servizi ad anziani con problemi di mobilità, mamme con bambini piccoli sui passeggini o persone con disabilità.

 L’iniziativa si chiama “Negozio accogliente. Sto con Verona Città senza barriere” ed è ideata per permettere a tutti di entrare senza ostacoli negli esercizi commerciali della città. Trovare un montascale a Verona non sarà più così difficile, pertanto nei negozi e negli edifici pubblici della città si possono trovare montascale o ascensori per permettere ai disabili di potervi accedere e sono privi di ostacoli per permette a tutti di muoversi in tranquillità.

Tutti gli esercenti che aderiscono all’iniziativa vengono identificati con un marchio in vetrina e inseriti in una cosiddetta “Mappa dell’accessibilità” per poter essere facilmente individuati da chi ne ha necessità.

Per promuovere tale iniziativa, l’assessorato ha provveduto anche ad elaborare un vademecum dal titolo “Verona senza barriere”, all’interno del quale vengono illustrate le buone prassi per un’inclusione positiva. Alcuni esempi sono le indicazioni che si possono trovare alle fermate degli autobus, gli ascensori e i semafori con avvisatori acustici. Alberghi e ristoranti con spazi abbastanza ampi da permettere di muoversi comodamente in carrozzina all’adattamento dei servizi igienici.

L’impegno del comune della città passa, in generale, anche dall’eliminazione delle barriere architettoniche per le strade della città. la città si è infatti dotata del Peba, ovvero del piano di eliminazione delle barriere architettoniche, un progetto innovativo attraverso il quale è stato possibile portare avanti una mappatura dettagliata del centro storico in cui sono segnalati tutti gli ostacoli che possono impedire il libero spostamento dei soggetti con difficoltà motorie, in sedia a rotelle o con i passeggini.  La città di Verona attraverso il Peba, si è posto l’obiettivo di eliminare tutti gli ostacoli individuati nell’arco del prossimo decennio.

Sono esempi di ostacoli, nelle strade delle città, i marciapiedi troppo stretti o alti o la cui pavimentazione è dissestata a causa delle radici degli alberi, i cestini ingombranti che impediscono il passaggio, e così via…

Ma l’inclusione non passa soltanto per l’abbattimento delle barriere architettoniche e migliorando la mobilità fisica delle persone con problemi di disabilità. Molto si sta facendo e c’è da fare per quanto riguarda l’inclusione sociale di queste persone.

La scuola italiana è uno degli organismi che si sta impegnando più di tutti sul fronte inclusione, per permette a tutti di compiere un percorso formativo di successo, che apra le porte a un brillante futuro.

Il sistema scuola si sta impegnando per superare i modelli didattici ormai inadeguati e anacronistici e adottare invece approcci che siano il più possibile flessibili e quindi più adeguati ai bisogni formativi specifici dei singoli alunni, come ad esempio quelli che nell’ambiente scolastico vengono definiti DSA, ma non soltanto. La scuola si impegna in modo tale da essere il luogo in cui l’inclusione avviene a 360 gradi.

Anche per quanto riguarda l’inclusione sociale delle persone appartenenti alle categorie cosiddette svantaggiate nel mondo del lavoro si stanno compiendo passi da gigante a livello sia regionale che nazionale.

Vale la pena menzionare, ad esempio, l’organizzazione dell’Inclusion Job day tenutosi a Milano all’Acquario Civico il 13 maggio scorso. Si tratta di un’iniziativa ideata per creare le condizioni favorevoli per mettere in contatto i candidati appartenenti alle categorie svantaggiate con le aziende che hanno una mentalità aperta e inclusiva nei confronti di tutti i talenti, così da favorire l’inserimento di tali soggetti andando ad abbattere qualsiasi tipo di stigma e di pregiudizi.

L’edizione del 13 maggio di Milano, in particolare era dedicata non solo alle persone con disabilità ma anche quelle appartenenti ad altre categorie protette e “minoritarie” come ad esempio le persone transessuali e transgender e le persone di origine straniera, per un’inclusione a tutto tondo.

Grazie anche ad iniziative come questa, sono sempre di più le aziende italiane che si impegnano ad assumere persone svantaggiate e a formare i dipendenti in modo da accogliere per far lavorare tutti al meglio e in armonia, non a caso proprio le aziende italiane sono tra le migliori in Europa per quanto riguarda il loro impegno a favore dell’inclusione e del rispetto della diversità.

Se le società vogliono continuare ad esistere, dovranno impegnarsi a superare le barriere, sia che si intendano quelle sociali, che quelle architettoniche, sportive o culturali. Le società dovranno impegnarsi a mettere a punto strategie di inclusione sociale che permettano alla maggior parte delle persone di vivere bene e con dignità. Fortunatamente sono sempre più i comuni e le regioni su tutto il territorio nazionale italiano che la pensano in questo modo e che, di anno in anno si impegnano sempre di più in progetti ed iniziative per rendere le proprie città accessibili e luoghi di opportunità per tutti.

Ne è un esempio brillante la città di Verona, che concretizza la sensibilità e l’attenzione nei confronti di chi ha minore mobilità con iniziative volte, ad esempio, a garantire l’accesso ai negozi e ai servizi ad anziani con problemi di mobilità, mamme con bambini piccoli sui passeggini o persone con disabilità.

 L’iniziativa si chiama “Negozio accogliente. Sto con Verona Città senza barriere” ed è ideata per permettere a tutti di entrare senza ostacoli negli esercizi commerciali della città. Trovare un montascale a Verona non sarà più così difficile, pertanto nei negozi e negli edifici pubblici della città si possono trovare montascale o ascensori per permettere ai disabili di potervi accedere e sono privi di ostacoli per permette a tutti di muoversi in tranquillità.

Tutti gli esercenti che aderiscono all’iniziativa vengono identificati con un marchio in vetrina e inseriti in una cosiddetta “Mappa dell’accessibilità” per poter essere facilmente individuati da chi ne ha necessità.

Per promuovere tale iniziativa, l’assessorato ha provveduto anche ad elaborare un vademecum dal titolo “Verona senza barriere”, all’interno del quale vengono illustrate le buone prassi per un’inclusione positiva. Alcuni esempi sono le indicazioni che si possono trovare alle fermate degli autobus, gli ascensori e i semafori con avvisatori acustici. Alberghi e ristoranti con spazi abbastanza ampi da permettere di muoversi comodamente in carrozzina all’adattamento dei servizi igienici.

L’impegno del comune della città passa, in generale, anche dall’eliminazione delle barriere architettoniche per le strade della città. la città si è infatti dotata del Peba, ovvero del piano di eliminazione delle barriere architettoniche, un progetto innovativo attraverso il quale è stato possibile portare avanti una mappatura dettagliata del centro storico in cui sono segnalati tutti gli ostacoli che possono impedire il libero spostamento dei soggetti con difficoltà motorie, in sedia a rotelle o con i passeggini.  La città di Verona attraverso il Peba, si è posto l’obiettivo di eliminare tutti gli ostacoli individuati nell’arco del prossimo decennio.

Sono esempi di ostacoli, nelle strade delle città, i marciapiedi troppo stretti o alti o la cui pavimentazione è dissestata a causa delle radici degli alberi, i cestini ingombranti che impediscono il passaggio, e così via…

Ma l’inclusione non passa soltanto per l’abbattimento delle barriere architettoniche e migliorando la mobilità fisica delle persone con problemi di disabilità. Molto si sta facendo e c’è da fare per quanto riguarda l’inclusione sociale di queste persone.

La scuola italiana è uno degli organismi che si sta impegnando più di tutti sul fronte inclusione, per permette a tutti di compiere un percorso formativo di successo, che apra le porte a un brillante futuro.

Il sistema scuola si sta impegnando per superare i modelli didattici ormai inadeguati e anacronistici e adottare invece approcci che siano il più possibile flessibili e quindi più adeguati ai bisogni formativi specifici dei singoli alunni, come ad esempio quelli che nell’ambiente scolastico vengono definiti DSA, ma non soltanto. La scuola si impegna in modo tale da essere il luogo in cui l’inclusione avviene a 360 gradi.

Anche per quanto riguarda l’inclusione sociale delle persone appartenenti alle categorie cosiddette svantaggiate nel mondo del lavoro si stanno compiendo passi da gigante a livello sia regionale che nazionale.

Vale la pena menzionare, ad esempio, l’organizzazione dell’Inclusion Job day tenutosi a Milano all’Acquario Civico il 13 maggio scorso. Si tratta di un’iniziativa ideata per creare le condizioni favorevoli per mettere in contatto i candidati appartenenti alle categorie svantaggiate con le aziende che hanno una mentalità aperta e inclusiva nei confronti di tutti i talenti, così da favorire l’inserimento di tali soggetti andando ad abbattere qualsiasi tipo di stigma e di pregiudizi.

L’edizione del 13 maggio di Milano, in particolare era dedicata non solo alle persone con disabilità ma anche quelle appartenenti ad altre categorie protette e “minoritarie” come ad esempio le persone transessuali e transgender e le persone di origine straniera, per un’inclusione a tutto tondo.

Grazie anche ad iniziative come questa, sono sempre di più le aziende italiane che si impegnano ad assumere persone svantaggiate e a formare i dipendenti in modo da accogliere per far lavorare tutti al meglio e in armonia, non a caso proprio le aziende italiane sono tra le migliori in Europa per quanto riguarda il loro impegno a favore dell’inclusione e del rispetto della diversità.