Patto dei sindaci: Udine tra i promotori di un’estensione globale

covenant mayors bruxelles

Un documento per estendere a livello mondiale il Covenant of Mayors (il Patto dei Sindaci che attualmente opera a livello europeo con alla guida un board composto dalle città di Ghent, Heidelberg, Parigi, Vaxjo e Udine nonché la Provincia di Barcelona) dando vita a un Global Covenant of Mayors per diffondere oltre i confini europei le politiche intraprese nella lotta contro i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale, diramando esperienze e pratiche che hanno condotto a risultati concreti.

Il documento è stato appena presentato dai sindaci del board, tra i quali Furio Honsell, al commissario europeo per l’azione per il clima e l’energia nella Commissione Juncker, Miguel Arias Cañete.

«Udine ha portato le sue buone esperienze in materia di politica energetica – spiega il sindaco Honsell – in quanto città membro del Patto dei Sindaci dal novembre del 2009. Grazie all’elaborazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (Paes), che ha individuato le azioni per permettere di raggiungere nel 2020 l’obiettivo di una diminuzione delle emissioni di CO2 del 20% rispetto al 2006, possiamo già vantare una riduzione del 17 per cento». Dal patto sono derivate molte azioni, tra le quali l’inaugurazione di un impianto di cogenerazione e teleriscaldamento, la sostituzione dell’illuminazione pubblica con i led, e un regolamento edilizio che spinge sull’efficientamento energetico.

Il Coventant of Mayor comprende 8.000 città europee, la metà delle quali italiane. Compito dei membri del Consiglio è proprio quello di promuovere una campagna per attivare reti locali per clima ed energia, portando le esigenze locali all’attenzione dei responsabili decisionali europei e nazionali e adattando le politiche europee alle esigenze del territorio. Le aree urbane sono infatti le principali fonti di CO2 (tre quarti del totale) nonchè le maggiori consumatrici di energia. Ecco l’importanza di un livello di governo vicino al cittadino impegnato in politiche energetiche, che possa connettere più strettamente l’Unione europea ai suoi cittadini in materia di energia sostenibile.

#news

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Un documento per estendere a livello mondiale il Covenant of Mayors (il Patto dei Sindaci che attualmente opera a livello europeo con alla guida un board composto dalle città di Ghent, Heidelberg, Parigi, Vaxjo e Udine nonché la Provincia di Barcelona) dando vita a un Global Covenant of Mayors per diffondere oltre i confini europei le politiche intraprese nella lotta contro i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale, diramando esperienze e pratiche che hanno condotto a risultati concreti.

Il documento è stato appena presentato dai sindaci del board, tra i quali Furio Honsell, al commissario europeo per l’azione per il clima e l’energia nella Commissione Juncker, Miguel Arias Cañete.

«Udine ha portato le sue buone esperienze in materia di politica energetica – spiega il sindaco Honsell – in quanto città membro del Patto dei Sindaci dal novembre del 2009. Grazie all’elaborazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (Paes), che ha individuato le azioni per permettere di raggiungere nel 2020 l’obiettivo di una diminuzione delle emissioni di CO2 del 20% rispetto al 2006, possiamo già vantare una riduzione del 17 per cento». Dal patto sono derivate molte azioni, tra le quali l’inaugurazione di un impianto di cogenerazione e teleriscaldamento, la sostituzione dell’illuminazione pubblica con i led, e un regolamento edilizio che spinge sull’efficientamento energetico.

Il Coventant of Mayor comprende 8.000 città europee, la metà delle quali italiane. Compito dei membri del Consiglio è proprio quello di promuovere una campagna per attivare reti locali per clima ed energia, portando le esigenze locali all’attenzione dei responsabili decisionali europei e nazionali e adattando le politiche europee alle esigenze del territorio. Le aree urbane sono infatti le principali fonti di CO2 (tre quarti del totale) nonchè le maggiori consumatrici di energia. Ecco l’importanza di un livello di governo vicino al cittadino impegnato in politiche energetiche, che possa connettere più strettamente l’Unione europea ai suoi cittadini in materia di energia sostenibile.

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