Seconda guerra mondiale, un documentario sui paracadutisti sloveni in regione

la_seconda_guerra_mondiale-300x225Una testimonianza straordinaria che attraverso filmati d’epoca, documenti d’archivio, interviste esclusive e molto altro cerca di far luce su alcune importanti vicende storiche della Seconda Guerra mondiale in Friuli Venezia Giulia. Sarà proiettato lunedì 16 aprile alle 19.45 nella sala parrocchiale di Godia, in via Genova 1, “Siamo idealisti – solamente idealisti”, un documentario dedicato alle gesta dei paracadutisti sloveni della Venezia Giulia.

Nel 1999 la struttura di programmazione slovena della sede regionale della Rai mandò in onda 22 puntate di un programma radiofonico, curato dal giornalista Ivo Jevnikar e dalla programmista-regista Marija Brecelj, che portò alla luce la storia di 27 giovani, tra i quali radiotelegrafisti, interpreti, e sabotatori, che gli inglesi fecero lanciare con il paracadute dietro le linee nemiche negli anni 1943 e 1944 a supporto della resistenza in Slovenia e per coadiuvare le missioni militari britanniche.

Si trattava per lo più di militari italiani appartenenti alla minoranza slovena della Venezia Giulia, fortemente oppressa dal regime fascista, fatti prigionieri durante le battaglie in Nord Africa, passati poi nelle file del Regio esercito jugoslavo in esilio e addestrati dai servizi segreti britannici. Scesi in campo per combattere il nazifascismo e animati da sentimenti patriottici e non certo ideologici, si ritrovarono in una realtà dove lotta di liberazione e spinte rivoluzionarie comuniste di stampo staliniano erano tutt’uno.

Sei di questi giovani persero la vita durante la guerra, mentre di ben 12 di loro si perse invece ogni traccia a ridosso della fine della guerra e nei mesi successivi, fatti sparire dalla polizia politica jugoslava, bollati come “traditori e spie inglesi”. Nel 1998 i cinque paracadutisti ancora in vita – Cvetko Šuligoj in Italia, Venceslav Ferjančič in Argentina e Ivo Božič, Ciril Kobal e Stanko Simčič in Slovenia – vennero intervistati e il loro contributo venne documentato con una videocamera.

Gli stessi Ivo Jevnikar e Marija Brecelj nel tempo hanno ripreso in mano questo materiale storico, integrandolo con nuove interviste ad alcuni congiunti dei paracadutisti e di altri profondi conoscitori di queste vicende (tra i quali Marica Merljak, Jože Orel, Saša Rudolf, Radislav Kosovel, Slavica Černe Ferjančič, Franc Zorec, Lilijana Vidrih Lavrenčič, Jože Vidic, Stojan Fakin, John Earle e Bob Plan), ma anche con filmati recenti e d’epoca, documenti d’archivio, foto e con un testo che tiene conto delle ricerche storiche degli ultimi anni. Il risultato finale è un videodocumentario della durata di un’ora attraverso il quale è possibile rivivere l’intera vicenda che ha coinvolto questi combattenti per la libertà, riabilitati ufficialmente anche attraverso l’assegnazione, nel 1999, di un’alta onoreficenza da parte del capo dello stato sloveno.

La sceneggiatura è curata da Ivo Jevnikar, che dal 1995 ha dedicato a queste vicende diverse ricerche e pubblicazioni, per la regia di Marija Brecelj. A Mauro Coloni è stato affidato invece il complesso lavoro di montaggio. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’assessorato al Decentramento del Comune di Udine.

 

#eventi

la_seconda_guerra_mondiale-300x225Una testimonianza straordinaria che attraverso filmati d’epoca, documenti d’archivio, interviste esclusive e molto altro cerca di far luce su alcune importanti vicende storiche della Seconda Guerra mondiale in Friuli Venezia Giulia. Sarà proiettato lunedì 16 aprile alle 19.45 nella sala parrocchiale di Godia, in via Genova 1, “Siamo idealisti – solamente idealisti”, un documentario dedicato alle gesta dei paracadutisti sloveni della Venezia Giulia.

Nel 1999 la struttura di programmazione slovena della sede regionale della Rai mandò in onda 22 puntate di un programma radiofonico, curato dal giornalista Ivo Jevnikar e dalla programmista-regista Marija Brecelj, che portò alla luce la storia di 27 giovani, tra i quali radiotelegrafisti, interpreti, e sabotatori, che gli inglesi fecero lanciare con il paracadute dietro le linee nemiche negli anni 1943 e 1944 a supporto della resistenza in Slovenia e per coadiuvare le missioni militari britanniche.

Si trattava per lo più di militari italiani appartenenti alla minoranza slovena della Venezia Giulia, fortemente oppressa dal regime fascista, fatti prigionieri durante le battaglie in Nord Africa, passati poi nelle file del Regio esercito jugoslavo in esilio e addestrati dai servizi segreti britannici. Scesi in campo per combattere il nazifascismo e animati da sentimenti patriottici e non certo ideologici, si ritrovarono in una realtà dove lotta di liberazione e spinte rivoluzionarie comuniste di stampo staliniano erano tutt’uno.

Sei di questi giovani persero la vita durante la guerra, mentre di ben 12 di loro si perse invece ogni traccia a ridosso della fine della guerra e nei mesi successivi, fatti sparire dalla polizia politica jugoslava, bollati come “traditori e spie inglesi”. Nel 1998 i cinque paracadutisti ancora in vita – Cvetko Šuligoj in Italia, Venceslav Ferjančič in Argentina e Ivo Božič, Ciril Kobal e Stanko Simčič in Slovenia – vennero intervistati e il loro contributo venne documentato con una videocamera.

Gli stessi Ivo Jevnikar e Marija Brecelj nel tempo hanno ripreso in mano questo materiale storico, integrandolo con nuove interviste ad alcuni congiunti dei paracadutisti e di altri profondi conoscitori di queste vicende (tra i quali Marica Merljak, Jože Orel, Saša Rudolf, Radislav Kosovel, Slavica Černe Ferjančič, Franc Zorec, Lilijana Vidrih Lavrenčič, Jože Vidic, Stojan Fakin, John Earle e Bob Plan), ma anche con filmati recenti e d’epoca, documenti d’archivio, foto e con un testo che tiene conto delle ricerche storiche degli ultimi anni. Il risultato finale è un videodocumentario della durata di un’ora attraverso il quale è possibile rivivere l’intera vicenda che ha coinvolto questi combattenti per la libertà, riabilitati ufficialmente anche attraverso l’assegnazione, nel 1999, di un’alta onoreficenza da parte del capo dello stato sloveno.

La sceneggiatura è curata da Ivo Jevnikar, che dal 1995 ha dedicato a queste vicende diverse ricerche e pubblicazioni, per la regia di Marija Brecelj. A Mauro Coloni è stato affidato invece il complesso lavoro di montaggio. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’assessorato al Decentramento del Comune di Udine.

 

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