Mamma 2.0: Il rispetto delle regole è ormai un concetto retrò?

piscina

La scena di cui vi parlo si è svolta in un caldo pomeriggio agostano, all’interno di una piscina, affollata da gente di tutte le età in cerca di refrigerio.
Normalmente cercavo di non far caso ai comportamenti scorretti degli utenti, tipo calarsi in acqua a bordo di faraonici materassini che occupavano metà vasca o tuffarsi nei modi più improbabili, cercando di accumulare un buon numero di possibilità di rompersi qualche osso, cranio incluso.
Quel pomeriggio però un gruppo di ragazzi stavano decisamente esagerando.
Uno di loro stava vicino al bordo e calciava un pallone (da calcio), facendolo rimbalzare a pelo d’acqua in direzione dei suoi allegri compagni che sguazzavano all’interno.
La piscina in questione non ha un bagnino e in quel momento c’erano anche tanti bambini…
Mi sono avvicinata al bordo è ho chiesto al ragazzo di fare attenzione, azzardando anche che il regolamento, affisso all’ingresso della struttura, vieta l’utilizzo di palloni “pesanti”, pericolosi in particolare per i più piccini.
Lui mi ha risposto piccato “Signora, l’ho forse colpita?”
“No” – ho risposto – “Ma potrebbe accadere, potresti colpire qualcuno, magari un bambino..”
“E allora? Non è mica successo?”
“Ma c’è un regolamento…”
“Ma cosa vuole? Non vede che qui tutti fanno quello che vogliono? Quel regolamento vieta tutto, se lo si seguisse non si potrebbe far nulla…E poi io so quello che faccio, sono anche stato bagnino e, ad esempio, in una piscina seria si dovrebbe portare la cuffia in testa e qui nessuno la porta…”
Alla prossima assemblea di condominio mi premurerò di chiedere più che l’utilizzo obbligatorio della cuffia, quello di un elmetto!

Scherzi a parte, questo episodio sgradevole mi ha portato a riflettere sul tema del rispetto delle regole.
Alla base dell’educazione infantile sta l’apprendimento di semplici e chiare regole di educazione e rispetto dell’altro: ce lo dicevano alla scuola dell’infanzia, ce lo stanno ripetendo alle elementari, lo proclama solennemente la tata Lucia in TV.

Ma questo rispetto delle regole ha senso insegnarlo se poi, in ogni dove, a cominciare dai TG, dove si parla di chi ci governa (e che le regole sarebbe tenuto a rispettarle), pare che quasi nessuno, divenuto adulto, si curi di rispettarle?
Siamo in un mondo dove tutto va bene finchè non succede nulla.
Dove puoi insultare impunemente un tuo collega di partito o di governo o il presidente della nazione o la nazione stessa (da cui, tra le altre cose ricevi lo stipendio): poco importa che la reputazione di chi hai insultato ne sia compromessa e la sua credibilità scenda ai minimi storici.
Puoi accettare denaro, case, beni, donne, uomini o quant’altro in modo illegale, tanto la giustizia italiana è così lenta e paralizzata da leggi contraddittorie che non si verrà mai a capo dei procedimenti in corso per questi reati che cadranno, inesorabilmente dimenticati, nell’oblio della prescrizione.
E poi si arriva al fatto che puoi bere o drogarti perché siamo in un paese libero e poi… E poi un giorno tiri dritto e uccidi qualcuno, magari senza nemmeno rendertene conto. Perché non era mai capitato prima, perché lo avevi fatto altre volte e non era mai successo niente.

Perché esistono regole che insegnano a rispettare gli altri e che non dovrebbero ammettere deroghe, anche se si tratta di un semplice pallone in piscina.

E voi cosa ne pensate? Cosa avreste fatto al mio posto?

Mi piacerebbe sentire la vostra.

Pensieri e parole di una mamma a spasso nella rete. Tutti i giovedì su www.udine20.it

Cristina oltre a scrivere questa rubrica tutti i giovedi su Udine20 ha un suo blog: http://udinelamiacittaenonnapina.blogspot.com/

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