SANITÀ: EPISODIO GORIZIA, L'AMBULANZA C'ERA

Trieste, 29 apr – Il sistema dell’emergenza è assolutamente
adeguato, in grado di fronteggiare sempre ogni necessità. Anche
nel territorio della provincia di Gorizia, dove sono sempre stati
disponibili due equipaggi, per eventuali urgenze simultanee.
Un’ambulanza era a disposizione anche la scorsa settimana, quando
è stato richiesto un intervento a Doberdò del Lago. Quanto
accaduto ha preso origine dalla richiesta del figlio di far
trasportare l’ammalata a Gorizia anziché all’ospedale più vicino,
cioè quello di Monfalcone, come previsto dalle procedure di
emergenza che, ovviamente, puntano a garantire la massima
tempestività dell’intervento. Una richiesta cui si è poi subito
aggiunta la disponibilità, chiaramente espressa dal figlio, di
accompagnare lui stesso la madre all’ospedale di Gorizia.

Lo precisa in una nota l’assessore regionale alla Salute, Maria
Sandra Telesca, riguardo all’episodio accaduto nei giorni scorsi
nell’Isontino, smentendo che non sia stato possibile l’intervento
tempestivo dei sanitari in quanto non sarebbe stata reperita in
tempo un’ambulanza.

Più nel dettaglio nella nota si sottolinea come non corrisponda
per nulla al vero che al momento della chiamata alla centrale
operativa di Gorizia, venerdì 15 aprile alle ore 19.55, non ci
fossero mezzi di emergenza disponibili per soccorrere la
paziente, poiché ordinariamente sono a disposizione almeno due
equipaggi per eventuali richieste contemporanee.

In sostanza, come comprovato dalla puntuale e approfondita
verifica dei fatti, quanto accaduto ha avuto origine dalla
circostanza che l’operatore del 118 ha tenuto in considerazione
quanto riferito dal figlio della paziente, ovvero del consiglio
di un medico della dialisi di Gorizia di trasportare la paziente
in quel reparto, in quanto lì era già da tempo seguita. Un
elemento al quale è anche seguita la disponibilità del figlio ad
accompagnare lui stesso la madre, anche se, ovviamente,
l’ambulanza è una risorsa di sistema e può portare i pazienti in
qualunque ospedale, a seconda delle necessità.

Quanto accaduto non è quindi un problema né di mezzi né di
equipaggi. In ogni caso la direzione dell’Azienda per
l’assistenza sanitaria n. 2 ha attivato tutte le necessarie
procedure per evitare, per quanto possibile, che si possano
ripetere fatti analoghi.

Il sistema sanitario di emergenza 118 anche in questo episodio,
comunque drammatico perché si è concluso con la tragica morte
della paziente, nel suo complesso non ha rivelato
malfunzionamenti. E in ogni caso è destinato ad accrescere ancora
la sua efficienza, quando – come previsto dalla riforma sanitaria
e dal nuovo Piano regionale delle emergenze/urgenze, sarà attivo
il 118 unico regionale, con una visione e un utilizzo complessivo
dei mezzi sui territori.
ARC/PPD/com

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