Mittelfest 2016. il programma di lunedì 18 luglio

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Cartellone ancora denso di eventi, molti in prima nazionale, per la terza giornata di Mittelfest 2016. Spicca nel programma di lunedì il debutto in prima nazionale (ore 20.00 Teatro Ristori) del nuovo spettacolo scritto e diretto da Stefano Benni Pecore Nere: dopo il successo di Le Beatrici, una pièce ancora di sole donne evoluzione del testo precedente e nuovo, chiaro esempio della sua poetica. In una notte turbolenta e piena di sorprese, aiutate dalla musica, tre donne insegnano alla loro vecchia amica, costretta in un ospizio e dimenticata da tutti, a ritrovare la parola. Quattro donne che amano la vita. Fino a cantarcela chiara. La terra come elemento che dà i suoi frutti connota lo spettacolo del Teatro delle Ariette, gruppo che fatto della sua vocazione contadina la cifra personalissima delle sue proposte teatrali, in spettacoli conviviali in cui prepara cibo da condividere con gli spettatori. Nella cornice del Castello Canussio, sempre alle 20.00, di scena Tutto quello che so del grano, che replica anche martedì nello stesso orario. Agli spettatori si chiede di portare qualcosa da mangiare, del pane, della focaccia, un dolce: sarà una condivisione collettiva, un battesimo laico dell’estate.
Il programma della giornata si aprirà già alle 17.00 con l’inaugurazione della mostra “La Rai e il Terremoto”, ospitata nella Chiesa Santa Maria in Corte. Nel quarantennale del terremoto in Friuli, Mittelfest ha voluto portare un segno di ricordo attraverso la testimonianza del grande lavoro fatto all’epoca dalla sede Rai del Friuli Venezia Giulia. La Rai seguì il terremoto del Friuli fin dalla tarda serata di quel tragico 6 maggio. La troupe della Sede regionale fu la prima a raggiungere le aree terremotate e i suoi faretti a batteria furono utilizzati dai soccorritori per salvare alcune persone imprigionate dalle macerie. La mostra presenta gli strumenti di lavoro degli inviati Rai e alcuni servizi televisivi realizzati nel maggio ‘76 da Guido Botteri, Maurizio Calligaris, Mino Damato, Joe Marrazzo, Alberto Michelini, Gianni Minà, Fulvio Molinari. In visione il filmato curato da Assunta Cannatà Giovedì è stato il terremoto. La mostra rimane aperta ogni giorno dalle 17.00 alle 20.00 a ingresso libero. La sede RAI del Friuli Venezia Giulia sarà presente a Mittelfest anche con le sue dirette quotidiane: lunedì 18, martedì 19, mercoledì 20 e giovedì 21 luglio dalle 14 e venerdì 22 luglio dalle 11.15 dalla postazione mobile Rai al Caffè San Marco di Cividale.

Alle 17.00 in programma anche un importante appuntamento con le marionette al nuovo Centro Internazionale Podrecca – Teatro delle Meraviglie Maria Signorelli, inaugurato di recente. Mittelfest festeggia, assieme al Comune di Cividale, il teatro di figura. L’omaggio inizierà già alle 11.00 con un momento dedicato ai laboratori di restauro, mentre alle 17.00 momento centrale con le visite guidate, la presentazione del sito del progetto europeo, e l’anteprima del film d’animazione dedicato a tre pionieri di questo linguaggio: Vittorio Podrecca, Milan Klemen?i? e Hermenegildo Lanz.

Alle 18.00 alla Chiesa di San Francesco spazio alla musica internazionale con l’Ensemble NES. Un gruppo che esprime con grande energia la comunione fra tre musicisti. È una specialissima alchimia quella che contraddistingue NES: prima di tutto viene la voce d’oro di Nesrine Belmokh, cantante franco-algerina. È lei che disegna i paesaggi sonori dell’emozione. È lei che spazia in totale libertà dal blues al jazz, dalla soul music alla chanson francese. Il suo incontro con il violoncello di Matthieu Saglio e le percussioni di David Gadea ha dato vita a canzoni che prendono il fiato.

Gran finale di serata con la danza. Alle 22.00 in piazza Duomo il coreografo e danzatore polacco Janusz Orlik con il suo particolarissimo Rito della Primavera, sulla musica di Igor Stravinsky. “Il sacrificio si compie davanti allo spettatore. Ma soprattutto si compie per lui”, spiega l’artista. Vitalismo, erotismo, attrazione, sono le chiavi che il danzatore polacco ha scelto per trasformare in un nuovo capitolo di danza il capolavoro di Stravinsky. A differenza di versioni più famose (da quella originale di Nijinsky a Martha Graham, da Béjart e Bausch) adesso è un trio di danzatori (tra cui lo stesso coreografo) a farsi carico del drammatico rito sacrificale.