Re.Stando a scuola: una 70ina i ragazzi coinvolti nei laboratori

scuola1

Tornerà anche nell’anno scolastico 2017-18 il progetto ”R.E. Stando a scuola”, proposto nel 2016 dall’amministrazione comunale, e che si è concretizzato in questi mesi in sei istituti cittadini con la messa in atto di laboratori gratuiti promossi dal Comune di Udine per garantire ai ragazzi interessati, individuati dalle direzioni scolastiche, la possibilità di attività pomeridiane presso le scuole stesse.

I risultati sono stati molto incoraggianti per la prima edizione: una settantina i ragazzi di età compresa tra 11 e 14 anni, coinvolti in progetti che hanno riguardato attività come animazione motoria, kendo, teatro e arte circense negli istituti Tiepolo, Valussi, Manzoni, Fermi, Ellero, Marconi e Bellavitis (questi ultimi due riuniti in un unico progetto). I laboratori sono stati organizzati nel primo pomeriggio, in modo da permettere ai ragazzi di fermarsi a scuola per partecipare all’attività, senza impegnare le famiglie in accompagnamenti ulteriori. I primi risultati del progetto sono già stati registrati dagli insegnanti, che hanno riferito miglioramenti nella capacità di ascolto, attenzione, relazioni interpersonali.

«Si tratta di un progetto nato per promuovere l’integrazione tra le istituzioni scolastiche e I soggetti del territorio, attraverso iniziative didattiche e formative di particolare significato e rilevanza per il loro valore educativo – spiega l’assessore all’Istruzione Raffaella Basana – . E’ stato approvato con delibera di giunta nel maggio 2016 (per il progetto in corso), mentre a maggio abbiamo approvato in giunta la richiesta di finanziamento per il prossimo anno scolastico, dato che vorremmo riproporlo, proprio in virtù dei risultati e per creare la giusta continuità».

Sono già stati contattati gli istituti scolastici, che hanno dato la loro disponibilità ad aderire a un progetto in continuità con quello passato, diviso in tre aree (competenze europee e di cittadinanza; uso alternativo degli spazi nel tempo pomeridiano per tutoring e attività didattiche e promozione dell’integrazione sociale; contrasto alla discriminazione ed educazione alla gestione dei conflitti). Non solo: nel 2017-18, su richiesta degli istituti, si prevede di integrare l’attività con un servizio mensa per gli alunni frequentanti i laboratori, al fine di favorire la partecipazione alle attività evitando il rientro a casa.

Il nuovo progetto punta a migliorare la qualità della vita degli studenti, favorendo nella scuola il benessere, mediante azioni di promozione delle capacità relazionali che portano a un atteggiamento collaborativo, offrendo un’alternativa alla ”strada” con un’indiretta educazione alla legalità. Allo stesso tempo, si sperimenterà la modalità di gestione integrata del format ”scuola aperta al territorio”, e si moltiplicheranno le opportunità di relazione tra soggetti della scuola e dell’extrascuola.

Il Comune di Udine e la scuola capofila della rete delle sei istituzioni scolastiche hanno stretto uno schema di accordo, che individua tra i possibili partner l’Ufficio scolastico regionale per il Friuli Venezia Giulia, l’Ufficio VI Ambito territoriale per la Provincia di Udine, l’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine e l’Associazione ASPIC.

Il costo totale del progetto è calcolato sui 22mila euro, di cui 15.000 richiesti alla Regione Fvg tramite l’apposito bando, 500 a carico dell’associazione ASPIC FVG, e i restanti 7.500 a carico del Comune, che appunto per il prossimo anno vuole affiancare, ai 2.000 euro di finanziamento delle attività e ai 500 di costo del personale, altri 4.500 euro per il servizio mensa.

#news

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Tornerà anche nell’anno scolastico 2017-18 il progetto ”R.E. Stando a scuola”, proposto nel 2016 dall’amministrazione comunale, e che si è concretizzato in questi mesi in sei istituti cittadini con la messa in atto di laboratori gratuiti promossi dal Comune di Udine per garantire ai ragazzi interessati, individuati dalle direzioni scolastiche, la possibilità di attività pomeridiane presso le scuole stesse.

I risultati sono stati molto incoraggianti per la prima edizione: una settantina i ragazzi di età compresa tra 11 e 14 anni, coinvolti in progetti che hanno riguardato attività come animazione motoria, kendo, teatro e arte circense negli istituti Tiepolo, Valussi, Manzoni, Fermi, Ellero, Marconi e Bellavitis (questi ultimi due riuniti in un unico progetto). I laboratori sono stati organizzati nel primo pomeriggio, in modo da permettere ai ragazzi di fermarsi a scuola per partecipare all’attività, senza impegnare le famiglie in accompagnamenti ulteriori. I primi risultati del progetto sono già stati registrati dagli insegnanti, che hanno riferito miglioramenti nella capacità di ascolto, attenzione, relazioni interpersonali.

«Si tratta di un progetto nato per promuovere l’integrazione tra le istituzioni scolastiche e I soggetti del territorio, attraverso iniziative didattiche e formative di particolare significato e rilevanza per il loro valore educativo – spiega l’assessore all’Istruzione Raffaella Basana – . E’ stato approvato con delibera di giunta nel maggio 2016 (per il progetto in corso), mentre a maggio abbiamo approvato in giunta la richiesta di finanziamento per il prossimo anno scolastico, dato che vorremmo riproporlo, proprio in virtù dei risultati e per creare la giusta continuità».

Sono già stati contattati gli istituti scolastici, che hanno dato la loro disponibilità ad aderire a un progetto in continuità con quello passato, diviso in tre aree (competenze europee e di cittadinanza; uso alternativo degli spazi nel tempo pomeridiano per tutoring e attività didattiche e promozione dell’integrazione sociale; contrasto alla discriminazione ed educazione alla gestione dei conflitti). Non solo: nel 2017-18, su richiesta degli istituti, si prevede di integrare l’attività con un servizio mensa per gli alunni frequentanti i laboratori, al fine di favorire la partecipazione alle attività evitando il rientro a casa.

Il nuovo progetto punta a migliorare la qualità della vita degli studenti, favorendo nella scuola il benessere, mediante azioni di promozione delle capacità relazionali che portano a un atteggiamento collaborativo, offrendo un’alternativa alla ”strada” con un’indiretta educazione alla legalità. Allo stesso tempo, si sperimenterà la modalità di gestione integrata del format ”scuola aperta al territorio”, e si moltiplicheranno le opportunità di relazione tra soggetti della scuola e dell’extrascuola.

Il Comune di Udine e la scuola capofila della rete delle sei istituzioni scolastiche hanno stretto uno schema di accordo, che individua tra i possibili partner l’Ufficio scolastico regionale per il Friuli Venezia Giulia, l’Ufficio VI Ambito territoriale per la Provincia di Udine, l’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine e l’Associazione ASPIC.

Il costo totale del progetto è calcolato sui 22mila euro, di cui 15.000 richiesti alla Regione Fvg tramite l’apposito bando, 500 a carico dell’associazione ASPIC FVG, e i restanti 7.500 a carico del Comune, che appunto per il prossimo anno vuole affiancare, ai 2.000 euro di finanziamento delle attività e ai 500 di costo del personale, altri 4.500 euro per il servizio mensa.

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Tornerà anche nell’anno scolastico 2017-18 il progetto ”R.E. Stando a scuola”, proposto nel 2016 dall’amministrazione comunale, e che si è concretizzato in questi mesi in sei istituti cittadini con la messa in atto di laboratori gratuiti promossi dal Comune di Udine per garantire ai ragazzi interessati, individuati dalle direzioni scolastiche, la possibilità di attività pomeridiane presso le scuole stesse.

I risultati sono stati molto incoraggianti per la prima edizione: una settantina i ragazzi di età compresa tra 11 e 14 anni, coinvolti in progetti che hanno riguardato attività come animazione motoria, kendo, teatro e arte circense negli istituti Tiepolo, Valussi, Manzoni, Fermi, Ellero, Marconi e Bellavitis (questi ultimi due riuniti in un unico progetto). I laboratori sono stati organizzati nel primo pomeriggio, in modo da permettere ai ragazzi di fermarsi a scuola per partecipare all’attività, senza impegnare le famiglie in accompagnamenti ulteriori. I primi risultati del progetto sono già stati registrati dagli insegnanti, che hanno riferito miglioramenti nella capacità di ascolto, attenzione, relazioni interpersonali.

«Si tratta di un progetto nato per promuovere l’integrazione tra le istituzioni scolastiche e I soggetti del territorio, attraverso iniziative didattiche e formative di particolare significato e rilevanza per il loro valore educativo – spiega l’assessore all’Istruzione Raffaella Basana – . E’ stato approvato con delibera di giunta nel maggio 2016 (per il progetto in corso), mentre a maggio abbiamo approvato in giunta la richiesta di finanziamento per il prossimo anno scolastico, dato che vorremmo riproporlo, proprio in virtù dei risultati e per creare la giusta continuità».

Sono già stati contattati gli istituti scolastici, che hanno dato la loro disponibilità ad aderire a un progetto in continuità con quello passato, diviso in tre aree (competenze europee e di cittadinanza; uso alternativo degli spazi nel tempo pomeridiano per tutoring e attività didattiche e promozione dell’integrazione sociale; contrasto alla discriminazione ed educazione alla gestione dei conflitti). Non solo: nel 2017-18, su richiesta degli istituti, si prevede di integrare l’attività con un servizio mensa per gli alunni frequentanti i laboratori, al fine di favorire la partecipazione alle attività evitando il rientro a casa.

Il nuovo progetto punta a migliorare la qualità della vita degli studenti, favorendo nella scuola il benessere, mediante azioni di promozione delle capacità relazionali che portano a un atteggiamento collaborativo, offrendo un’alternativa alla ”strada” con un’indiretta educazione alla legalità. Allo stesso tempo, si sperimenterà la modalità di gestione integrata del format ”scuola aperta al territorio”, e si moltiplicheranno le opportunità di relazione tra soggetti della scuola e dell’extrascuola.

Il Comune di Udine e la scuola capofila della rete delle sei istituzioni scolastiche hanno stretto uno schema di accordo, che individua tra i possibili partner l’Ufficio scolastico regionale per il Friuli Venezia Giulia, l’Ufficio VI Ambito territoriale per la Provincia di Udine, l’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine e l’Associazione ASPIC.

Il costo totale del progetto è calcolato sui 22mila euro, di cui 15.000 richiesti alla Regione Fvg tramite l’apposito bando, 500 a carico dell’associazione ASPIC FVG, e i restanti 7.500 a carico del Comune, che appunto per il prossimo anno vuole affiancare, ai 2.000 euro di finanziamento delle attività e ai 500 di costo del personale, altri 4.500 euro per il servizio mensa.

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Tornerà anche nell’anno scolastico 2017-18 il progetto ”R.E. Stando a scuola”, proposto nel 2016 dall’amministrazione comunale, e che si è concretizzato in questi mesi in sei istituti cittadini con la messa in atto di laboratori gratuiti promossi dal Comune di Udine per garantire ai ragazzi interessati, individuati dalle direzioni scolastiche, la possibilità di attività pomeridiane presso le scuole stesse.

I risultati sono stati molto incoraggianti per la prima edizione: una settantina i ragazzi di età compresa tra 11 e 14 anni, coinvolti in progetti che hanno riguardato attività come animazione motoria, kendo, teatro e arte circense negli istituti Tiepolo, Valussi, Manzoni, Fermi, Ellero, Marconi e Bellavitis (questi ultimi due riuniti in un unico progetto). I laboratori sono stati organizzati nel primo pomeriggio, in modo da permettere ai ragazzi di fermarsi a scuola per partecipare all’attività, senza impegnare le famiglie in accompagnamenti ulteriori. I primi risultati del progetto sono già stati registrati dagli insegnanti, che hanno riferito miglioramenti nella capacità di ascolto, attenzione, relazioni interpersonali.

«Si tratta di un progetto nato per promuovere l’integrazione tra le istituzioni scolastiche e I soggetti del territorio, attraverso iniziative didattiche e formative di particolare significato e rilevanza per il loro valore educativo – spiega l’assessore all’Istruzione Raffaella Basana – . E’ stato approvato con delibera di giunta nel maggio 2016 (per il progetto in corso), mentre a maggio abbiamo approvato in giunta la richiesta di finanziamento per il prossimo anno scolastico, dato che vorremmo riproporlo, proprio in virtù dei risultati e per creare la giusta continuità».

Sono già stati contattati gli istituti scolastici, che hanno dato la loro disponibilità ad aderire a un progetto in continuità con quello passato, diviso in tre aree (competenze europee e di cittadinanza; uso alternativo degli spazi nel tempo pomeridiano per tutoring e attività didattiche e promozione dell’integrazione sociale; contrasto alla discriminazione ed educazione alla gestione dei conflitti). Non solo: nel 2017-18, su richiesta degli istituti, si prevede di integrare l’attività con un servizio mensa per gli alunni frequentanti i laboratori, al fine di favorire la partecipazione alle attività evitando il rientro a casa.

Il nuovo progetto punta a migliorare la qualità della vita degli studenti, favorendo nella scuola il benessere, mediante azioni di promozione delle capacità relazionali che portano a un atteggiamento collaborativo, offrendo un’alternativa alla ”strada” con un’indiretta educazione alla legalità. Allo stesso tempo, si sperimenterà la modalità di gestione integrata del format ”scuola aperta al territorio”, e si moltiplicheranno le opportunità di relazione tra soggetti della scuola e dell’extrascuola.

Il Comune di Udine e la scuola capofila della rete delle sei istituzioni scolastiche hanno stretto uno schema di accordo, che individua tra i possibili partner l’Ufficio scolastico regionale per il Friuli Venezia Giulia, l’Ufficio VI Ambito territoriale per la Provincia di Udine, l’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine e l’Associazione ASPIC.

Il costo totale del progetto è calcolato sui 22mila euro, di cui 15.000 richiesti alla Regione Fvg tramite l’apposito bando, 500 a carico dell’associazione ASPIC FVG, e i restanti 7.500 a carico del Comune, che appunto per il prossimo anno vuole affiancare, ai 2.000 euro di finanziamento delle attività e ai 500 di costo del personale, altri 4.500 euro per il servizio mensa.

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