Paolo Hendel in Friuli – 20 e 21 marzo

Maniago e Palmanova – Paolo Hendel si lascia ispirare da Molière per il suo nuovo spettacolo. “Molière a sua insaputa”, un progetto firmato dal comico toscano e da Leo Muscato (anche regista del lavoro), andrà in scena per due serate nel circuito ERT: la prima, domani, martedì 20 marzo, alle ore 20.45, al Teatro Verdi di Maniago, la seconda, mercoledì 21 marzo alle 20.45, chiuderà la stagione teatrale del Modena di Palmanova. Hendel sarà accompagnato sul palco da Maria Pilar Pèrez Aspa, Laura Pozone e Mauro Parrinello.
In “Molière a sua insaputa” Paolo Hendel è andato oltre la semplice ispirazione, arrivando a vestire i panni di Jean-Baptiste Poquelin, in arte Molière, il quale, convinto di partecipare a una serata celebrativa e promozionale della sua opera, non sa ancora che in quel programma televisivo, una specie di Serata d’Onore surreale che ospita illustri personaggi del passato e del futuro, accadranno eventi singolari al limite del paradossale.
In un turbinio comico di equivoci e fraintendimenti, la serata assume i connotati dell’inquisizione: la sua vita privata, la sua opera, le sue grottesche idiosincrasie, sono analizzate, scandagliate, vivisezionate. L’ingenuo Molière prova a giustificarsi, ma la conduttrice non gli dà tregua. Sadica e soave, chiama in causa una successione di bizzarri opinionisti e giornalisti con nomi desueti tipo Argante, Orgone, Alceste, Cleante, Tartufo che gli sproloquiano i testi delle sue commedie.
Molière riconosce in loro i suoi personaggi e tutti gli si rivoltano contro. Lo accusano di aver copiato le sue opere dai comici italiani, di essere diventato uno scrittore di corte sempre pronto a compiacere i gusti del Re e di aver sposato sua figlia e aver concepito con lei dei bambini. Siamo alle solite: tutti lo vogliono processare e lui è costretto a giustificarsi. Adesso è la sua stessa vita ad assumere il carico tragicomico dei personaggi che portava in scena.
Paolo Hendel, fiorentino, dopo la laurea in lettere, inizia a scrivere monologhi comici per il teatro. Nel 1987 è ospite di Teletango all’interno della trasmissione “Va pensiero”. Nel 1988  nascono “I Martedì di Paolo Hendel” su Raitre. Dal 1996 al 1998 e nel 2001 è ospite della trasmissione “Mai dire gol”, creatura televisiva della Gialappa’s Band, dove nasce il personaggio di Carcarlo Pravettoni, parodia di un cinico e spietato uomo d’affari. L’esordio nel mondo del cinema avviene grazie ai Giancattivi in “A Ovest di Paperino”. L’esperienza prosegue poi nel 1982 sul set di “La notte di San Lorenzo” dei fratelli Taviani e, nel 1986, in “Speriamo che sia femmina” di Mario Monicelli. Nel 1988 è tra i protagonisti di “Paura e Amore” di Margaret Von Trotta e di “Domani accadrà” di Daniele Luchetti. Nel 1989 lavora a “Cavalli si nasce” di Sergio Staino e nel 1990 è tra i protagonisti di “La settimana della Sfinge” di Daniele Luchetti. Il grande pubblico impara a conoscerlo anche per le sue apparizioni nei film “Il Ciclone” e “Il pesce innamorato” di Leonardo Pieraccioni. A partire dai primi anni Novanta inizia una carriera teatrale particolarmente intensa: scrive e interpreta monologhi quali “Caduta Libera”, “Alla deriva”,  “Nebbia in Val Padana”, “Il meglio di Paolo Hendel”, “Occhio alla penna”, “W l’Italia!”, “Non ho parole”, “Il bipede barcollante” e “Il tempo delle susine verdi”.
Per informazioni visitare il sito www.ertfvg.it oppure contattare il Museo Coricama di Maniago (0427/709063) e il Teatro Modena (0432/924148).

Hendel 20Maniago e Palmanova – Paolo Hendel si lascia ispirare da Molière per il suo nuovo spettacolo. “Molière a sua insaputa”, un progetto firmato dal comico toscano e da Leo Muscato (anche regista del lavoro), andrà in scena per due serate nel circuito ERT: la prima, domani, martedì 20 marzo, alle ore 20.45, al Teatro Verdi di Maniago, la seconda, mercoledì 21 marzo alle 20.45, chiuderà la stagione teatrale del Modena di Palmanova. Hendel sarà accompagnato sul palco da Maria Pilar Pèrez Aspa, Laura Pozone e Mauro Parrinello.

In “Molière a sua insaputa” Paolo Hendel è andato oltre la semplice ispirazione, arrivando a vestire i panni di Jean-Baptiste Poquelin, in arte Molière, il quale, convinto di partecipare a una serata celebrativa e promozionale della sua opera, non sa ancora che in quel programma televisivo, una specie di Serata d’Onore surreale che ospita illustri personaggi del passato e del futuro, accadranno eventi singolari al limite del paradossale.

In un turbinio comico di equivoci e fraintendimenti, la serata assume i connotati dell’inquisizione: la sua vita privata, la sua opera, le sue grottesche idiosincrasie, sono analizzate, scandagliate, vivisezionate. L’ingenuo Molière prova a giustificarsi, ma la conduttrice non gli dà tregua. Sadica e soave, chiama in causa una successione di bizzarri opinionisti e giornalisti con nomi desueti tipo Argante, Orgone, Alceste, Cleante, Tartufo che gli sproloquiano i testi delle sue commedie.

Molière riconosce in loro i suoi personaggi e tutti gli si rivoltano contro. Lo accusano di aver copiato le sue opere dai comici italiani, di essere diventato uno scrittore di corte sempre pronto a compiacere i gusti del Re e di aver sposato sua figlia e aver concepito con lei dei bambini. Siamo alle solite: tutti lo vogliono processare e lui è costretto a giustificarsi. Adesso è la sua stessa vita ad assumere il carico tragicomico dei personaggi che portava in scena.

Paolo Hendel, fiorentino, dopo la laurea in lettere, inizia a scrivere monologhi comici per il teatro. Nel 1987 è ospite di Teletango all’interno della trasmissione “Va pensiero”. Nel 1988  nascono “I Martedì di Paolo Hendel” su Raitre. Dal 1996 al 1998 e nel 2001 è ospite della trasmissione “Mai dire gol”, creatura televisiva della Gialappa’s Band, dove nasce il personaggio di Carcarlo Pravettoni, parodia di un cinico e spietato uomo d’affari. L’esordio nel mondo del cinema avviene grazie ai Giancattivi in “A Ovest di Paperino”. L’esperienza prosegue poi nel 1982 sul set di “La notte di San Lorenzo” dei fratelli Taviani e, nel 1986, in “Speriamo che sia femmina” di Mario Monicelli. Nel 1988 è tra i protagonisti di “Paura e Amore” di Margaret Von Trotta e di “Domani accadrà” di Daniele Luchetti. Nel 1989 lavora a “Cavalli si nasce” di Sergio Staino e nel 1990 è tra i protagonisti di “La settimana della Sfinge” di Daniele Luchetti. Il grande pubblico impara a conoscerlo anche per le sue apparizioni nei film “Il Ciclone” e “Il pesce innamorato” di Leonardo Pieraccioni. A partire dai primi anni Novanta inizia una carriera teatrale particolarmente intensa: scrive e interpreta monologhi quali “Caduta Libera”, “Alla deriva”,  “Nebbia in Val Padana”, “Il meglio di Paolo Hendel”, “Occhio alla penna”, “W l’Italia!”, “Non ho parole”, “Il bipede barcollante” e “Il tempo delle susine verdi”.

Per informazioni visitare il sito www.ertfvg.it oppure contattare il Museo Coricama di Maniago (0427/709063) e il Teatro Modena (0432/924148).

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