Mercoledì 12 aprile, a Udine lectio magistralis del regista Matteo Oleotto

matteo oleotto
Dopo Simone Cristicchi, toccherà al regista goriziano Matteo Oleotto (pluripremiato per la cult comedy Zoran il mio nipote scemo) il compito di portare avanti diecipiù – Percorsi di connessione tra didattica e palcoscenico, il progetto di scuola-teatro ideato dal professore-cantautore Piero Sidoti assieme a Giuseppe Battiston (che di Zoran, tra l’altro, è il memorabile protagonista), al dirigente scolastico Paolo De Nardo e al giornalista Gianmatteo Pellizzari.
Un lungo viaggio fatto di laboratori, incontri e saggi dimostrativi che ha preso vita grazie a una solida rete di scuole del territorio in collaborazione con la Provincia di Udine e (in rigoroso ordine alfabetico) le Amministrazioni comunali di Castions di Strada, Gonars, Lestizza, San Giorgio di Nogaro, Talmassons e Udine.
La lectio magistralis di Oleotto si terrà mercoledì prossimo, il 12 aprile, all’Auditorium Zanon di Udine (appuntamento alle 9.45, ingresso libero fino all’esaurimento dei posti disponibili) e spazierà, con la sorridente leggerezza che è tipica del bravo Matteo, attraverso temi di grande rilievo: dal dramma dell’alcolismo, affrontato in Zoran, al valore della memoria, affrontato nello splendido Sopra le macerie (il recente documentario sul terremoto friulano del 1976), utilizzando come fil rouge narrativo le dinamiche e i segreti del linguaggio cinematografico.
«L’obiettivo principale di diecipiù – spiega Sidoti – non è quello di portare gli studenti su un palco, ma quello di portare gli studenti su un palco dopo aver fatto loro conoscere tutte le possibili espressioni del mondo artistico. In questo senso, e unicamente in questo senso, i saggi teatrali dimostrativi con cui si chiuderà il progetto rappresentano un vero momento di crescita: perché metteranno in luce ogni singolo studente, anche quelli con maggiori difficoltà scolastiche, al termine di un percorso che ha fornito il background culturale necessario. 10+ come emblema stesso del “bel voto”, dunque, e anche come traguardo possibile per tutti».
E ancora: «L’attività teatrale è un valido strumento didattico perché mette al centro del processo formativo lo studente. Un soggetto dotato di capacità creative che, nella scuola tradizionale, spesso non vengono valorizzate e, in alcuni casi, vengono addirittura represse. Per questo motivo la pratica del teatro, anche integrata con la sintassi del cinema, dei video, della musica, della danza, del canto, merita di essere considerata un momento educativo importantissimo».
Prima di essere un cantautore che colleziona vittorie con la V maiuscola, dal Premio Recanati alla Targa Tenco, Piero Sidoti – va ricordato – è un professore di matematica e scienze. Un professore che, ai suoi ragazzi, ha sempre insegnato anche il grande peso didattico del palco. Ne sanno qualcosa i giovanissimi talenti della Scuola media “Nievo” di Talmassons, capeggiati – anzi: tiranneggiati! – dal prof Sidoti in persona durante le ore di attività teatrale del tempo prolungato, e lo stanno scoprendo anche tanti altri studenti del territorio.
Gli stessi studenti che il 12 aprile incontreranno Oleotto, imparando che gli artisti non raggiungono mai la vetta in cinque minuti (prima di dedicarsi completamente alla regia, Matteo ha fatto il telefonista in un call center, il bagnino, l’operaio, il cameriere, l’aiuto-cuoco, l’arbitro di basket, il giardiniere, il portiere d’albergo, l’istruttore di nuoto, l’assistente notturno in un ospedale psichiatrico!), e che poi incontreranno nuovamente Cristicchi (il 6 maggio) e, infine, Giuseppe Battiston (in giugno).

piero sidoti (foto lo gioco)