Sabato 29 settembre, la human library arriva in piazza Libertà a Udine


Sappiamo davvero chi abbiamo di fronte quando ci parliamo? Sappiamo davvero che storie si celano dietro e dentro le persone che giudichiamo dopo poche parole o, ancor peggio, dopo un solo sguardo? No, impossibile saperlo.

Ecco perché anche a Udine, sabato 29 settembre, arriverà “In prima persona”, una biblioteca vivente per incontrare, conoscere e scoprire gli esseri umani andando oltre alle apparenze.

L’evento si svolgerà dalle 16 alle 18 in piazza Libertà con lo scopo di rimettere al centro dei rapporti umani il valore fondamentale di umanità.

Gli organizzatori sono un gruppo di liberi cittadini senza sigle, legati al mondo dell’associazionismo, del volontariato, della cultura, impegnati nella promozione del rispetto dei diritti umani e civili delle diversità e che si riconoscono nei valori della Costituzione italiana e della Dichiarazione universale per i diritti dell’uomo.

L’idea della biblioteca vivente nasce da un semplice e occasionale scambio di opinioni tra alcuni di loro, diventato spontaneamente un più ampio confronto che ha coinvolto nel tempo amici, colleghi e conoscenti desiderosi di attivarsi in un dialogo aperto e pubblico con tutti i concittadini.

«Viviamo un tempo difficile in cui la paura giustifica l’odio – Ornella Luppi, una delle organizzatrici – l’intolleranza e il razzismo. La paura nasce dalla non conoscenza e per conoscere bisogna fermarsi ad ascoltare».

Per questo, alla base dell’iniziativa c’è l’idea di far incontrare le persone: esseri umani che incontrano altri esseri umani, in una relazione di ascolto e di conoscenza. Ma perché “biblioteca vivente”? Perché i libri diventeranno delle persone, disposte a raccontare se stesse a rappresentanza di un diritto. I libri viventi sono persone consapevoli di appartenere a minoranze soggette a stereotipi e/o pregiudizi e, desiderosi di scardinarli, si renderanno disponibili a raccontare le proprie esperienze e condividere i propri valori con altri.

I libri sono anche persone che hanno a cuore i diritti e li vogliono raccontare.

«Vogliamo promuovere il dialogo, la riduzione dei pregiudizi e l’incoraggiamento della comprensione reciproca. In teoria, parlare e ascoltare sono due azioni semplici, eppure oggi è diventato complicato vivere vere esperienze di incontro: sempre più spesso ci fermiamo davanti alla “copertina” di un uomo o di una donna, giudicando senza conoscere, senza leggerne nemmeno una pagina». Sul terrapieno della piazza sarà così organizzato un “punto prestito” proprio come in una biblioteca, dove saranno elencati i libri-persone, con i loro titoli e le loro storie. I curiosi potranno scegliere il titolo che vogliono sfogliare e poi ascoltare la storia che a loro verrà raccontata, maneggiandola con la stessa cura con la quale si sfogliano i volumi presi in prestito. Al termine di una storia se ne potranno ascoltare altre, sempre passando per il “punto prestito”. «Il libro è una persona, concreta e unica, ha un corpo e una storia con cui confrontarsi direttamente. L’incontro – concludono gli organizzatori – è un’occasione per saperne di più, per formarsi un’opinione fondata su esperienze reali, per non lasciare che il pensiero rimanga vittima del pregiudizio».