oltre un migliaio i contenitori distribuiti per raccolta differenziata oli vegetali esausti

olii esausti
A due mesi dall’inizio della campagna sono già oltre un migliaio i contenitori distribuiti dalla Net per la raccolta differenziata degli oli vegetali esausti. L’iniziativa, firmata dal Comune di Udine e dalla multiutility udinese, prevede l’assegnazione in utilizzo gratuito, a tutti i cittadini che ne fanno richiesta, di contenitori da 3,5 litri per il recupero dei residui di olio vegetale da uso domestico, tipicamente per le fritture. Attualmente restano a disposizione altri 2.300 contenitori. La nuova campagna è stata realizzata grazie al premio erogato dalla Provincia di Udine alle amministrazioni comunali virtuose nei risultati raggiunti nella raccolta differenziata. Lo scorso anno, infatti, il Comune di Udine ha ricevuto un incentivo per complessivi 10.958,97 euro grazie a una percentuale di differenziata del 53,27%.

I contenitori per la raccolta degli oli esausti possono essere ritirati presso la sede operativa della Net, in via Gonars 44, mentre il conferimento dovrà essere effettuato presso i centri di raccolta di via Rizzolo e via Stiria. “È un circuito virtuoso che ci permette di avviare al riciclo un potente inquinante come l’olio esausto – spiega l’assessore all’Ambiente, Enrico Pizza –. Attualmente all’interno del comune di Udine vengono raccolte in modo differenziato 12 tonnellate all’anno di oli vegetali. Con questa campagna e con l’aiuto dei cittadini confidiamo di incrementare in maniera sensibile questo dato”. Al momento del conferimento il cittadino verrà premiato con un sacco da 20 litri di pregiato ammendante per giardino di torba e compost, prodotto dalle raccolte differenziate di organico della città. “È un’iniziativa che fa parte di un progetto più ampio di incremento della raccolta differenziata, che attualmente a Udine si attesta intorno al 65% – spiega il direttore generale della Net, Massimo Fuccaro –. Gli oli esausti sono sostanze molto inquinanti e pertanto riuscire a riciclarli nella produzione del biodiesel, che non essendo un idrocarburo è un combustibile pulito, o del sapone, rappresenta un’ottima opportunità per noi”.

Secondo il ministero della Sanità ogni anno in Italia vengono immesse al consumo (direttamente come olio alimentare o perché presente in altri alimenti) 1.400.000 tonnellate di olio vegetale, per un consumo medio pro capite di circa 25 chili annui. Di questa quantità si stima un residuo non utilizzato pari a circa il 20%. Ci troviamo quindi di fronte a oltre 280 mila tonnellate di olio vegetale usato che ogni anno vengono “restituite” all’ambiente, in gran parte sotto forma di residuo di fritture e quindi ricco di sostanze inquinanti. Si tratta di sostanze che hanno praticamente perso tutta la loro originale purezza e genuinità, e che sono diventate quindi un grave pericolo se disperse nell’ambiente.

La dispersione dell’olio vegetale esausto è un potente inquinante che se disperso, rende sterili i terreni perché impedisce alle radici delle piante l’assorbimento di sostanze nutritive. Un litro di olio rende non potabile circa un milione di metri cubi di acqua. L’olio vegetale esausto è però riciclabile e consente la sintesi di un buon combustibile alternativo a quelli tradizionali (biodiesel). Inoltre con una specifica e complessa preparazione può essere raffinato fino a renderlo adatto alla miscelazione con olio minerale lubrificante, bitumi stradali ed emulsionanti, glicerina per saponificazione. “Va ricordato – precisa il responsabile del servizio tecnico della Net, Marco Botosso – che l’iniziativa riguarda solo gli oli vegetali e non anche gli oli minerali, che non devono invece essere conferiti con questi contenitori”.