Referendum abrogativo 12-13 giugno 2011

referendum 2011

Votare è democrazia, diritto e dovere civico; decidiamo per noi stessi e per i nostri figli andando a votare al Referendum del 12 e 13 giugno 2011.. non importa se SI, NO, scheda bianca o annullando la scheda, l’importante è andare e scegliere liberamente secondo coscienza.

E’ importante conoscere i quesiti del Referendum 2011 da libero cittadino. Informati e scegli come votare, liberamente e in consapevolezza. Non sottovalutare il potere che viene concesso al cittadino attraverso il Referendum 2011.

Abrogativo per chi non lo sapesse deriva dal verbo abrogare che significa: annullare, nel caso di una legge o di un decreto prende il significato di revocare. Quindi spiegato facilmente, se il quesito del referendum ad es. fosse: “volete che sia abrogato il decreto legge numero X ecc… ecc…” significa in parole povere: “volete che venga annullata la legge numero X che prevede di ecc… ecc…”

I Referendum popolari abrogativi del prossimo 12 giugno sono stati indetti attraverso decreti del Presidente della Repubblica pubblicati nella Gazzetta Ufficiale. Qui di seguito i 4 quesiti che ci verranno proposti nelle schede del Referendum 2011. Per la validità di ogni quesito del Referendum è necessario il raggiungimento del quorum del 50% + 1 degli aventi diritto al voto. Se il quorum non viene raggiunto, le cose non cambieranno.

Referendum 2011: quesito sulla privatizzazione della gestione dell’acqua
Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica

L’abrogazione di questo articolo vieterà gli affidamenti di gestione del servizio idrico a società di capitali, concedendo tale gestione ad enti di diritto pubblico con la partecipazione di cittadini e comunità locali.

“Volete Voi che sia abrogato l’art. 23-bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e finanza la perequazione tributaria”, convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n. 133, come modificato dall’art. 30, comma 26, della legge 23 luglio 2009, n. 99, recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”, e dall’art. 15 del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea”, convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n. 166, nel testo risultante a seguito della sentenza n. 325 del 2010 della Corte costituzionale?” (continua)

se vince il SI: il servizio idrico è gestito da enti pubblici.
se vince il NO: la gestione del servizio idrico può essere affidata ad aziende private.

Referendum 2011: quesito sulla remunerazione del capitale investito in servizi idrici
Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma.

La parte che si vuol modificare con questo referendum riguarda il comma che permette al gestore del servizio idrico di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% senza collegamento a reinvestimenti per il miglioramento del servizio. Significa che le tariffe dell’acqua possono essere aumentate arbitrariamente, giustificandole con investimenti.

“Volete Voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?” (continua)

se vince il SI: le aziende possono farsi pagare solo le spese di manutenzione degli impianti.
se vince il NO: le aziende private che gestiscono la fornitura di acqua possono decidere il prezzo ed ottenere profitti garantiti sulla tariffa.

Referendum 2011: quesito sul nucleare
Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme

Con questo quesito referendario si chiede l’abolizione una parte del decreto legge (“disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge “con modificazioni” il 6 agosto dello stesso anno) che permette la costruzione e l’utilizzo di nuove centrali per l’energia atomica in Italia.

“Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti:
art. 7, comma 1, lettera d): realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare.” (continua)

se vince il SI: in Italia non verranno costruite centrali elettriche nucleari.
se vince il NO: rimane valido il permesso di costruire centrali nucleari nel nostro territorio nazionale

Referendum 2011: quesito sul legittimo impedimento
Cancellazione della norma che permette il legittimo impedimento

Il referendum chiede la cancellazione totale della legge che permette a premier e ministri di non presentarsi in udienza invocando il legittimo impedimento, ovvero l’impossibilità di presentarsi davanti ai giudici derivante da impegni istituzionali. In origine la norma consentiva al premier e ai ministri di autocertificare il proprio impedimento; dopo la sentenza della Consulta invece l’impedimento deve essere stabilito dal giudice, che tuttavia difficilmente può negarlo.

“Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonché l’articolo 2, della legge 7 aprile 2010 n. 51, recante Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?” (continua)

se vince il SI: il legittimo impedimento viene cancellato, i cittadini sono tutti uguali davanti alla legge.
se vince il NO: il legittimo impedimento rimane invariato, premier e ministri possono invocarlo.

– Si vota il 12 e il 13 Giugno (domenica e lunedì)
– Tutti votano, i neo maggiorenni si ricordino di andare a prendere la tessera elettorale
– È necessario andare a votare per raggiungere il quorum, cioè per rendere valido il referendum
– Abrogare significa revocare o annullare, se voglio abrogare una legge o un decreto devo rispondere SI
– Votate pensando al futuro del Vostro paese indipendentemente dall’appartenenza politica, destra e sinistra nel caso dei referendum non c’entrano nulla quindi non fatevi influenzare politicamente, ma ragionate con la vostra testa.

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