Servizi bibliotecari ai detenuti. siglato accordo tra biblioteca Joppi e carcere

20_03 protocollo biblio-carcere

Per chi ha ancora negli occhi le vicende carcerarie dei “detenuti” Tim Robbins e Morgan Freeman nel film “Le ali della libertà”, capolavoro cinematografico basato su un romanzo di Stephen King, non è difficile capire perché i libri e, più in generale, la cultura, abbiano una funzione fondamentale all’interno di un penitenziario. Proprio con l’obiettivo di assicurare, all’interno del carcere di Udine, un’attività di prestiti bibliotecari e un’adeguata promozione della lettura, la biblioteca civica del Comune di Udine e la Casa Circondariale di via Spalato hanno sottoscritto, oggi 20 marzo nella sede della biblioteca “V. Joppi”, una convenzione che garantirà l’erogazione del servizio sulla base del modello utilizzato nel corso degli ultimi anni. “Sono molto lieto di poter proseguire questa collaborazione – sottolinea il sindaco di Udine, Furio Honsell –. In questi anni la nostra biblioteca si è sviluppata come un’istituzione sempre più aperta alla città, promotrice dell’integrazione dei nuovi cittadini e di un articolato programma di iniziative che riguardano la messa a disposizione di materiali bibliografici adatti a nuove fasce di residenti, ma anche la realizzazione di attività legate alla promozione della lettura”.

Il protocollo di intesa, che avrà una durata di tre anni, è stato sottoscritto formalmente dal direttore della “Joppi”, Romano Vecchiet, dalla direttrice della Casa Circondariale di Udine, Irene Iannucci, dalla dirigente scolastica del Centro provinciale istruzione adulti, Anna Maria Zilli, e dalla presidente dell’associazione Icaro, Maria Grazia Visintainer. Il funzionamento del servizio, che attingerà sia dal patrimonio della Joppi sia dal Sistema di Udine e dell’Hinterland Udinese, si appoggerà, per la movimentazione dei libri e la gestione dei prestiti, sugli operatori dell’associazione di volontariato penitenziario Icaro. I docenti del Centro provinciale istruzione adulti di Udine garantiranno invece la fornitura di percorsi di lettura tematici, con testi utili per l’apprendimento della lingua italiana da parte dell’utenza straniera. I partner del progetto collaboreranno inoltre alla realizzazione di iniziative di promozione della lettura in carcere programmando incontri tematici, anche con gli autori, e fornendo un servizio di consulenza al comitato di redazione del periodico d’istituto “La voce del silenzio”.

Questo accordo segue un’analoga convenzione, sottoscritta dalla biblioteca Joppi e dalla Casa Circondariale di via Spalato nel 2011 dopo un primo progetto sperimentale di prestiti bibliotecari. “La firma di questo protocollo – commenta la direttrice della Casa Circondariale di Udine, Irene Iannucci – rappresenta un ulteriore passo verso la completa integrazione tra carcere e società civile. Ringrazio tutti i soggetti che contribuiscono alla realizzazione del servizio, con i quali in questi anni abbiamo realizzato numerose iniziative e attività di promozione della cultura”. Garantendo la continuità del servizio, anche per i prossimi tre anni la “Joppi” fornirà la consulenza biblioteconomica e l’assistenza per la gestione dei servizi di biblioteca agli educatori della casa circondariale, oltre all’individuazione del personale volontario con un’adeguata preparazione affinché garantisca la consulenza e l’assistenza al personale interno in materia di biblioteca. La biblioteca comunale metterà inoltre a disposizione il software per la gestione automatizzata utilizzato per le biblioteche civiche. “Con questa convenzione – osserva l’assessore alla Cultura del Comune di Udine, Federico Pirone – ribadiamo il fatto che il carcere non è un luogo separato dalla città, ma è invece uno spazio in cui si organizzano attività educative e iniziative culturali che possano contribuire, in futuro, anche a dare una nuova opportunità a queste persone”.

Il Manifesto Unesco sulle biblioteche pubbliche riconosce la funzione di queste istituzioni come servizio disponibile a tutti i cittadini, compresa la popolazione carceraria, sottolineando la necessità dell’integrazione dei servizi bibliotecari del territorio e l’importanza che le biblioteche pubbliche hanno nell’istituire servizi specifici per i detenuti. Anche le linee guida dell’International Federation of Library Associations (Ifla) indicano la necessità di promuovere all’interno degli istituti penitenziari un servizio bibliotecario adeguato destinato all’utenza penitenziaria.