SALUTE: TELESCA, BILANCIO SIP SACILE LUSINGHIERO, MODELLO DA ESPORTARE

Udine, 4 ott – Pur nel breve periodo di sperimentazione, il
modello organizzativo della SIP-Struttura intermedia
polifunzionale di Sacile sembra in grado di garantire una
efficace alternativa di cura e di assistenza per malati a rischio
“intermedio”, migliorando l’appropriatezza delle giornate di
degenza ospedaliera, e promuovendo, ad un tempo,
l’implementazione di modelli di assistenza infermieristica di
tipo professionale con il coinvolgimento attivo di coloro che
prestano cure, i cosiddetti caregiver.

E’ questo il bilancio che il direttore della rete delle cure
intermedie dell’Azienda per l’assistenza sanitaria 5 “Friuli
Occidentale” Giorgio Siro Carniello, che da anni guida il
percorso di adeguamento dell’assistenza medica a Sacile, ha
riferito nell’incontro che i Medici di Continuità assistenziale
(MCA) della Rete delle cure intermedie e di quella delle cure
palliative e hospice hanno avuto oggi con l’assessore regionale
alla Salute Maria Sandra Telesca.

Nel corso dell’incontro è stato ricordato come nel presidio
ospedaliero per la Salute di Sacile sia stata avviata dal maggio
2016 l’attività di una nuova struttura sperimentale di tipo
residenziale (Sip), derivata dalla riconversione della SC
Medicina Interna e Postacuzie di Sacile a completamento di un
lungo percorso di riprogettazione dell’offerta sanitaria
liventina, noto come “Modello Sacile”.

E’ stato ricordato come l’Aas 5 abbia modificato profondamente
l’assetto organizzativo aziendale e ridisegnato l’architettura
dipartimentale, in coerenza con le finalità e gli obiettivi della
riforma della sanità regionale. Un originale esempio di
innovazione organizzativa è senz’altro rappresentato dalla
gestione coordinata di cinque tradizionali strutture residenziali
sanitarie (RSA) e di due nuove SIP (oltre a quella di Sacile,
quella di Maniago), attraverso l’istituzione della SC Rete delle
Cure Intermedie.

In particolare, la SIP di Sacile si delinea come un modello
organizzativo clinico-assistenziale e riabilitativo, con
caratteristiche intermedie tra il ricovero ospedaliero per acuti
e le altre possibili risposte assistenziali residenziali e
domiciliari.

Nel corso dell’incontro è stata data voce anche ai giovani medici
di continuità assistenziale in servizio sia presso le strutture
residenziali della Rete delle cure intermedie e della Rete delle
cure palliative sia dell’hospice.

Telesca ha ringraziato la ventina di giovani professionisti,
formati al Ceformed-Centro regionale di formazione per l’area
delle cure primarie, “per aver saputo con creatività e
innovazione organizzativa tradurre i principi della riforma –
continuità delle cure, percorsi assistenziali, abbattimento dei
muri tra ospedale e territorio – attuandoli con il
coinvolgimento dei medici ospedalieri e medici di medicina
generale esperti”.

Telesca ha ribadito come “nel panorama regionale questo è
sicuramente un modello di applicazione della riforma perfetto e
l’impegno dell’amministrazione regionale sarà fare sì che esso
diventi stabile e diffuso”.

“Per i giovani medici, che ringrazio personalmente per la
passione, l’entusiasmo e l’impegno che hanno messo in questo
percorso – ha aggiunto l’assessore – mi auguro per il futuro un
coinvolgimento più stabile nel nuovo sistema della sanità
regionale”.

Infine, anche alla responsabile della Rete cure palliative
dell’azienda 5, Maria Anna Conte, che ha esposto nel dettaglio i
percorsi sia dell’hospice che della rete di assistenza a
domicilio dei malati terminali, Telesca ha rinnovato i
complimenti perchè “quello attuato qui è un modello di efficienza
e di qualità, che unisce competenze tecniche e disponibilità
affettiva, che dovrebbe essere replicato in tutta la regione”.
ARC/EP

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