Mamma 2.0: un mezzo ecologico, il treno

mamma treno
Lo confesso non amo guidare la macchina. Mi mette ansia.
Così io e la mia piccola, che per altro soffre pure il mal d’auto, utilizziamo regolarmente il treno per i nostri spostamenti dal paesello alla città, fin da quando ha iniziato a frequentare la scuola dell’infanzia.
Circa diciotto minuti di tranquillità in cui chiacchierare, giocare, riposare, leggere, fare amicizia con chi, come te, ogni giorno utilizza questo mezzo per recarsi a scuola o al lavoro.
I tempi sono quelli di una metropolitana, se facciamo il confronto con una grande città e fare lo stesso percorso in macchina richiederebbe più tempo e un costo maggiore, se si aggiunge anche il fatto della carenza di parcheggi a Udine.
Perché non si vuole migliorare questo servizio, garantendo, ad esempio, maggiore puntualità e pulizia?
Altra cosa: i bimbi fino a quattro anni non pagano il biglietto, poi (mi sembra fino a 12) hanno una riduzione del 50%. La riduzione però non si applica agli abbonamenti. Il bimbo se fa l’abbonamento paga come l’adulto. Perché?
Infine, ultima notizia è che il Governo ha interrotto la validità del bonus fiscale per le spese di trasporto pubblico, che era stato stabilito per il triennio 2010 – 2012 dalla Finanziaria 2009. Sparisce quindi dalla dichiarazione dei redditi 2011 la detrazione IRPEF che consentiva una riduzione dell’imposta lorda fino a 47,50 euro, comprensiva sia delle spese effettuate dal dichiarante e dagli eventuali famigliari a carico. Non sarà, quindi, più possibile detrarre le spese per abbonamenti agli autobus e ai treni fino a 250 euro. Perché?
Si parla tanto di inquinamento dovuto al traffico, di congestione delle nostre strade, di danni alla salute provocati dalle polveri sottili e dagli scarichi di auto e camion. Si invita ad utilizzare i mezzi pubblici e poi sembra che si cerchi in tutti i modi di disincentivare l’utente all’uso, specie poi se si tratta di bimbi.
Noi adulti siamo cresciuti con l’idea dell’auto per recarci ovunque. Ci piacerebbe arrivare con l’auto fin dentro i negozi (e questo, ad esempio, grazie al proliferare dei centri commerciali è una realtà) e, nel corso degli anni, non abbiamo pensato o abbiamo pensato poco all’ambiente e all’aria che respiriamo. Le statistiche sull’aumento di allergie e malattie respiratorie nei nostri piccoli ci sta facendo riflettere, ma non basta.
Ci vuole un cambio di mentalità che si costruisce anche abituando i nostri figli ad utilizzare il mezzo pubblico.
Ecco perché mi piacerebbe leggere di proposte per incentivarne l’uso e non il contrario. Altrimenti è inutile parlare di tutela dell’ambiente, che senso ha?


Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate al riguardo.

Pensieri e parole di una mamma a spasso nella rete. Tutti i giovedì su www.udine20.it

Cristina oltre a scrivere questa rubrica tutti i giovedi su Udine20 ha un suo blog: http://udinelamiacittaenonnapina.blogspot.com/

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